Elisabetta dà alla luce un figlio e i suoi parenti e vicini credono che
si chiamerà Zaccaria, dal nome di suo padre. L’ottavo giorno, però,
Elisabetta rivela loro che il suo nome sarà Giovanni. Allora, “domandarono con cenni a suo padre, come voleva che
lo si chiamasse.” (Luca 1:62).
Zaccaria era rimasto muto per la sua incredulità quando l’angelo gli
aveva annunciato che Elisabetta gli avrebbe dato un figlio nella sua
vecchiaia. Infatti, qui i suoi parenti si mettono a parlare a gesti per
chiedergli il nome del bambino, il che fa pensare
che lui sia anche diventato sordo. L’incredulità non solo ti impedisce
di parlare di Dio, ma pure di ascoltare ciò che Dio vuole dirti.
Così, Zaccaria dovrà scrivere su una tavoletta che il nome di suo figlio
sarà Giovanni, ponendo fine alla sua incredulità e accettando quanto
Dio aveva preparato per lui. Ora, pieno dello Spirito Santo, inizia a
discorrere su quello che Dio ha fatto. Di solito,
in questi casi, si proferirebbero parole di gratitudine solamente per
quel suo bambino; tuttavia, Zaccaria comincia ad esaltare soprattutto
un’altra persona: Gesù, il Cristo, il Messia promesso a Israele.
Sebbene Gesù fosse ancora nel grembo di Maria, Zaccaria usa i verbi al
passato, come se tutto fosse ormai accaduto. Soltanto lo Spirito Santo
può darci questa prospettiva, guardando le future promesse di Dio come
talmente reali da essere già ritenute compiute.
Zaccaria loda Dio “perché ha visitato e compiuto la redenzione per il
suo popolo… ha suscitato una potente salvezza nella casa di Davide suo
servo, come egli aveva dichiarato per bocca dei suoi santi profeti fin
dai tempi antichi, perché fossimo salvati dai
nostri nemici… per usare misericordia verso i nostri padri e ricordarsi
del suo santo patto, il giuramento fatto ad Abrahamo, nostro padre…” (Luca 1:68-73).
Ehi ma… aspetta un attimo: cosa ho io a che fare con il popolo di
Israele, di cui Zaccaria ne fa parte? Cosa mi importa di quanto dicevano
gli antichi profeti di un popolo del Medio Oriente? Di quali nemici sta
parlando? Se il nome di Zaccaria fosse ‘Ching
Ling’, e al posto di ‘Israele’ ci fosse scritto ‘Cina’, le sue parole
avrebbero senso per te? A meno che non siamo israeliti, il che non è il
mio caso, niente di tutto questo ha senso per chi appartiene ad un altro
popolo, con un’altra storia, altre tradizioni
e altri antenati.
Certamente ciò di cui parla Zaccaria non è indirizzato a me, e lo
capirai meglio quando analizzeremo la Bibbia nei prossimi 3 minuti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)