#303 – Gesù in mezzo – Giovanni 20:19-20

Ponendosi in mezzo ai suoi discepoli lì radunati, il Signore impartisce loro una lezione. Presto sarebbe salito al cielo e non avrebbero più potuto contare sulla sua partecipazione fisica e palpabile come in questa riunione. Eppure, ciò nonostante, non sarebbero mai stati senza la sua presenza in mezzo a loro. Infatti, ha promesso: “Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.” (Matteo 18:20).

Sebbene in alcune versioni più moderne della Bibbia si possa leggere “due o tre si riuniscono nel mio nome”, questa non è la forma corretta. Ad esempio, se diciamo “delle arance si riuniscono sulla tavola”, non è lo stesso che affermare “delle arance sono riunite sulla tavola”. Nel primo caso sembrerebbe che le arance avessero in sé qualche potere o iniziativa. Nel secondo, al contrario, qualcosa o qualcuno ha raccolto tali arance, sia un cesto o il padrone di casa.

Le persone nella stragrande maggioranza dei raggruppamenti cristiani odierni meramente “si riuniscono”, ossia si organizzano attorno a un’idea, a una dottrina, a una denominazione religiosa o a un leader. Però, sarebbe la stessa cosa dall’essere riuniti o congregati nel nome di Gesù? È la persona di Cristo la calamita che li attrae? È lui la ragione, la via, il fine del perché essere stati riuniti? La risposta a queste domande dipende da altri ragionamenti.

Se non c’è Gesù nel mezzo – e intendo dire “nel mezzo” come ciò che davvero catalizza le persone affinché siano lì – allora non è una riunione nel suo nome o per lui. Ma cosa mai potrebbe sostituirlo, al punto di attirare qualcuno ad essere presente? Altre, per così dire, “attrazioni”.

Hai già notato quanto divertimento è stato aggiunto alle adunanze cristiane? Spettacoli di gruppi musicali, cantanti, ballerini, predicatori assoldati con compensi milionari per “elettrizzare” la gente, oltre a dei mega show con promesse di guarigioni e miracoli su appuntamento, come se l’agenda di Dio fosse a disposizione di tali organizzatori. È questo che troviamo nella Parola di Dio? Giudica da te.

Qui i discepoli sono isolati dal mondo esterno, con porte e finestre chiuse, mentre Gesù al centro dice: “Pace a voi! E, detto questo, mostrò loro le sue mani e il costato. I discepoli dunque, vedendo il Signore, gioirono.” (Giovanni 20:20). E tu, di cos’altro hai bisogno per rallegrarti? Queste evidenze della sua morte per te, cioè i segni sulle sue mani e sul suo costato, non sono sufficienti a suscitare il tuo interesse? Sarà Gesù colui che è al centro del luogo che frequenti, oppure sarà un dotato oratore, una band o un rituale qualsiasi?

Maria, sorella di Marta e di Lazzaro, ha scelto la parte migliore: Gesù e la sua parola, nient’altro (Luca 10:42). Tutta l’attività di Marta, presumibilmente quella di servirlo, le valse soltanto un rimprovero dal Signore. Sì, lei si stava perdendo la buona parte. Ti succede lo stesso? Ti occupi delle cose di Gesù invece che della sua persona? Forse hai la necessità di vedere qualcosa, come l’eloquenza degli uomini, luci, suoni… Se questo è il tuo caso, non sei il solo: anche Tommaso era così. Tuttavia, non parleremo di Tommaso nei prossimi 3 minuti, bensì del prototipo della chiesa che questo capitolo rappresenta.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#302 – “Pace a voi!” – Giovanni 20:19-21

Ora, la sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, mentre le porte del luogo dove erano radunati i discepoli erano serrate per paura dei giudei, Gesù venne e si presentò là in mezzo, e disse loro: «Pace a voi!». E, detto questo, mostrò loro le sue mani e il costato. I discepoli dunque, vedendo il Signore, si rallegrarono.” (Giovanni 20:19-20). È così che Giovanni descrive la prima riunione che hanno avuto con Gesù nel mezzo di loro.

I discepoli avevano paura dei giudei, e non senza ragione. Colui che consideravano il Messia e Re d’Israele era morto, e sentivano la mancanza della sua presenza fisica. Prima si ritenevano al sicuro in compagnia di chi era in grado anche di domare le tempeste; invece adesso sono riuniti con porte e finestre sprangate per impedire a chiunque di entrare. Ma Gesù non è uno qualunque.

Il testo non ci racconta come il Signore è apparso lì dentro senza dover sfondare la porta; tuttavia, il fatto in sé ci spiega molte cose. Questo corpo risuscitato è immune alle limitazioni imposte dalle leggi della fisica. Davanti a loro c’era un Uomo in carne ed ossa che attraversava i muri, o che semplicemente compariva in mezzo a loro con lo stesso tipo di corpo che avranno i salvati risorti. Però con un’eccezione: in cielo soltanto Gesù avrà cicatrici.

La reazione dei discepoli è di gioia. E per la seconda volta Gesù dice loro: “Pace a voi!”, garantendo che non c’è più alcuna possibilità che l’ira divina si abbatta su di loro. Tutto il giudizio di Dio era stato riversato su Gesù. Una volta morto e risuscitato, l’opera era completa. L’apostolo Paolo scrive ai Colossesi spiegandogli chi è Gesù:

Lui è l’amato Figlio, “in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e il perdono dei peccati. Egli è l'immagine dell'invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura, poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili… sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa, perché è piaciuto al Padre di far abitare in lui tutta la pienezza, e, avendo fatta la pace per mezzo del sangue della sua croce, di riconciliare a sé, per mezzo di lui, tutte le cose, tanto quelle che sono sulla terra come quelle che sono nei cieli.” (Colossesi 1:13-20).

Se finora non hai la certezza che i tuoi peccati siano stati perdonati; se per te Gesù non è l’esatta espressione del Dio invisibile; se non credi che ogni cosa è stata creata da Gesù e per Gesù, e che tutto sussiste in lui; se non accetti che in Gesù trovi Dio in tutta la sua pienezza; se non ti rendi conto che è stato il primo a risuscitare di tra i morti poiché aveva già fatto la pace per mezzo del suo sangue versato sulla croce, allora ancora non conosci Gesù.

Prima che arrivino i prossimi 3 minuti, o i prossimi tre battiti del tuo cuore, assicurati di chiedere a Dio il perdono e la salvezza attraverso Gesù. È gratis, giacché il prezzo sarebbe stato troppo alto per te. Ecco perché Gesù l’ha pagato.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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