#286 - ‘The End’ - Giovanni 19:16-22

Gesù viene portato fuori dalla città e inchiodato su una croce. E la profezia di Isaia, riguardo ai suoi compagni di morte, si compie: “È stato annoverato fra i malfattori (Isaia 53:12). Pilato ordina che vi sia messa un’iscrizione con la ‘scheda giudiziaria’ di Gesù in greco, latino ed ebraico, mostrando a tutti il motivo della sua condanna: “Gesù il Nazareno, il Re dei Giudei. (Giovanni 19:19). L’esecuzione, pertanto, è universale.


Qui il greco è la lingua della cultura, della scienza, delle arti, dello sport e del commercio globale. Il latino, dell’invasore romano, è la lingua del potere civile, militare e giudiziario. Infatti, fino ad oggi, il diritto romano viene ancora studiato nelle scuole. L’ebraico è la lingua della religione dell’uomo nel suo stato naturale. Insomma, l’intera civiltà partecipa a tale esecuzione,  essendo realizzata da lei medesima.


Allo stesso tempo questa scritta annuncia che l’unico crimine, per il quale il Signore viene condannato, sarà quello di essere chi è veramente: il Re dei giudei. Loro, però, gli danno una croce per trono e spine per corona. Un giorno Gesù ritornerà per regnare per mille anni su questo stesso popolo d’Israele che l’ha rigettato, e anche su tutti i gentili, cioè non giudei, che saranno sulla terra.


Ma la sua missione qua non si limita ad essere il Messia e il Re dei giudei. Gesù sta per compiere un’opera di valore eterno: togliere il peccato del mondo e salvare il peccatore. Pietro, in una delle sue lettere, lo chiama “l’Agnello senza difetto e senza macchia, preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi (1 Pietro 1:19-20).


Prima dell’esistenza del mondo, o che Adamo fosse formato “dalla polvere della terra” e poi rovinato dal peccato, Gesù era già preparato per essere l’Agnello sacrificato. Sì, il rimedio al peccato era pronto persino anteriormente all’arrivo dell’epidemia! Ciò nonostante, le persone tuttora continuano a cercare la salvezza in cose apparse solo dopo la genesi del creato. E quali sarebbero? Beh, una tra queste è la religione.


La religione è il tentativo di riconnettere l’uomo a Dio attraverso gli sforzi umani, come compensazione per il peccato. La carità, le buone opere o le penitenze sono alcune delle sue risorse. Un altro tentativo sarà cercare la salvezza in un’istituzione, sia chiamata ‘chiesa’ o altro, oppure in qualche uomo o idolo. Eppure, la domanda è semplice: queste cose esistevano prima della fondazione del mondo? No? Allora, non servono a niente.


Dio non vuole ricollegare proprio nulla, e neppure riportarci allo stato di Adamo. Desidera porre fine al primo uomo, appunto Adamo, e inaugurare una nuova creazione in Gesù. “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura (2 Corinzi 5:17). Sulla croce Dio chiude una tappa. E lì non è soltanto Gesù che viene crocifisso, ma pure l’uomo, il mondo e il peccato muoiono con lui. La croce è il punto finale dove la vecchia creazione lascia il posto alla nuova. Per questo, sulla croce, il Signore dice: “È compiuto.” (Giovanni 19:30).


Nei prossimi 3 minuti assisteremo ad un sorteggio ai piedi della croce.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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