Ogni anno giornali e riviste pubblicano gli elenchi delle star.
Sono persone che hanno avuto successo, hanno fatto soldi o
sono diventate figure di spicco nei media. Il
tempo passa, le liste cambiano e i nomi scompaiono. Esisterà forse un
elenco permanente di celebrità? Sì, la Bibbia.
In essa troverai personaggi celebri i cui nomi resistono alla polvere dei secoli. Oltre
ai re, come Davide e Salomone, la grande maggioranza delle celebrità bibliche non sarebbe mai apparsa nell’elenco dei vip di questo mondo. Ma è l’opinione di Dio su queste persone che le rende importanti.
Vuoi un esempio di come Dio non
si dimentica delle persone? Se ti chiedessi
chi è stato usato da Dio per liberare il popolo d’Israele dalla schiavitù in Egitto, probabilmente
mi risponderesti soltanto “Mosè” o al massimo “Mosè e Aronne”. Di sicuro non ti ricorderesti subito di Miriam, la sorella di Mosè, la quale è stata
uno strumento nelle mani di Dio per preservare la vita di questo
futuro leader ebreo.
Quando,
però, Dio menziona i liberatori d’Israele, nel libro del profeta Michea, dice al popolo: “Poiché io ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, ti ho redento
dalla casa di schiavitù e ho mandato davanti a
te Mosè, Aronne e Miriam.”
(Michea 6:4). Vedi, Dio non la scorda, così come non si dimentica di ognuno di quelli che
sono suoi, per
quanto spregevoli possano essere agli occhi degli esseri umani. Nella parabola del ricco e di Lazzaro
si osserva che solo il mendicante ha un
nome, mentre il ricco non ce l’ha (Luca 16:19-20).
In questo capitolo l’apostolo Giovanni
precisa che Betania era “il villaggio di Maria e di
Marta sua sorella” (Giovanni 11:1). Magari vivi in una città
famosa per aver dato i natali a un
grande scrittore, a un illustre politico o a un noto uomo d’affari; tuttavia Betania è conosciuta
fino ad oggi a causa di queste due donne.
Esse non hanno scritto nessun libro, non
sono mai state elette a cariche pubbliche e non
saprebbero nemmeno dirigere un’azienda. Allora che cosa hanno fatto?
Hanno semplicemente dato a Gesù l’attenzione che
si meritava di avere.
La sposa, nel libro dei Cantici,
si sente fare questa domanda dalle “figlie di Gerusalemme”: “Che cos'è il tuo diletto più di
un altro diletto, o la più bella fra le donne?”.
E lei gli risponde: “Il mio diletto è bianco e vermiglio, e
si distingue fra diecimila. Il suo capo è oro finissimo, i suoi riccioli sono crespi, neri come il
corvo. I suoi occhi sono come colombe presso ruscelli d'acqua, lavati nel latte, propriamente incastonati come
una pietra preziosa in un anello. Le sue guance sono come un'aiuola di balsamo, come aiuole di erbe aromatiche; le sue labbra sono gigli,
che stillano mirra liquida. Le sue mani
sono anelli d'oro, tempestate di pietre preziose; il suo
ventre è avorio lucente, ricoperto di zaffiri. Le sue gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d'oro
puro. Il suo aspetto è come il Libano, maestoso come i cedri. La
sua bocca è la dolcezza stessa; sì, egli è attraente in tutto. Questo è il mio diletto,
questo è il mio amico...”
(Cantici 5:9-16).
Quando
ti chiederai chissà cosa ci vedono i credenti in Gesù, la risposta sarà questa: “Egli è attraente in tutto”.
Nei prossimi 3 minuti Gesù piangerà davanti a tutti.