I vangeli sono l’adempimento delle profezie dell’Antico Testamento, che annunciavano la venuta del Messia per Israele. Bene, il Messia adesso è lì, proprio in mezzo a loro. E cosa faranno ora i giudei con Gesù, il Re promesso?
Ben lo sappiamo: lo imprigioneranno, lo flagelleranno, lo incoroneranno di spine, dandogli una croce come trono. Diranno: “Non vogliamo che costui regni su noi” (Luca 19:14), e voteranno per la condanna del Figlio di Dio e per la liberazione di Barabba, un ladro e un omicida (Matteo 27:21; Atti 3:14).
Dopo tutto questo ripudio, Dio ha aperto una parentesi nell’avanzamento della profezia, per introdurci la chiesa, un corpo formato da giudei e da gentili convertiti. Questo periodo comincia nel capitolo 2 del libro degli Atti e finirà quando Gesù verrà a prendere la sua chiesa. Poi, l’orologio profetico torna a funzionare, affinché Dio possa continuare a trattare con Israele.
Il capitolo 10 di Matteo ci fornisce dettagli specifici su quella missione dei dodici, e ci rivela anche come i giudei saranno trattati in futuro, dopo il periodo della chiesa. Quando Gesù gli dice che non avrebbero finito di percorrere tutte le città di Israele prima del ritorno del Figlio dell’Uomo in gloria e in maestà, lui rivela il carattere profetico del capitolo. Uno dei titoli dati a Gesù è, appunto, Figlio dell’Uomo.
Ci sono punti, però, che possono essere applicati a tutte le epoche. Tra questi c’è l’avversione che le persone avrebbero per l’annuncio del vangelo. Gesù dice che alcuni riceverebbero i suoi discepoli, e altri no. E che loro sarebbero perseguitati e imprigionati, ma anche che lo Spirito Santo gli avrebbe insegnato cosa dire dinanzi ai governatori e ai re. Dovrebbero essere intrepidi e annunciare il loro messaggio persino sui tetti, senza temere quelli che possono uccidere il corpo, ma non possono condannarci eternamente.
Queste cose possono essere applicate a te e a me. Il fatto che Gesù abbia detto di non essere venuto per portare la pace ma la spada, non è un’apologia alla violenza. La verità è che la sua semplice presenza nella vita di qualcuno finisce per generare controversie. Gesù è la linea divisoria tra la luce e le tenebre, tra la vita e la morte, tra il cielo e l’inferno. Contrariamente a ciò che alcuni potrebbero immaginare, Gesù non è una specie di guru “pace e amore”, che resta sospeso nell’aria e canta “Imagine” di John Lennon.
In questo momento il vangelo sta facendo una proposta, offrendo vita e salvezza. Quando prendi una decisione, starai scegliendo un lato. È di questo lato che stiamo parlando. Non devi aspettarti che il mondo applauda la tua decisione per Gesù, e non pensare nemmeno che non ci saranno momenti di dubbi. Sì, ci saranno, così com’è successo con Giovanni Battista nei prossimi 3 minuti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)