#319 – Il Salvatore di Maria – Luca 1:46-56

Quando Elisabetta conclude il suo cantico benedicendo Maria e il frutto del suo ventre, tocca a Maria iniziare il suo bellissimo cantico, il quale ricorda per molti versi quello di Anna, la madre del profeta Samuele, nell’Antico Testamento (1 Samuele 2). Il cantico di Maria non è un’autoesaltazione, ma il riconoscimento della sua origine umile e della grazia che era stata effusa su di lei da Dio, donandole il privilegio di accogliere nel suo grembo Gesù, il Salvatore.

Le sue prime parole indicano la strada a chiunque voglia avvicinarsi a Dio: innanzitutto, devi riconoscere e magnificare il Signore, e poi confessare la propria condizione di peccatore e bisognoso di un Salvatore. È quanto fa Maria quando proclama: “L'anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore” (Luca 1:46-47). Maria non avrebbe chiamato Dio “mio Salvatore” se non necessitasse di salvezza come qualsiasi peccatore. Sì, credo a ciò che ha detto Maria, e spero che tu non sia tra coloro che dubitano di lei.

Nell’Antico Testamento troverai almeno tre volte la frase “non c'è alcun uomo che non pecchi” (1 Re 8:46; 2 Cronache 6:36; Ecclesiaste 7:20). L’apostolo Paolo cita uno di questi brani nella sua lettera ai Romani quando scrive: “Non c'è alcun giusto, neppure uno. Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno.” (Romani 3:10-12). Già, sta parlando di me, di te, di Maria e di tutti gli esseri umani, a eccezione di Gesù, il quale non ha avuto un padre umano. Tutti sono ugualmente peccatori, aventi la necessità di chiamare il Signore “mio Salvatore”.

Riconoscendosi bisognosa di un Salvatore, Maria non incorre nel peccato della menzogna, come ci spiega Giovanni nella sua prima epistola: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi.” (1 Giovanni 1:8-10).

La cosa peggiore che si possa affermare è di non essere un peccatore. Così erano i farisei, e un po’ più avanti, in questo stesso Vangelo, Gesù gli avrebbe fatto notare che “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori.” (Luca 5:31-32). Chi crede che Maria sia senza peccato, può anche avere delle buone intenzioni, però non avrà alcuna base biblica. Gesù è l’unico nato senza peccato e non potrebbe nemmeno peccare, perché è Dio e Uomo.

Nei prossimi 3 minuti Elisabetta avrà un figlio.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#318 – Le gravide si incontrano – Luca 1:39-45

Maria, incinta di Gesù, visita Elisabetta, incinta di Giovanni Battista. Questo incontro fa sì che il fanciullino sobbalzi nel seno di Elisabetta. E così lei, ripiena di Spirito Santo, comincia a salmodiare e a benedire Maria e il frutto del suo grembo. Chi ha più familiarità con la Parola di Dio sa che una delle conseguenze dell’essere pieno di Spirito sarà parlare “con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e lodando col vostro cuore il Signore” (Efesini 5:19).

Due cose richiamano la nostra attenzione nelle parole di Elisabetta. La prima è che chiama Maria “madre del mio Signore”. Elisabetta riconosce che Gesù, ancora nel seno di sua madre, è il Messia promesso a Israele. Maria era diventata la madre di Gesù quando era stato concepito in carne nel suo ventre. Nonostante Gesù sia Dio, da nessuna parte nella Bibbia vedrai Maria essendo chiamata ‘madre di Dio’. Chiamarla in tale modo, cioè ‘madre di Dio’, equivale a dire che Dio non esisteva prima di Maria.

Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento.” (Luca 1:45), dichiara Elisabetta. Forse qua voleva sottolineare il contrasto tra la fede di Maria e l’incredulità di suo marito Zaccaria, divenuto muto poiché non aveva creduto a ciò che gli aveva detto l’angelo. Maria, invece, gli ha creduto, portandola ad aprire la sua bocca per lodare e per adorare Dio nei versetti successivi.

