Gesù
cammina moltissimi chilometri, dalla Galilea al fiume Giordano, soltanto per essere battezzato da Giovanni Battista. Sicuramente
considera il battesimo come qualcosa di molto importante.
Adesso però Giovanni ha un problema. Fino a quel momento
aveva detto alle persone di pentirsi dei propri peccati, e che fossero
battezzate. Ma ora, cosa avrebbe dovuto
fare con Gesù? Come potrebbe Giovanni, un peccatore, battezzare il Figlio di
Dio senza peccato? Di che cosa dovrebbe pentirsi Gesù?
Assolutamente di niente. Gesù non aveva nulla di cui pentirsi, tuttavia è disposto ad andare di pari passo
con quelli che hanno molto di cui pentirsi. Non ti sei mai trovato in qualche
brutta situazione nella tua vita ed è venuto qualcuno disposto
a restare vicino a te, a stare dalla tua
parte? Quindi sai bene di che cosa sto
parlando.
Gesù è pronto, insieme al peccatore, a
passare per il battesimo che simboleggia
la morte. Tre anni dopo avrebbe affrontato da solo il profondo mare del giudizio di Dio e le sue onde di terrore, morendo su una croce. Lui però non
sarebbe rimasto nella tomba. Dio lo
risuscita, affinché tu non debba subire
il giudizio. E questo succede se ci crederai.
Quando Gesù gli spiega che così dovrebbe
essere, poiché conveniva loro adempiere
ogni giustizia, Giovanni accetta di battezzarlo.
Ed ecco
dove riscontriamo una delle scene più sublimi dell’intera Bibbia. Uscendo
dall’acqua, i cieli si aprono, lo
Spirito Santo di Dio scende come una
colomba e viene su Gesù. Allora la voce del Padre
risuona nei cieli: “Questo è il mio
diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto.” (Matteo 3:17).
È qui
che gli scettici entrano in lunghe discussioni per
cercare di negare un unico Dio in tre persone: Padre,
Figlio e Spirito Santo. Sostengono che
questa Trinità non ha senso. Certo che no! Se l’essenza di Dio, cioè la natura stessa del Dio infinito,
avesse un senso per
la nostra finita mente
umana, non sarebbe Dio.
La voce è quella di Dio Padre; la
colomba è la forma adottata in quel momento da Dio, lo Spirito Santo;
e Dio, il Figlio, è lì, essendo battezzato. Ora
capisci perché là nel libro della Genesi incontriamo Dio che dice: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra
somiglianza”? (Genesi 1:26). Ecco perché.
Ma qua la questione più importante è
questa: Dio potrebbe dire che si
compiace in te o in me?
Lui si è compiaciuto nel suo Figlio,
Gesù, l’unico Uomo perfetto che ha camminato in questo mondo. Invece a te e a me, cosa
ci tocca?
Già, dobbiamo essere in Gesù se vogliamo piacere a Dio. Ci sono
luoghi in cui non entri se non sei in compagnia della persona giusta. Il cielo
è così.
Nei prossimi 3 minuti saprai dove trovare le risposte giuste.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)