#328 – L’impatto di ‘Dio con noi’ – Luca 2:15-20

Il mondo non sarà più lo stesso da questo momento in poi, e tre cose segneranno l’arrivo di Gesù sul pianeta Terra. Innanzitutto, i cieli si riempiranno di gioia perché Dio è venuto tra noi in forma umana. Gli umili pastori sono avvolti dallo splendore della gloria di Dio e una moltitudine dell’esercito celeste prorompe in lode, dicendo: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi” (Luca 2:14).

Più tardi, l’apostolo Giovanni avrebbe detto: “Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita (e la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a noi), quello che abbiamo visto e udito, noi ve lo annunziamo” (1 Giovanni 1:1-3).

Il secondo effetto è che il male e il peccato, che hanno rovinato la creazione di Dio, hanno i giorni contati. Dio non viene in gloria, e per vendicarsi del peccatore, ma come un bambino indifeso, nato povero, che porta salvezza, misericordia e grazia a un mondo irrimediabilmente colpevole. “Poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli” (2 Corinzi 5:19). E gli angeli continuano, proclamando: “…pace in terra”.

La terza conseguenza della presenza del Figlio di Dio nel mondo è la rivelazione del suo affetto verso le sue creature: “pace… agli uomini che egli gradisce”. Dio ama l’umanità, e il libro dei Proverbi lo esprime in questo modo: “Mi rallegravo nella parte abitabile del mondo e trovavo il mio diletto con i figli degli uomini.” (Proverbi 8:31). Il Salmo 85 riassume l’esito di questa visita così illustre: “La benignità e la verità si sono incontrate; la giustizia e la pace si sono baciate. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia guarderà dal cielo. Sì, l'Eterno darà ciò che è bene, e la nostra terra produrrà il suo frutto. La giustizia camminerà davanti a lui e preparerà la via ai suoi passi.” (Salmo 85:10-13).

Tutto ciò è rappresentato in questo bambino, inosservato agli occhi del mondo, però acclamato dagli abitanti del cielo. Ci è voluta la fede dei poveri pastori per poter vedere la grandiosità di tale evento. “Andiamo fino a Betlemme”, dicono i pastori, “per vedere ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto conoscere. Andarono quindi in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, che giaceva in una mangiatoia. Dopo averlo visto, divulgarono quanto era stato loro detto a proposito di quel bambino. E tutti coloro che li udirono si meravigliarono delle cose raccontate loro dai pastori.” (Luca 2:15-18).

Nei prossimi 3 minuti conoscerai Simeone.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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