Una delle conseguenze della fede è il voler aprire la bocca per testimoniare, per lodare e per adorare. Non si diventa cristiani parlando di Cristo, anzi, si parla di Cristo essendo già cristiani. Ecco cosa ci dice l’apostolo Paolo nella sua seconda lettera ai Corinzi: “Secondo ciò che è scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo, perciò parliamo, sapendo che colui che risuscitò il Signore Gesù risusciterà anche noi con Gesù” (2 Corinzi 4:13-14).

Il primo passo che devi dare, per essere salvato, sarà parlare con Dio, confessando la tua condizione di peccatore e chiedendo la salvezza. Tuttavia, non per i tuoi meriti, la tua carità o buone opere, ma confidando che Gesù ha già pagato sulla croce per tutti i tuoi peccati, tanto quelli che hai dapprima commesso, quanto quelli che ancora sicuramente compirai fino alla fine della tua vita qui. Devi riconoscere che Gesù è Signore, padrone assoluto del tuo essere. Paolo lo esprime così: “Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti, con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati.” (Romani 10:9-10).

Ti consiglio di farlo adesso, altrimenti non capirai perché, nei prossimi 3 minuti, Maria afferma di essere una peccatrice e di avere bisogno di un Salvatore.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#317 – Credere oltre la ragione – Luca 1:36-38

A differenza di Zaccaria, il quale dubitava che sua moglie avrebbe potuto avere un figlio, Maria non ha dubbi. Nonostante quella strana visita, crede a ciò che le dice l’angelo: “Nulla è impossibile a Dio” (Luca 1:37). Lei reagisce come dovremmo reagire noi quando troviamo nella Bibbia qualcosa di troppo straordinario per la ragione. “Ecco la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola” (Luca 1:38), afferma Maria in atteggiamento di totale fiducia e rassegnazione.

Cosa aveva in sé Maria per poter affrontare questa situazione con tale tranquillità? Sì, la fede che nasce dall’opera dello Spirito Santo nell’anima, unita alla sua disposizione di credere nell’invisibile. Ed è la stessa fede necessaria per comprendere che “l'universo è stato formato per mezzo della parola di Dio, sì che le cose che si vedono non vennero all'esistenza da cose apparenti” (Ebrei 11:3). Inoltre, è la medesima fede di cui Paolo scrive: “Voi, infatti, siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori.” (Efesini 2:8-9).

Questo apostolo dichiara anche che “l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente”; e ancora che “le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano.” (1 Corinzi 2:9-14).

Pertanto, non sprecate il vostro tempo cercando di capire come Dio possa essere Uno e allo stesso tempo Padre, Figlio e Spirito Santo; oppure come Gesù possa essere venuto al mondo senza la partecipazione di un padre umano, o come l’infinità di Dio sia stata inserita in un minuscolo embrione. E non dovreste nemmeno strizzarvi il cervello usando la ragione per intendere come quel bambino indifeso sia vissuto dall’infanzia all’età adulta, rientrando poi in cielo come un Uomo, in carne ed ossa.

Già, puoi credere in Gesù, amarlo e conoscerlo come tuo Salvatore, però non potrai comprendere il mistero della sua umanità. “Nessuno conosce il Figlio, se non il Padre”, ha scritto Matteo nel suo vangelo (Matteo 11:27). La fede cristiana si basa sul fatto che Dio è apparso nel mondo in un corpo di carne, Gesù, e che è stato fatto peccato per noi, deponendo la sua vita sulla croce. È impossibile che Dio muoia, tuttavia Gesù è morto e non ha mai smesso di essere Dio. Sei riuscito a capire? No? Neanch’io. Ma ci credo comunque.

Nei prossimi 3 minuti accompagneremo Maria nella sua visita a casa di Elisabetta per sentirle cantare.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#316 – Il vero Dio – Luca 1:35

Gabriele non lascia Maria in suspense. Insomma, lei davvero vuole sapere come potrebbe essere una vergine madre e, principalmente, la genitrice di qualcuno così straordinario. L’angelo le spiega l’inspiegabile: “Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà; pertanto, il santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio.” (Luca 1:35).

