Prima
d’iniziare il suo ministero Gesù dovrà subire una prova,
ed è lo Spirito Santo colui che lo porta al deserto
per essere messo alla prova.
Mentre Dio lo prova, Satana lo tenta.
Sebbene sia impossibile che lui fallisca, è importante
che Gesù sia al di sopra di ogni
sospetto, e che provi di essere moralmente
atto alla sua missione. Il primo Adamo, l’uomo naturale, l’uomo della terra, non ha superato la prova.
Gesù è l’ultimo Adamo, l’uomo del cielo, il precursore di un nuovo lignaggio
spirituale. L’avrebbe superata questa prova?
Il primo Adamo non ha saputo resistere
al frutto proibito, non dovendo neppure digiunare per
40 giorni, come invece ha fatto Gesù. Il frutto era
necessario per nutrire il corpo. Gesù qui non è di fronte
a un frutto, ma dinanzi a una sfida del Diavolo: “Se tu sei Figliuol di Dio, di’
che queste pietre divengan pani.” (Matteo 4:3).
La risposta di Gesù viene dalla Parola di Dio: “Non di pane soltanto vivrà
l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio.” (Matteo 4:4).
Allora il Diavolo lo conduce a Gerusalemme e lo colloca sul
pinnacolo del tempio: “Se tu sei Figliuol di Dio, gettati giù; poiché sta
scritto: Egli darà ordine ai suoi angeli intorno a te,
ed essi ti porteranno sulle loro mani,
che talora tu non urti col piede contro
una pietra.” (Matteo 4:6).
E qua il Diavolo usa la Parola di Dio
stessa, ossia il Salmo 91:11-12. Per Gesù questa potrebbe essere l’opportunità di dare
un salto spettacolare e allo stesso tempo dimostrare che gli angeli erano a sua disposizione. Almeno circa
60.000 angeli o dodici legioni volerebbero immediatamente per
sorreggerlo. Lui però non l’avrebbe fatto.
La prima tentazione puntava a soddisfare
il corpo, pari al frutto offerto ad
Adamo. Adesso il Diavolo cerca di suscitare
in Gesù un sentimento di superbia. Il
frutto dell’Eden era desiderabile perché
Adamo acquistasse saggezza (Genesi 3:6), servendo a far nascere il sentimento che, in un’altra parte
della Bibbia, è chiamato “orgoglio” o
“superbia della vita” (I Giovanni
2:16).
Ancora una volta la risposta di Gesù
viene dalla Parola di Dio: “Non tentare
il Signore Dio tuo.” (Matteo 4:7). Nonostante fosse Dio, nella sua condizione umana Gesù ha dovuto imparare l’ubbidienza,
come un figlio. Sì, ha superato anche questa seconda prova.
Sappiamo che il frutto dell’Eden era
bello da vedere, piacevole agli occhi (Genesi 3:6). In questa nuova versione
della tentazione, Satana lo conduce a un altissimo monte
per mostrargli tutti i regni del mondo e
la loro gloria. Erano nelle mani del
Diavolo, l’usurpatore. Gesù potrebbe averli tutti, a patto che adorasse Satana.
E per la terza volta
la sua risposta viene dalla Parola di
Dio: “Adora il Signore Iddio tuo, ed a
lui solo rendi il culto.”
(Matteo 4:10).
Tutte le risposte di Gesù provengono dalla Parola di Dio. E per te? Da dove
provengono le tue risposte?
Nei prossimi 3 minuti saprai perché la fede di un cristiano non è in una
religione.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)