#321 – Dissezionando la Parola – 2 Timoteo 2:15

La lode di Zaccaria, padre di Giovanni Battista, non ha alcun senso per chi non è ebreo, discendente di israeliti e viva nell’attesa dell’instaurazione del Regno promesso al re Davide, con la distruzione dei loro nemici. Per chi non è nato in Israele, essendo discendente di europei, africani, asiatici, ecc. e non avendo sangue ebraico, le parole di Zaccaria suonano come una lettera spedita all’indirizzo sbagliato.

Quando l’apostolo Paolo ha scritto al giovane Timoteo, gli ha detto qualcosa di molto importante: “Sforzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità.” (2 Timoteo 2:15). Il verbo ‘tagliare’, che leggiamo in questa versione della Bibbia, ha nel greco originale il significato di ‘sezionare’. Già, proprio come fa un medico legale con il suo bisturi, separando e identificando ogni organo e la sua funzione nel corpo.

Infatti, dobbiamo fare lo stesso con la Parola di Dio, dividendo, differenziando e identificando ogni brano per applicarlo correttamente. E ciò si può fare chiedendosi: Cosa ha detto Dio? A chi l’ha detto? Quando? Dove? In quali circostanze? A quale scopo? A quale popolo, epoca e luogo?

Molte persone, ad esempio, cercano di adattare delle cose al cristianesimo, le quali sono state dette esplicitamente nel contesto del giudaismo. Il risultato è la confusione di dottrine e chiese che puoi trovare nella cristianità, oltre ad una moltitudine di anime deluse perché le promesse che hanno letto nell’Antico Testamento, o persino nei Vangeli, non hanno funzionato per loro. Beh, non hanno funzionato, in realtà, perché non erano per loro!

Il cristiano deve imparare a ‘maneggiare’ la parola della Verità, e a comprendere come suddividere la storia dell’umanità, affinché capisca come ogni cosa si inserisca nelle differenti dispensazioni. In Efesini 3:2, appunto, si parla della “dispensazione della grazia di Dio”. Il verbo ‘dispensare’ significa concedere qualcosa a determinate condizioni. Ed è proprio quanto ha fatto Dio con gli uomini: in diversi momenti della storia ha concesso loro situazioni, responsabilità e promesse specifiche, trattandoli in modo distinto in ogni dispensazione.

Nei prossimi 3 minuti faremo alcune ‘incisioni’ nella Parola di Dio per identificare le principali dispensazioni o modi in cui Dio interagisce con gli esseri umani.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#320 – La lode di Zaccaria – Luca 1:57-68

Elisabetta dà alla luce un figlio e i suoi parenti e vicini credono che si chiamerà Zaccaria, dal nome di suo padre. L’ottavo giorno, però, Elisabetta rivela loro che il suo nome sarà Giovanni. Allora, “domandarono con cenni a suo padre, come voleva che lo si chiamasse.” (Luca 1:62).

Zaccaria era rimasto muto per la sua incredulità quando l’angelo gli aveva annunciato che Elisabetta gli avrebbe dato un figlio nella sua vecchiaia. Infatti, qui i suoi parenti si mettono a parlare a gesti per chiedergli il nome del bambino, il che fa pensare che lui sia anche diventato sordo. L’incredulità non solo ti impedisce di parlare di Dio, ma pure di ascoltare ciò che Dio vuole dirti.

Così, Zaccaria dovrà scrivere su una tavoletta che il nome di suo figlio sarà Giovanni, ponendo fine alla sua incredulità e accettando quanto Dio aveva preparato per lui. Ora, pieno dello Spirito Santo, inizia a discorrere su quello che Dio ha fatto. Di solito, in questi casi, si proferirebbero parole di gratitudine solamente per quel suo bambino; tuttavia, Zaccaria comincia ad esaltare soprattutto un’altra persona: Gesù, il Cristo, il Messia promesso a Israele.

Sebbene Gesù fosse ancora nel grembo di Maria, Zaccaria usa i verbi al passato, come se tutto fosse ormai accaduto. Soltanto lo Spirito Santo può darci questa prospettiva, guardando le future promesse di Dio come talmente reali da essere già ritenute compiute.

Zaccaria loda Dio “perché ha visitato e compiuto la redenzione per il suo popolo… ha suscitato una potente salvezza nella casa di Davide suo servo, come egli aveva dichiarato per bocca dei suoi santi profeti fin dai tempi antichi, perché fossimo salvati dai nostri nemici… per usare misericordia verso i nostri padri e ricordarsi del suo santo patto, il giuramento fatto ad Abrahamo, nostro padre…” (Luca 1:68-73).

Ehi ma… aspetta un attimo: cosa ho io a che fare con il popolo di Israele, di cui Zaccaria ne fa parte? Cosa mi importa di quanto dicevano gli antichi profeti di un popolo del Medio Oriente? Di quali nemici sta parlando? Se il nome di Zaccaria fosse ‘Ching Ling’, e al posto di ‘Israele’ ci fosse scritto ‘Cina’, le sue parole avrebbero senso per te? A meno che non siamo israeliti, il che non è il mio caso, niente di tutto questo ha senso per chi appartiene ad un altro popolo, con un’altra storia, altre tradizioni e altri antenati.

Certamente ciò di cui parla Zaccaria non è indirizzato a me, e lo capirai meglio quando analizzeremo la Bibbia nei prossimi 3 minuti.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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