Nessuno ha mai
visto il Padre tranne Gesù, il quale è venuto dal cielo. Paolo scrive a Timoteo che Dio è “il
solo che ha l'immortalità e abita una luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto né può vedere”
(1 Timoteo 6:16). Sebbene gli angeli siano immortali, e i risuscitati non moriranno mai, questa immortalità è stata acquisita.
Solo Dio porta in se stesso l’immortalità nella
sua essenza.
Abitando “una luce inaccessibile” Dio è al di fuori dello spettro rilevabile.
Nessuno l’ha mai visto o lo vedrà. Quando ci ha creati a
sua immagine e somiglianza (Genesi 1:26), non
sono stati inclusi i tratti fisici giacché Dio è Spirito.
Questa rappresentazione è stata rivelata perfettamente
nell’incarnazione di Gesù, il quale ci dice: “Chi vede
me, vede colui che mi ha
mandato” (Giovanni 12:45), essendo “l’immagine del Dio invisibile”
(Colossesi 1:15). Nonostante tutto ciò, Dio è stato attento a non
lasciarci alcuna descrizione fisica di Gesù affinché non cadessimo
nell’errore di adorare
una sua qualsiasi raffigurazione. Tutto
quanto sappiamo, tramite il profeta Isaia, è che non
era attraente (Isaia 53:2).
Gesù continua spiegando ai giudei che i
loro antenati avevano sì mangiato la manna nel
deserto, precisando però che quel cibo non era stato sufficiente
per mantenerli vivi eternamente. Soltanto lui, Gesù, ha un tale potere e lo dichiara: “Io
sono il pane
vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo
pane, vivrà in eterno”
(Giovanni 6:51). Sarebbe più facile capire questa sua affermazione se la mettessimo in parallelo con il
pane naturale, che è un alimento a
base di grano morto ma che mantiene il
corpo in vita.
Probabilmente avrai già
visto una di quelle grosse pietre circolari, con un
buco al centro, usate nei vecchi mulini. I granelli erano versati attraverso un
foro della pietra superiore che ruotava orizzontalmente su un’altra pietra fissa. I chicchi venivano triturati e schiacciati dal
peso della pietra per produrne la farina. A questa
si aggiungevano acqua, olio, sale e lievito, e in seguito il fuoco, perché il
pane fosse cotto. E soltanto allora era
pronto per sfamare le persone e
per impedire loro di morire nell’arco di una vita.
Ti sei mai soffermato a pensare rispetto alla rassomiglianza tra questo
pane e Gesù? Nei Vangeli lo trovi
simbolicamente associato al chicco di grano che deve morire (Giovanni
12:24). Gesù è stato letteralmente stroncato e schiacciato dalla
mano di un Dio santo, passando anche attraverso il fuoco del giudizio
divino dopo aver ricevuto su se stesso il lievito dei nostri peccati (Isaia 53:5-12).
Così, colui che è stato unto dall’olio dello Spirito
Santo, in cui troviamo l’acqua viva, che ha camminato qui come sale e luce, che ha
preso su di sé il lievito dei nostri peccati e che è stato afflitto dal fuoco del giudizio, è l’unico
pane che può farti vivere per
sempre. Il pane comune è limitato al mantenimento della nostra vita
terrena, perché è un cibo morto. Gesù però è
morto e risorto: è il pane vivo.
Chi se ne nutre, vivrà eternamente. E Gesù va ancora oltre
quando gli rivela: “In verità, in verità vi dico che se non mangiate la
carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo
sangue, non avete la vita in voi.” (Giovanni
6:53).
Ciò
sarebbe forse una specie di antropofagia? Beh, sarà quello che vedremo nei prossimi 3 minuti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)