#004 Ben accompagnato - Matteo 3:13-17


Gesù cammina moltissimi chilometri, dalla Galilea al fiume Giordano, soltanto per essere battezzato da Giovanni Battista. Sicuramente considera il battesimo come qualcosa di molto importante.

Adesso però Giovanni ha un problema. Fino a quel momento aveva detto alle persone di pentirsi dei propri peccati, e che fossero battezzate. Ma ora, cosa avrebbe dovuto fare con Gesù? Come potrebbe Giovanni, un peccatore, battezzare il Figlio di Dio senza peccato? Di che cosa dovrebbe pentirsi Gesù?

Assolutamente di niente. Gesù non aveva nulla di cui pentirsi, tuttavia è disposto ad andare di pari passo con quelli che hanno molto di cui pentirsi. Non ti sei mai trovato in qualche brutta situazione nella tua vita ed è venuto qualcuno disposto a restare vicino a te, a stare dalla tua parte? Quindi sai bene di che cosa sto parlando.

Gesù è pronto, insieme al peccatore, a passare per il battesimo che simboleggia la morte. Tre anni dopo avrebbe affrontato da solo il profondo mare del giudizio di Dio e le sue onde di terrore, morendo su una croce. Lui però non sarebbe rimasto nella tomba. Dio lo risuscita, affinché tu non debba subire il giudizio. E questo succede se ci crederai.

Quando Gesù gli spiega che così dovrebbe essere, poiché conveniva loro adempiere ogni giustizia, Giovanni accetta di battezzarlo.

Ed ecco dove riscontriamo una delle scene più sublimi dell’intera Bibbia. Uscendo dall’acqua, i cieli si aprono, lo Spirito Santo di Dio scende come una colomba e viene su Gesù. Allora la voce del Padre risuona nei cieli: “Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto.” (Matteo 3:17).

È qui che gli scettici entrano in lunghe discussioni per cercare di negare un unico Dio in tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. Sostengono che questa Trinità non ha senso. Certo che no! Se l’essenza di Dio, cioè la natura stessa del Dio infinito, avesse un senso per la nostra finita mente umana, non sarebbe Dio.

La voce è quella di Dio Padre; la colomba è la forma adottata in quel momento da Dio, lo Spirito Santo; e Dio, il Figlio, è lì, essendo battezzato. Ora capisci perché là nel libro della Genesi incontriamo Dio che dice: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza”? (Genesi 1:26). Ecco perché.

Ma qua la questione più importante è questa: Dio potrebbe dire che si compiace in te o in me? Lui si è compiaciuto nel suo Figlio, Gesù, l’unico Uomo perfetto che ha camminato in questo mondo. Invece a te e a me, cosa ci tocca?

Già, dobbiamo essere in Gesù se vogliamo piacere a Dio. Ci sono luoghi in cui non entri se non sei in compagnia della persona giusta. Il cielo è così.

Nei prossimi 3 minuti saprai dove trovare le risposte giuste.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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