#010 - Un figlio o un ipocrita? - Matteo 6:1-8


Il capitolo 6 di Matteo inizia parlando di due cose: della sublime relazione che Dio desidera avere con le sue creature e della vergognosa ipocrisia religiosa. La prima cosa che richiama l’attenzione è la parola “Padre”. Appare 10 volte nei primi 18 versetti di questo capitolo. Mai, prima d'ora, Dio era stato chiamato “Padre” da un ebreo. Puoi verificarlo. In tutto l'Antico Testamento nessuno oserebbe avere tale intimità e familiarità con Dio.

Questo rapporto di confidenza è stato inaugurato, per così dire, da Gesù che, nella sua condizione umana, era l'unigenito figlio di Dio. È stato generato dallo Spirito Santo, è nato da una vergine, ed ha avuto Giuseppe soltanto come suo padre legale, e non biologico.

E c’è di più: Dio, nel Nuovo Testamento, non è stato chiamato unicamente “Padre”. Poco prima di morire, quando Gesù pregava in agonia, il Vangelo di Marco ci dice che si è rivolto a Dio con la parola “Abba” che, in aramaico, significa qualcosa come “Papà”. E, nelle lettere degli apostoli, impari che, chiunque crede in Gesù, può ora chiamare Dio così, “Padre”.

Dio estende questo rapporto d’intimità e di parentela a tutti quelli che ricevono Gesù, e solo a questi. Ascolta attentamente ciò che dice il primo capitolo del Vangelo di Giovanni rispetto a Gesù:

“È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio.” (Giovanni 1:11-13). Sei un figlio di Dio? Sei già nato di nuovo? Hai già creduto in Gesù?

Ora arriva il contrasto: Gesù espone l'ipocrisia dell'uomo religioso, che fa l’elemosina e prega solo per esser osservato e lodato dagli uomini. Secondo Gesù, costui ha già ricevuto il suo premio. Ma... quale premio? Appunto esser osservato e lodato dagli uomini. Quello che sta dicendo è che qualcuno come lui dovrebbe accontentarsi di ricevere ciò che stava cercando. Nient’altro.

L’elemosina e la preghiera sono cose così buone come i molti alberi da frutto che Dio aveva piantato per Adamo ed Eva nel giardino d’Eden, affinché se ne nutrissero. E cos’è successo? Loro hanno mangiato dell’unico albero del quale Dio aveva comandato di non mangiare. È stata l'origine del peccato, della ribellione dell'essere umano contro il Creatore. Quando hanno visto l'errore che loro avevano commesso, hanno cercato di nascondersi da Dio tra gli alberi del frutteto. L'uomo religioso è così: cerca di nascondersi da Dio tra le stesse cose che Dio approva, come l’elemosina e la preghiera. Prova a fingere, a camuffare e a coprire il suo peccato. E ciò, cos’è? È l'ipocrisia.

Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, e sono i peccatori che Dio cerca: i peccatori! Se continui a nasconderti dietro la tua religione, le tue buone azioni e le tue preghiere per far sembrare che tu non sia un peccatore, come ti aspetti d’essere trovato e salvato da chi cerca i peccatori?

Su, dai, esponi te stesso, mostrati, spalanca il tuo cuore a Dio, confessagli chi sei veramente, e credi in Gesù come il tuo Signore e il tuo Salvatore. Ti manca solo questo perché tu sia chiamato figlio di Dio, e per poterlo guardare e dirgli: “Padre”. Ed è ciò che Gesù t’insegnerà a fare nei prossimi 3 minuti.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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