#311 – LUCA – Luca 1:1-4

Ogni vangelo ci presenta Gesù in un carattere diverso. Matteo ci mostra il Re promesso a Israele, ragion per cui il suo testo è strapieno di espressioni tipo: “si adempì quanto era stato detto dal profeta” (Matteo 27:9). E notiamo che lì la genealogia di Gesù risale solo fino al re Davide. Questo apostolo era stato un esattore di tasse, conoscendo bene le faccende del governo reale, mentre si vedrà nel libro degli Atti che, invece, l’evangelista Marco agisce in qualità di servo degli apostoli: il suo vangelo ci rivela il Servo Gesù. Quindi, non aspettarti di trovare una genealogia sul curriculum di un servo.

Nel vangelo di Giovanni, al contrario, Gesù è il Dio eterno, senza principio né fine, e tuttavia accessibile all’uomo. Giovanni era “il discepolo che egli amava” (Giovanni 19:26), colui che “si era anche posato sul petto di Gesù” (Giovanni 21:20). Infine, adesso abbiamo Luca, un medico, descrivendo Gesù nel modo che solo un tale professionista lo potrebbe fare: come un essere umano. In questo vangelo la genealogia inizia con Adamo, il primo esemplare dell'umanità.

Re, Servo, Uomo e Dio: è così, e in quest'ordine, che Gesù compare nei vangeli. Qualsiasi cosa meno di questo, non proviene da Dio. E a proposito della Scrittura, Luca ci dà un buon indizio su come essa sia stata ispirata. Lui, a differenza degli altri tre evangelisti, apparentemente non aveva avuto nessun contatto diretto con Gesù. Non era un apostolo, come lo erano stati Matteo e Giovanni, eppure Dio ha voluto servirsi di lui per farci conoscere il Figlio eterno di Dio.

Qui i primi quattro versetti ci aiutano a comprendere che i testi ispirati non sono messaggi psicografici o scritti sotto una sorta di trance medianica. Questi scrittori non venivano usati come mere carcasse possedute, giacché avevano il completo controllo delle loro facoltà mentali. Paolo, nella sua prima lettera ai Corinzi, chiarisce che “gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti, perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace” (1 Corinzi 14:32-33).

Chi proferisce qualcosa da parte di Dio – ed è questo il senso del profetizzare – non perde la padronanza di sé, non cambia il tono della sua voce, e nemmeno si dibatte come se fosse un burattino nelle mani di qualche entità spirituale. Tutto ciò lo troverai nei rituali pagani e demoniaci, non nelle cose di Dio. Pertanto, siate consapevoli che non tutto quello che oggi ci viene presentato come essendo proveniente da Dio, sarà veramente proveniente da Dio. L’isteria, la finzione o la possessione demoniaca fanno sì che qualcuno perda il controllo di se stesso e, così facendo, voglia fingere di essere un profeta di Dio.

Dobbiamo essere saggi, prudenti e diligenti per discernere quanto deriva da Dio o meno. Nei prossimi 3 minuti, appunto, Luca lo sarà, mentre racconta a Teofilo questo interessantissimo resoconto della vita di Gesù. Ma, chi è Teofilo? Scoprilo nei prossimi 3 minuti.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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