#326 – Non c’era posto – Luca 2:6-7

Prima abbiamo visto come Dio ha condotto, a suo piacimento, il governante più potente della terra, affinché Maria potesse trovarsi nella città predetta dal profeta per la nascita di Gesù. Se, da un lato, Dio manipola i re perché realizzino i suoi propositi, dall’altro, chiama i disprezzati a far parte della sua famiglia. Ed è per questo che Giacomo dice: “Non ha Dio scelto i poveri del mondo, perché siano ricchi in fede ed eredi del regno, che egli ha promesso a coloro che lo amano?” (Giacomo 2:5).

Chi è veramente povero non ha nulla a cui aggrapparsi nel giorno del bisogno: non fa affidamento sui propri beni, sulla propria giustizia, sulle proprie buone opere o su qualche altra capacità che possa impiegare come moneta di scambio per la propria salvezza. Dio non vuole i benestanti ma i bisognosi; non cerca i sani ma i malati; non è colpito dalla saggezza delle persone, perché vuole i pazzi. Rivolgendosi ai cristiani riuniti nella città di Corinto, l’apostolo Paolo scrive:

Riguardate infatti la vostra vocazione, fratelli, poiché non ci sono tra di voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili, ma Dio ha scelto le cose stolte del mondo per svergognare le savie; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose spregevoli e le cose che non sono per ridurre al niente quelle che sono, affinché nessuna carne si glori alla sua presenza.” (1 Corinzi 1:26-29).

Giuseppe e Maria erano poveri, ed è per questa ragione che non riescono a trovare un luogo disponibile a Betlemme. Senza soldi, potere o influenza, possono soltanto mettere il neonato Gesù in una mangiatoia usata per nutrire il bestiame. Luca ci spiega il motivo: “Perché non c'era posto per loro nell'albergo.” (Luca 2:7). Duemila anni fa Dio è venuto al mondo in forma umana e non vi ha trovato posto.

Da allora niente è cambiato. Non illuderti quando osserverai la varietà di religioni, cattedrali e monumenti creati dall’uomo: nel mondo ancora non c’è posto per Gesù. Criticando i farisei, che adoravano e servivano Mammona, il ‘dio denaro’, Gesù afferma: “Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio.” (Luca 16:15).

Se stai cercando Gesù tra coloro che parlano sempre di soldi e inseguono la prosperità, sei nel posto sbagliato. E ripeto: “Non ha Dio scelto i poveri del mondo, perché siano ricchi in fede ed eredi del regno, che egli ha promesso a coloro che lo amano?” (Giacomo 2:5). Infatti, in questi luoghi dove si ambisce la ricchezza, non c’è spazio per Gesù.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#325 – Betlemme – Luca 2:1-5

Maria ha creduto alle parole dell’angelo secondo cui Emmanuele, ovvero “Dio con noi”, sarebbe uscito dal suo grembo. Infatti, anche senza aver avuto rapporti sessuali, era rimasta incinta dopo che lo Spirito Santo era sceso su di lei e la potenza dell’Altissimo l’aveva coperta con la sua ombra. Il bambino, chiamato dall’angelo “Figlio di Dio”, è stato chiamato “Signore” da Elisabetta.

Maria ed Elisabetta conoscono la promessa fatta dal profeta Isaia: “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele” o “Dio con noi” (Isaia 7:14). E lo stesso profeta l’aveva predetto: “Poiché un bambino ci è nato… e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace. Non ci sarà fine all'incremento del suo impero e pace sul trono di Davide e sul suo regno, per stabilirlo fermamente e rafforzarlo mediante il giudizio e la giustizia, ora e sempre.” (Isaia 9:5-6).

Dove, però, sarebbe nato il bambino? Maria lo sa, giacché il profeta Michea aveva già avvertito: “Ma tu, o Betlemme Efrata, anche se sei piccola fra le migliaia di Giuda, da te uscirà per me colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini sono dai tempi antichi, dai giorni eterni.” (Michea 5:2). Perciò Maria sarebbe rimasta incinta anche se vergine, suo figlio sarebbe stato “Dio con noi”, il quale avrebbe assunto il trono di Davide, e avrebbe instaurato un regno di pace senza fine. Poiché è Dio, esiste “dai giorni eterni”.

Ma aspetta! Il profeta Michea aveva detto che il Messia sarebbe nato a “Betlemme”?! Maria viveva a Nazaret, a 150 chilometri di distanza, ossia un mese di cammino. O il bambino non era il Messia promesso a Israele, oppure sarebbe dovuto succedere qualcosa affinché questa giovane incinta arrivasse al momento e nel luogo previsti per il parto. Ed è quello che è accaduto, come leggiamo nel primo versetto del capitolo 2 di Luca:

Ora, in quei giorni fu emanato un decreto da parte di Cesare Augusto, che si compisse il censimento di tutto l'impero… E tutti andavano a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Or anche Giuseppe uscì dalla città di Nazaret della Galilea, per recarsi in Giudea nella città di Davide, chiamata Betlemme, perché egli era della casa e della famiglia di Davide, per farsi registrare con Maria” (Luca 2:1-5).

Il libro di Proverbi ci dice che “Il cuore del re in mano all'Eterno è come i corsi d'acqua; lo dirige dovunque egli vuole.” (Proverbi 21:1). Nemmeno l’imperatore romano sapeva di essere una marionetta nelle mani di Dio. E tutto ciò vale ancora oggi per ogni governante, indipendentemente da quanto creda di avere il controllo.

Nei prossimi 3 minuti Giuseppe e Maria scopriranno che non c’è posto per Gesù in questo mondo.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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