Ogni vangelo ci presenta Gesù in un carattere diverso. Matteo ci mostra
il Re promesso a Israele, ragion per cui il suo testo è strapieno di
espressioni tipo: “si adempì quanto era stato detto dal profeta”
(Matteo 27:9). E notiamo che lì la genealogia
di Gesù risale solo fino al re Davide. Questo apostolo era stato un
esattore di tasse, conoscendo bene le faccende del governo reale, mentre
si vedrà nel libro degli Atti che, invece, l’evangelista Marco agisce
in qualità di servo degli apostoli: il suo vangelo
ci rivela il Servo Gesù. Quindi, non aspettarti di trovare una
genealogia sul curriculum di un servo.
Nel vangelo di Giovanni, al contrario, Gesù è il Dio eterno, senza
principio né fine, e tuttavia accessibile all’uomo. Giovanni era “il discepolo che egli amava” (Giovanni 19:26), colui che “si era anche posato sul petto di Gesù”
(Giovanni 21:20).
Infine, adesso abbiamo Luca, un medico, descrivendo Gesù nel modo che
solo un tale professionista lo potrebbe fare: come un essere umano. In
questo vangelo la genealogia inizia con Adamo, il primo esemplare
dell'umanità.
Re, Servo, Uomo e Dio: è così, e in quest'ordine, che Gesù compare nei
vangeli. Qualsiasi cosa meno di questo, non proviene da Dio. E a
proposito della Scrittura, Luca ci dà un buon indizio su come essa sia
stata ispirata. Lui, a differenza degli altri tre
evangelisti, apparentemente non aveva avuto nessun contatto diretto con
Gesù. Non era un apostolo, come lo erano stati Matteo e Giovanni,
eppure Dio ha voluto servirsi di lui per farci conoscere il Figlio
eterno di Dio.
Qui i primi quattro versetti ci aiutano a comprendere che i testi
ispirati non sono messaggi psicografici o scritti sotto una sorta di
trance medianica. Questi scrittori non venivano usati come mere carcasse
possedute, giacché avevano il completo controllo
delle loro facoltà mentali. Paolo, nella sua prima lettera ai Corinzi,
chiarisce che “gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti, perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace” (1 Corinzi 14:32-33).
Chi proferisce qualcosa da parte di Dio – ed è questo il senso del
profetizzare – non perde la padronanza di sé, non cambia il tono della
sua voce, e nemmeno si dibatte come se fosse un burattino nelle mani di
qualche entità spirituale. Tutto ciò lo troverai
nei rituali pagani e demoniaci, non nelle cose di Dio. Pertanto, siate
consapevoli che non tutto quello che oggi ci viene presentato come
essendo proveniente da Dio, sarà veramente proveniente da Dio.
L’isteria, la finzione o la possessione demoniaca fanno
sì che qualcuno perda il controllo di se stesso e, così facendo, voglia
fingere di essere un profeta di Dio.
Dobbiamo essere saggi, prudenti e diligenti per discernere quanto deriva
da Dio o meno. Nei prossimi 3 minuti, appunto, Luca lo sarà, mentre
racconta a Teofilo questo interessantissimo resoconto della vita di
Gesù. Ma, chi è Teofilo? Scoprilo nei prossimi 3
minuti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)