Provate a immaginare la scena: Maria, una giovane donna qualunque, vivendo a Nazaret, città di cui gli ebrei dicevano che da lì non potrebbe uscire nulla di buono (Giovanni 1:46), essendo fidanzata del giovane Giuseppe, il quale presto saprà che è incinta di un altro. E tutto questo risulterebbe strano anche senza l’informazione che un simile concepimento sarà verginale.

Tuttavia, il soggetto di Dio nella sua Parola non è Maria ma Gesù. Tutto, da Genesi ad Apocalisse, gira attorno a lui, e felici sono coloro che fanno da comparsa negli eventi aventi il Figlio di Dio in qualità di protagonista. Maria è una privilegiata, però non è per mezzo di lei e per lei che Dio ha creato ogni cosa. È stato invece per mezzo di Gesù e per Gesù.

“Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui, e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta. In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini” (Giovanni 1:3-4), scrive l’apostolo all’apertura del suo vangelo. Maria è citata per l’ultima volta al principio del libro degli Atti; infatti, dopo non viene più menzionata nelle epistole o nelle lettere degli apostoli.

Il concepimento verginale è una verità fondamentale del cristianesimo e qualsiasi persona o religione che non lo confessi non è da Dio. Si tratta di un avvenimento soprannaturale, esclusivo dello Spirito Santo. Un altro punto importante è che Gesù esisteva già anteriormente. Tale concepimento è soltanto l’inizio della sua storia umana. Giovanni, nel suo vangelo, ci spiega che Gesù “era nel principio con Dio” (Giovanni 1:2), ossia, nell’eternità, e nella sua prima epistola lo chiama “il vero Dio” (1 Giovanni 5:20). In Isaia 9:5, nello stesso versetto in cui si annuncia il suo arrivo come un bambino, viene chiamato “Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace.”.

Devi pure capire che Gesù era già Figlio di Dio ancor prima di venire al mondo in un corpo di carne, giacché è una delle tre Persone divine della Trinità, insieme al Padre e allo Spirito Santo. Era Figlio di Dio prima, lo è stato durante la sua vita qui e continua ad esserlo per sempre come Uomo risorto e glorificato. Quando è nato come un essere umano, ha assunto anche i titoli di Figlio dell’Uomo e Figlio di Davide, ascendenza garantita dalla sua stirpe umana.

Nei prossimi 3 minuti vedrai quale è stata la reazione di Maria a tutto ciò.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#315 – Un Dio vicino e accessibile – Luca 1:34; Genesi 18

Maria non si dispera, né dubita, quando sente dalla bocca dell’angelo il seguente messaggio: sarà lei la madre del Figlio di Dio, il futuro Re di un regno senza fine. Dio l’aveva scelta e preparata per tale momento. Avrebbe avuto il privilegio di essere la madre di Gesù, sì, ma prima Dio ha ritenuto opportuno avvertirla dei suoi piani. È così che Dio opera.

Anche se non sempre possiamo conoscere tutti i suoi disegni, o comprendere quelli che siamo già al corrente, a Dio piace comunicare con noi e dirci ciò che pensi sia importante farci sapere. L’ha fatto quando Gesù stesso, molto tempo prima di nascere qui in un corpo di carne, è apparso ad Abraamo in forma umana, essendo accompagnato da due angeli.

Lo scopo del loro incontro era quello di avvisare Abraamo e Sara, con ormai cento e novanta anni d’età rispettivamente, che avrebbero avuto un figlio, nonostante lei fosse stata sterile fino ad allora. Sara non ha potuto trattenersi dal ridere della notizia, venendo rimproverata dal Signore: “Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per l'Eterno?” (Genesi 18:14). La visita, però, non era ancora finita. Abraamo avrebbe avuto anche la prova di quanto il Signore sia vicino e accessibile a coloro che sono suoi e in comunione con lui.

