#318 – Le gravide si incontrano – Luca 1:39-45

Maria, incinta di Gesù, visita Elisabetta, incinta di Giovanni Battista. Questo incontro fa sì che il fanciullino sobbalzi nel seno di Elisabetta. E così lei, ripiena di Spirito Santo, comincia a salmodiare e a benedire Maria e il frutto del suo grembo. Chi ha più familiarità con la Parola di Dio sa che una delle conseguenze dell’essere pieno di Spirito sarà parlare “con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e lodando col vostro cuore il Signore” (Efesini 5:19).

Due cose richiamano la nostra attenzione nelle parole di Elisabetta. La prima è che chiama Maria “madre del mio Signore”. Elisabetta riconosce che Gesù, ancora nel seno di sua madre, è il Messia promesso a Israele. Maria era diventata la madre di Gesù quando era stato concepito in carne nel suo ventre. Nonostante Gesù sia Dio, da nessuna parte nella Bibbia vedrai Maria essendo chiamata ‘madre di Dio’. Chiamarla in tale modo, cioè ‘madre di Dio’, equivale a dire che Dio non esisteva prima di Maria.

Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento.” (Luca 1:45), dichiara Elisabetta. Forse qua voleva sottolineare il contrasto tra la fede di Maria e l’incredulità di suo marito Zaccaria, divenuto muto poiché non aveva creduto a ciò che gli aveva detto l’angelo. Maria, invece, gli ha creduto, portandola ad aprire la sua bocca per lodare e per adorare Dio nei versetti successivi.

Una delle conseguenze della fede è il voler aprire la bocca per testimoniare, per lodare e per adorare. Non si diventa cristiani parlando di Cristo, anzi, si parla di Cristo essendo già cristiani. Ecco cosa ci dice l’apostolo Paolo nella sua seconda lettera ai Corinzi: “Secondo ciò che è scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo, perciò parliamo, sapendo che colui che risuscitò il Signore Gesù risusciterà anche noi con Gesù” (2 Corinzi 4:13-14).

Il primo passo che devi dare, per essere salvato, sarà parlare con Dio, confessando la tua condizione di peccatore e chiedendo la salvezza. Tuttavia, non per i tuoi meriti, la tua carità o buone opere, ma confidando che Gesù ha già pagato sulla croce per tutti i tuoi peccati, tanto quelli che hai dapprima commesso, quanto quelli che ancora sicuramente compirai fino alla fine della tua vita qui. Devi riconoscere che Gesù è Signore, padrone assoluto del tuo essere. Paolo lo esprime così: “Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti, con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati.” (Romani 10:9-10).

Ti consiglio di farlo adesso, altrimenti non capirai perché, nei prossimi 3 minuti, Maria afferma di essere una peccatrice e di avere bisogno di un Salvatore.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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