#030 — Vita, vista e testimonianza - Matteo 9:27-34

Negli ultimi 3 minuti abbiamo visto che Gesù ha riportato in vita una bambina morta. Ora guarirà due ciechi e un muto. Dall’ordine di questi fatti si trae un insegnamento.

La Bibbia descrive l’uomo come essendo spiritualmente morto nei suoi peccati. Tu ed io, quindi, siamo nati insensibili, incapaci di avvertire il peso dei nostri peccati, o di valutare il giudizio che grava su di noi. Se ancora non credi in Gesù come il tuo Salvatore, questa è, per ora, la tua condizione: sei spiritualmente morto. Devi ricevere la vita da Dio; è necessario che tu nasca di nuovo per così avere la sensibilità sufficiente per renderti conto della tua reale condizione.

La convinzione dei tuoi peccati e il pentimento non provengono da una geniale illuminazione che tu possa aver avuto, o come essendo il risultato della tua spiritualità. Nemmeno è il frutto del paragone che potresti fare tra i tuoi atteggiamenti e un elenco di leggi e di comandamenti, anche perché molte persone non considerano che sia un peccato ciò che la Bibbia affermi di esserlo. La vera convinzione avviene solo attraverso l’opera dello Spirito Santo, e tramite la vita che ricevi da Dio.

I due ciechi chiedono a Gesù di aver pietà verso di loro e lo chiamano “Figliuol di Davide” (Matteo 9:27). Loro riconoscono che Gesù è il Messia promesso inviato in Israele. Il libro del profeta Isaia assicurava che il Messia sarebbe stato in grado di liberare i ciechi dalle tenebre, ed è proprio a quello che credono questi ciechi. Prima devono credere, per poi poter vedere.

Non ti accorgi che è esattamente l’opposto di vedere per crederci? Anche la tua salvezza dipende dal crederci per vedere. Prima ancora di ricevere abbastanza vista da poter capire la Parola di Dio, devi credere in Gesù come il tuo Salvatore.

Subito dopo, portano a Gesù un uomo muto e indemoniato. Il demonio è espulso e il muto comincia a parlare. Mentre la folla si meraviglia, dicendo di non aver mai visto una cosa simile in Israele, i farisei s’indignano.

Hai percepito l’ordine dei fatti? La bambina riceve la vita, i ciechi ricevono la vista e il discernimento, e il muto inizia a parlare, dando la sua testimonianza. Così, è necessario nascere di nuovo, ricevere da Dio la vita, la salvezza e la vista per parlare delle meraviglie che lui ha preparato per tutti quelli che credono. Tutto proviene da Dio, affinché ogni gloria sia data a lui.

La prossima volta che qualcuno ti parlerà di Gesù, chiedigli se ha la certezza del perdono dei suoi peccati e della vita eterna. Se non ce li avrà, può darsi che questa persona creda che la vita, la vista e la salvezza siano cose che si ricevono tramite il proprio sforzo. Siccome parla di Gesù ad altre persone, potrebbe credere che ciò la aiuti a essere salvata. Questo, però, non serve.

Solo chi ha ricevuto da Gesù la salvezza per fede, può parlare con convinzione a un mondo che sembra piuttosto un campo pronto per la raccolta. Questo è ciò che vedremo nei prossimi 3 minuti.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#029 - La bambina e la donna - Matteo 9:18-26

Negli ultimi 3 minuti hai visto quanto è irragionevole cercare di mettere insieme la legge e la grazia, il giudaismo e il cristianesimo, la salvezza attraverso le opere e attraverso la fede. Sarebbe come cucire un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio, o del vino nuovo in otri vecchi.

Ora Gesù incontrerà due persone, una donna e una bambina, e le guarirà entrambe. L’una è una dodicenne, figlia di un capo religioso, e che sta per morire. Ma i capi religiosi non si sono opposti a Gesù? Sì, la maggior parte di loro. Questo capo, però, avente la sua unica figlia agli estremi, è un chiaro esempio di come possiamo cambiare idea quando "l’acqua arriva alla gola", per così dire.

Qualcuno ha detto che non ci sono atei sui campi di battaglia, e che le ultime parole del più convinto pilota ateo, registrate nella scatola nera dell’aereo sul punto di schiantarsi a terra, sono sempre le stesse: “Dio mio!”.

Mentre cammina verso la casa della bambina, la quale era stata sana per dodici anni e che adesso era stata sorpresa dalla morte, una donna, la quale da dodici anni soffriva di un’emorragia, si avvicina a Gesù. Non importa, allora, se sei giovane e in salute, perché la morte è sempre in agguato. E anche se essa non ti arriverà così presto, come nel caso della bambina, ogni giorno perdi, comunque, un po’ di vita, come il sangue che sfuggiva a quella donna. Entrambe hanno bisogno di Gesù.

