#330 – La spada – Luca 2:33-35

Giuseppe e Maria si meravigliano delle promesse che Dio ha per i gentili e per i giudei riguardo a questo bambino. Le parole, però, che ora sgorgano dalla bocca di Simeone, ispirate dallo Spirito Santo, sono gravi e tristi. Questo stesso bambino sarebbe stato destinato a essere la causa tanto della caduta quanto dell’ascesa di molti in Israele.

La presenza di Gesù avrebbe messo alla prova l’umanità. Coloro che superbamente gli avrebbero resistito, sarebbero stati puniti per la loro incredulità. E questa ‘fila’, per così dire, sarebbe stata capeggiata soprattutto dal clero. Allo stesso tempo, invece, gli umili, pentiti dei loro peccati e riconoscendo Gesù come loro Salvatore, sarebbero stati benedetti. Addirittura i ladri, le prostitute e gli esattori di tasse convertiti farebbero parte di tale gruppo.

Il Signore sarebbe stato anche un segno di contraddizione o pietra d’inciampo per molti (1 Pietro 2:7), poiché la sua santa e immacolata presenza avrebbe creato, di per sé, un contrasto con il peccato e con l’empietà dell’uomo. Gli esseri umani non avrebbero potuto sopportare una simile luce, mettendo a nudo la sporcizia dei loro cuori; dunque, si sarebbero rivoltati contro Gesù.

Maria non sarebbe uscita indenne da tutto ciò, perché una spada le avrebbe trafitto l’anima quando avrebbe visto il suo amato figlio inchiodato a una croce pari a qualsiasi criminale. In quel momento, tutte le speranze che lui fosse davvero il Messia e il liberatore, sarebbero state scosse, come sarebbe pure accaduto agli altri discepoli.

La presenza di Gesù, la Parola divina fatta carne, sarebbe stata una spada affilata per chiunque fosse entrato in contatto con lui: “La parola di Dio, infatti, è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore. E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.” (Ebrei 4:12-13).

Da quando Simeone ha detto queste parole (Luca 2:34-35), nulla è cambiato rispetto alle persone. Non esiste una posizione neutrale se si tratta di Gesù. O credi in lui come Salvatore amorevole e misericordioso, e godi del perdono dei tuoi peccati già adesso, oppure dovrai incontralo come giudice giusto e implacabile. La decisione viene presa qui e ora, giacché nessuno sa cosa ci riserva il prossimo battito del nostro cuore, casomai ci sarà.

Nei prossimi 3 minuti scoprirai che stesse facendo Anna nel tempio di Gerusalemme.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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