# 015 - La preghiera - Matteo 7:7-12



“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede, riceve; chi cerca, trova, e sarà aperto a chi picchia.” (Matteo 7:7-8). Ci credi?

Certo che no, almeno con la tua mente naturale, logica e razionale, quella che è già venuta così dalla fabbrica. Non ha senso, perché la tua mente è stata creata per funzionare in quest’ambiente tridimensionale in cui viviamo, e nei limiti del tempo e dello spazio. Per una mente così, le cose che hanno senso sono tutte quelle che si adattano a queste condizioni.

Ora immagina di avere la prospettiva di Dio, di vedere e di esaminare tutto senza i limiti del tempo e dello spazio; di valutare con la prospettiva dell’eternità. Se qualcosa accadesse oggi o fra mille anni, non farebbe nessuna differenza.

Ed ecco qui dove c’entra la preghiera. Pregare è parlare con Dio, è discutere, chiedere, interrogare, supplicare; è invadere l’infinito. Se leggerai la Bibbia, vedrai che tutto ciò faceva parte delle preghiere degli uomini e delle donne di Dio nel corso dei secoli.

Pregare, dunque, è domandare e avere la certezza della risposta, ma di una risposta dal punto di vista di Dio, e non dalla prospettiva della nostra mente ristretta. Ti faccio un esempio.

Mosè ha guidato gli israeliti per 40 anni attraverso il deserto verso la terra promessa. Ma Dio non ha permesso a Mosè di entrare nella terra promessa. Gli ha soltanto permesso di vederla da lontano prima di morire, non essendo il caso ora di parlarne sul perché.

A questo punto mi dirai: “Allora che cos’è questa storia di chiedere e di ricevere, di cercare e di trovare, di bussare e di aprire? Mosè non voleva entrare nella terra promessa?” Sì, lo voleva, e Dio ha realizzato il suo desiderio quasi millecinquecento anni dopo. Nel passaggio dei Vangeli conosciuto come “La trasfigurazione” incontrerai Mosè, Elia e Gesù che conversano vicino a Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi, proprio nella terra promessa da Dio.

Te ne sei accorto? Dio ha risposto a modo suo alla preghiera di Mosè, nel tempo di Dio e dalla prospettiva di Dio. Un padre non dà una pietra a suo figlio che gli chiede un pezzo di pane, ma potrebbe darlo più tardi o, addirittura, offrirgli qualcosa di molto meglio. A volte i bambini piccoli chiedono delle cose assurde, e non è sempre una buona idea assecondarli in tutto. E quanto grande pensi di essere davanti a Dio?

Quindi, prima di pregare, prima di chiedere, è necessario avere la prospettiva di Dio, e tu la ricevi grazie a una famosa preghiera senza risposta: “Padre mio... passi oltre da me questo calice!” (Matteo 26:39). Se Dio avesse ascoltato la preghiera di Gesù, nessuno sarebbe stato salvato. Lui non sarebbe morto sulla croce, non avrebbe tolto i tuoi peccati, e non potrebbe perdonarti e salvarti. Quale sarebbe stato il tuo destino? La morte e la condanna eterna.

Gesù, però, è morto, e adesso puoi avere la salvezza credendo in lui. E più ancora, puoi avere la tua mente rinnovata per vedere le cose dal punto di vista dell’eternità. Per quanto possa sembrare curioso, questa mente vasta e ampia la ottieni solo se passi dalla porta stretta e cammini sull’angusta via, che è l’argomento dei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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