La donna crede che sia sufficiente toccare le vesti di Gesù per essere guarita. E lo fa essendo alle sue spalle, senza rendersi conto che lui se ne era già reso conto. Gesù percepisce la più debole manifestazione di fede, l’approccio più esitante, il tocco più semplice. Si rivolge alla donna e dice ciò che ogni essere umano dovrebbe desiderare sentirsi dire: “Sta’ di buon animo, figliuola; la tua fede t’ha guarita.” (Matteo 9:22). In alcune traduzioni si legge “la tua fede t’ha salvata”.

Quando arriva a casa della bambina, considerata morta, Gesù dice alle persone che lei sta solo dormendo. La morte non è morte quando hai Gesù al tuo fianco. Loro, però, si ridevano di lui. Fino a quando non lo toccherai con fede, anche tu riderai di lui, senza rendertene conto che la tua vita sta svanendo come un’emorragia. Finché non lasci che Gesù ti prenda per mano, come ha fatto con la bambina morta, continuerai a deriderlo, ignorando che spiritualmente sei già morto anche tu.

“Giovinetta, io tel dico, levati!” (Marco 5:41). Ah, cari miei, non c’è niente come un ordine, un comando da parte di Gesù per portare qualcuno dalla morte alla vita. Un giorno quest’ordine sarà dato, non soltanto a una bambina che poi tornerà a morire di nuovo, ma a milioni di persone che hanno creduto, e che avranno i loro corpi risuscitati per vivere per sempre. Sarai tra di loro?

Per capire questo, devi chiedere a Gesù di aiutarti a vedere. Così come lui fa con i due ciechi dei prossimi 3 minuti.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#028 - Vino nuovo - Matteo 9:14-17

Colui che negli ultimi 3 minuti è stato interrogato sulla sua idoneità perché mangiava con persone corrotte e peccatrici, ora fa ancora più luce su chi lui sia veramente: lo Sposo.

Quando alcuni gli chiedono perché i discepoli di Giovanni Battista digiunano mentre i suoi discepoli non lo fanno, Gesù stabilisce una chiara distinzione tra il passato e il presente. Non ha senso che gli invitati dello sposo digiunino mentre lo sposo è ancora con loro. Il suo messaggio è comprensibile a qualunque buon intenditore giudeo. Nell’Antico Testamento Dio è chiamato lo sposo. Qui Gesù annuncia anche la propria morte: arriverebbe un giorno in cui lo sposo sarebbe loro tolto. Questo ci dimostra che la sua morte non è stata un incidente della storia, ma qualcosa che apparteneva a un piano più ampio.

Le persone devono capire che, fino a Giovanni Battista, Dio si occupava dell’uomo in una determinata maniera. Così, fino a quel momento, l’uomo era stato testato secondo la legge data a Mosè, ed era evidente che nessuno sarebbe stato in grado di essere salvato ubbidendo ai comandamenti. Gesù, il Figlio di Dio, era l’unico capace di ubbidire, ed eccolo lì, pronto a occupare il nostro posto. Lui stesso si sarebbe messo nel posto dove noi meritavamo di essere - sotto il giudizio di Dio e nella morte - e ci avrebbe messo nel posto da dove lui era venuto e dove non meritavamo di essere: il cielo.

Non sarebbe stato possibile, però, ricevere tutto ciò accoppiando la vecchia forma con cui Dio si occupava dell’uomo - la Legge dell’Antico Testamento - con la nuova forma - la grazia o il favore immeritato. Non sarebbe stato possibile cercare di essere salvato tramite le buone opere quando Dio voleva salvare tramite la grazia, indipendentemente dalla buona condotta o dalle buone opere. Cercare di abbinare queste cose sarebbe come cucire un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio. Lo strappo si farebbe peggiore. Oppure sarebbe come mettere del vino nuovo, ancora in fermentazione, in otri vecchi, che non hanno più nessuna elasticità.

E, appunto, non è proprio quello che le religioni cristiane cercano di fare prendendo in prestito delle cose dall’Antico Testamento? Non solo si servono dell’idea della salvezza attraverso l’ubbidienza ai comandamenti, ma anche degli elementi esterni del culto a Dio. Non trovi nella dottrina degli apostoli, rivelata nelle loro lettere, cose come i templi, il clero e i sacerdoti come essendo gli intermediari tra Dio e gli uomini, indossando colletti e indumenti speciali per distinguersi da quelli che sono chiamati “laici”. Non troverai neanche altari, incensi, rituali... la lista è interminabile. Prova a leggere le lettere degli apostoli e vedrai che c’è un’enorme differenza fra ciò che facevano i primi cristiani e questo cristianesimo travestito da giudaismo che si vede in giro.

La differenza tra la salvezza per mezzo delle opere, e la grazia, ossia, tra il giudaismo e il cristianesimo, è tanto grande quanto la differenza tra la morte e la vita. E Gesù sta per dimostrare tutto il suo potere riportando in vita una fanciulla morta. Nei prossimi 3 minuti.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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