Il Signore disse: Dovrei forse nascondere ad Abraamo quanto sto per fare?” (Genesi 18:17). Ciò che stava per fare era distruggere Sodoma e Gomorra a causa dell’alto livello di malvagità raggiunto dai loro cittadini. Il Signore non solo dà ad Abraamo un’informazione privilegiata, ma gli permette pure di intercedere per la popolazione.

Allora Abraamo si avvicinò e disse: Farai perire il giusto insieme con l'empio? Ammesso che ci siano cinquanta giusti nella città, distruggeresti tu il luogo e non lo risparmieresti per amore dei cinquanta giusti che si trovano nel suo mezzo? Lungi da te il fare tale cosa: far morire il giusto con l'empio, cosicché il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia? L'Eterno disse: Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, io risparmierò l'intero luogo per amor loro.” (Genesi 18:23-26).

E poi vediamo che Abraamo comincia a ridurre la quantità delle persone che potrebbero beneficiarsi della sua intercessione - 45, 40, 30, 20 e infine 10 -, sempre ricevendo dal Signore la garanzia che non avrebbe distrutto la città se avesse trovato quel numero di giusti. Purtroppo, per gli abitanti di Sodoma, l’intercessione di Abraamo si è fermata a dieci anime, trovandone Dio soltanto quattro in grado di essere salvate dalla distruzione: Lot, nipote di Abraamo, sua moglie e le sue due figlie.

Confidando nell’angelo Gabriele e nel Dio accessibile che l’aveva inviato per informarla che sarebbe stata la madre del Figlio di Dio, Maria si sente libera di porre la domanda che non vuole tacere: “Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?” (Luca 1:34). Nei prossimi 3 minuti l’angelo le risponderà.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#314 – Una particolare giovane donna – Luca 1:26-33

Zaccaria ed Elisabetta pregavano per avere un figlio e Dio gliel’ha concesso, benché fossero anziani e avessero dei dubbi rispetto alla risposta divina. Ora, invece, la visita dell’angelo non è più ad un vecchio sacerdote nel tempio di Gerusalemme, ma ad una ragazza di nome Maria.

Luca non ci rivela la sua età, però in quell’epoca e in quel luogo le ragazzine dovevano avere almeno dodici anni per poter sposarsi, ed i ragazzi tredici. Maria ne avrà avuti circa tredici. Lei non si era ancora sposata con Giuseppe, essendo soltanto una promessa sposa, cioè, c’era tra loro una sorta di fidanzamento con status di matrimonio, tuttavia senza rapporti sessuali. Maria è la vergine.

Ma perché si dice che lei sia la vergine e non una vergine? Poiché così la chiama Dio nella profezia di Isaia: “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele.” (Isaia 7:14). Pertanto, settecento anni prima Dio aveva già scelto il grembo in cui suo Figlio avrebbe assunto la forma umana.

Se ne era appunto parlato di lei quando, per la prima volta, il vangelo era stato annunciato nel giardino dell’Eden. In effetti, in Genesi, leggiamo che Dio aveva avvertito Satana: “E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno.” (Genesi 3:15). Questa donna è Maria e il suo seme è Gesù.

Per questo l’angelo la chiama graziata, ossia favorita dalla grazia. Non la chiama ‘piena di grazia’, come di solito si sente dire, giacché ciò la renderebbe la fonte di grazia, cosa che ovviamente non è.

Ora, immagina di essere una giovane di circa tredici anni che, all’improvviso, vede apparire un uomo a casa sua, affermando di essere un angelo. Come reagiresti? Sicuramente saresti turbata, tale e quale Maria. Gabriele, però, subito la rassicura, spiegandole che aveva trovato grazia presso Dio. Sì, forse sarebbe stata molto più tranquilla se lui non avesse continuato il suo messaggio:

Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine.” (Luca 1:31-33).

