Il mondo non sarà più lo stesso da questo momento in poi, e tre cose
segneranno l’arrivo di Gesù sul pianeta Terra. Innanzitutto, i cieli si
riempiranno di gioia perché Dio è venuto tra noi in forma umana. Gli
umili pastori sono avvolti dallo splendore della
gloria di Dio e una moltitudine dell’esercito celeste prorompe in lode,
dicendo: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi” (Luca 2:14).
Più tardi, l’apostolo Giovanni avrebbe detto: “Quel che era dal
principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri
occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato
della Parola della vita (e la vita è stata manifestata
e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la
vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a
noi), quello che abbiamo visto e udito, noi ve lo annunziamo” (1 Giovanni 1:1-3).
Il secondo effetto è che il male e il peccato, che hanno rovinato la
creazione di Dio, hanno i giorni contati. Dio non viene in gloria, e per
vendicarsi del peccatore, ma come un bambino indifeso, nato povero, che
porta salvezza, misericordia e grazia a un
mondo irrimediabilmente colpevole. “Poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli” (2 Corinzi 5:19). E gli angeli continuano, proclamando: “…pace in terra”.
La terza conseguenza della presenza del Figlio di Dio nel mondo è la rivelazione del suo affetto verso le sue creature: “pace… agli uomini che egli gradisce”. Dio ama l’umanità, e il libro dei Proverbi lo esprime in questo modo: “Mi rallegravo nella
parte abitabile del mondo e trovavo il mio diletto con i figli degli uomini.” (Proverbi 8:31). Il Salmo 85 riassume l’esito di questa visita così illustre: “La
benignità e la verità si sono incontrate; la giustizia e la pace si
sono baciate. La verità
germoglierà dalla terra e la giustizia guarderà dal cielo. Sì, l'Eterno
darà ciò che è bene, e la nostra terra produrrà il suo frutto. La
giustizia camminerà davanti a lui e preparerà la via ai suoi passi.” (Salmo 85:10-13).
Tutto ciò è rappresentato in questo bambino, inosservato agli occhi del
mondo, però acclamato dagli abitanti del cielo. Ci è voluta la fede dei
poveri pastori per poter vedere la grandiosità di tale evento. “Andiamo fino a Betlemme”, dicono i pastori,
“per vedere ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto
conoscere. Andarono quindi in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il
bambino, che giaceva in una mangiatoia. Dopo averlo visto, divulgarono
quanto era stato loro detto a proposito di quel bambino. E
tutti coloro che li udirono si meravigliarono delle cose raccontate
loro dai pastori.” (Luca 2:15-18).
Nei prossimi 3 minuti conoscerai Simeone.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)