Quando Elisabetta conclude il suo cantico benedicendo Maria e il frutto
del suo ventre, tocca a Maria iniziare il suo bellissimo cantico, il
quale ricorda per molti versi quello di Anna, la madre del profeta
Samuele, nell’Antico Testamento (1 Samuele 2). Il
cantico di Maria non è un’autoesaltazione, ma il riconoscimento della
sua origine umile e della grazia che era stata effusa su di lei da Dio,
donandole il privilegio di accogliere nel suo grembo Gesù, il Salvatore.
Le sue prime parole indicano la strada a chiunque voglia avvicinarsi a
Dio: innanzitutto, devi riconoscere e magnificare il Signore, e poi
confessare la propria condizione di peccatore e bisognoso di un
Salvatore. È quanto fa Maria quando proclama: “L'anima
mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore” (Luca 1:46-47). Maria non avrebbe chiamato Dio “mio Salvatore” se non necessitasse di salvezza come qualsiasi peccatore. Sì, credo a ciò che ha detto Maria, e spero che tu
non sia tra coloro che dubitano di lei.
Nell’Antico Testamento troverai almeno tre volte la frase “non c'è alcun uomo che non pecchi” (1
Re 8:46; 2 Cronache 6:36; Ecclesiaste 7:20). L’apostolo Paolo cita uno
di questi brani nella sua lettera ai Romani quando scrive: “Non c'è
alcun giusto,
neppure uno. Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che
ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili;
non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno.” (Romani 3:10-12).
Già, sta parlando di me, di te, di Maria e
di tutti gli esseri umani, a eccezione di Gesù, il quale non ha avuto
un padre umano. Tutti sono ugualmente peccatori, aventi la necessità di
chiamare il Signore “mio Salvatore”.
Riconoscendosi bisognosa di un Salvatore, Maria non incorre nel peccato
della menzogna, come ci spiega Giovanni nella sua prima epistola: “Se
diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è
in noi. Se confessiamo i nostri peccati,
egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni
iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua
parola non è in noi.” (1 Giovanni 1:8-10).
La cosa peggiore che si possa affermare è di non essere un peccatore.
Così erano i farisei, e un po’ più avanti, in questo stesso Vangelo,
Gesù gli avrebbe fatto notare che “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a
chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori.” (Luca 5:31-32).
Chi crede che Maria sia senza peccato, può anche avere delle buone
intenzioni, però non avrà alcuna base biblica. Gesù è l’unico nato senza
peccato e non potrebbe nemmeno peccare, perché
è Dio e Uomo.
Nei prossimi 3 minuti Elisabetta avrà un figlio.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)