Come se la presenza di un angelo non fosse già abbastanza sconvolgente per lei, quello che le dice in seguito è incredibile: rimarrà incinta, suo figlio avrà un nome che significa ‘Geova è il Salvatore’, il quale sarà un grande uomo e allo stesso tempo divino: il Figlio dell’Altissimo. Inoltre, assumerà il trono di Davide e il suo regno non finirà mai.

Che Dio abbia dapprima preparato Maria per affrontare questo momento, non ci sono dubbi. Infatti, quale giovane avrebbe mai ricevuto una simile informazione senza poi svenire o disperarsi? Maria non dubita dell’angelo, eppure ha solo una domanda, che gli farà nei prossimi 3 minuti.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#313 – Risposta tardiva – Luca 1:5-25

Zaccaria era uno dei sacerdoti che si alternavano nel servizio del tempio di Gerusalemme. Aveva una posizione privilegiata; però, sebbene abbia sempre pregato per avere un figlio, sua moglie Elisabetta era sterile ed entrambi già avanzati in età. Per un ebreo, le cui benedizioni includevano salute, figli e prosperità, la sterilità era motivo di tristezza e disonore.

È successo che, entrando nel tempio per offrire dell’incenso, Zaccaria non avrebbe mai immaginato la sorpresa che lo attendeva: un angelo in piedi alla destra dell’altare dell’incenso. Dopo essersi spaventato tantissimo, l’angelo lo tranquillizza. Si presenta come Gabriele ed annuncia che la sua preghiera era stata ascoltata, perché sua moglie darà alla luce un figlio che si chiamerà Giovanni: sarà grande davanti al Signore e convertirà molti dei figli d’Israele al Signore, loro Dio.

Se tu fossi entrato in un posto che, in realtà, dovrebbe essere deserto, e lì trovassi qualcuno che affermasse di essere un angelo mentre ti facesse sapere che la tua anziana moglie sterile sarebbe rimasta incinta di una celebrità, ci avresti creduto? Beh, nemmeno Zaccaria ci ha creduto e, a causa della sua incredulità, rimarrà muto fino alla nascita del bambino. Infatti, quando dopo lascia il tempio, riuscirà a comunicare soltanto per mezzo di segni e scritti. La sua incredulità, per l’appunto, gli impedirà di parlare liberamente delle grandi cose che Dio aveva preparato per lui.

L’incredulità ci priva di molti privilegi. Per molti anni Zaccaria aveva chiesto tale figlio, è vero, ma proprio ora che Dio gli dice che il suo ordine, per così dire, è in consegna, lui ne dubita? Questo mi fa ricordare di un gruppo di poveri contadini, i quali avevano deciso di pregare insieme per ottenere un po’ di pioggia. E mentre camminavano sotto un cielo azzurro e senza nuvole verso il luogo concordato, si sono messi a prendere in giro la piccola figlioletta di uno di loro, la quale aveva portato con sé un ombrello sottobraccio. Già, lei è stata l’unica a tornare a casa con i vestiti asciutti!

Nella sua lettera, Giacomo scrive: “Molto può la preghiera del giusto, fatta con efficacia. Elia era un uomo sottoposto alle stesse nostre passioni, eppure pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia” (Giacomo 5:16-18). Elia era qualcuno esattamente come noi, con difetti, paure e preoccupazioni. Ciò nonostante, ha pregato e Dio l’ha accontentato.

Lo sapevi che, quando preghi, puoi sempre contare su Dio? Comunque, attenzione: Dio non è un qualsiasi maggiordomo sotto il tuo commando. Sì, davvero risponde sempre alle nostre preghiere; tuttavia, ogni tanto la sua risposta è ‘No’! Altre volte capita che nemmeno preghiamo e lui porta avanti lo stesso i suoi piani, giacché è Dio. Ed è quello che farà nei prossimi 3 minuti, mandando il medesimo angelo Gabriele ad una ragazza, poco più di un’adolescente, per avvertirla che avrà un bebè. Eppure, la giovane Maria è nubile e vergine.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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