#269 - Un mondo migliore? - Giovanni 17:6-9

L’affermazione che Gesù fa nel versetto 9 potrebbe forse sorprendere alcuni: “Non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. (Giovanni 17:9). Cioè? Come mai esclude il mondo dalla sua intercessione, quando è proprio esso ad avere tanto bisogno di progresso, unione e armonia tra i popoli?! Certamente ti sarà già capitato di sentire il Papa, il Dalai Lama o qualsiasi altro leader religioso predicando la pace mondiale e lo sviluppo della società. Eppure, il Signore non l’ha mai fatto.


Sulla croce ha persino interceduto per i suoi carnefici dicendo: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34), tuttavia in nessun momento ha provato a cambiare il sistema dell’epoca, a incrementare l’economia o a combattere per leggi più giuste. E la ragione è semplice: Dio ha desistito dal migliorare il mondo che ha rifiutato suo Figlio. Invece, tuttora, quello che fa è “lavorare” per riscattare dal mondo un popolo per sé stesso (Giovanni 5:17). Sì, essi sono coloro che credono in lui come l’unico Dio vero e in Gesù Cristo, il Figlio di Dio che è venuto a morire al fine di salvarci.


Se tu fossi il capitano del Titanic, dopo aver colpito l’iceberg, cosa avresti chiesto ai passeggeri? Di prendere dei pennelli e della vernice affinché dipingessero la nave di un colore più vivace? No! Diresti loro di andarsene poiché la nave era condannata. Così ha scritto l’apostolo Pietro nella sua seconda epistola: “Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi… i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta. (2 Pietro 3:7-10).


Quando credi nella Parola di Dio, ha tanto senso cercare di perfezionare il mondo quanto di pitturare con colori più allegri il nero carbone che hai appena comprato per il tuo barbecue. Il suo destino sarà il fuoco, nonostante ogni tuo inutile sforzo per ravvivarlo. Ed è per questo che, nel capitolo 17 di Giovanni, Gesù non prega per il mondo ma per quanti il Padre gli ha dato dal mondo, eletti ancora prima della creazione (Efesini 1:4). Queste, appunto, sono le persone che credono nella Parola di Dio e sono state salvate mediante la fede nel Salvatore. Il vangelo non è una missione per il miglioramento del pianeta; il vangelo è una missione di riscatto.


Molti cristiani non capiscono la loro vocazione, ritenendo di dover immischiarsi nella politica e nei sistemi esistenti come se fossero cittadini della terra. No, non lo sono, e ce lo dimostra un passaggio della lettera di Paolo ai Filippesi: “La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo (Filippesi 3:20). Se io andassi in Nepal, ad esempio, potrei anche aiutare i bisognosi, sfamandoli e vestendoli, però non spetta a me occuparmi della politica di quel Paese. Lì sarei uno straniero, così come il cristiano è uno straniero in questo mondo. E non sono io a dirlo, è Gesù, che addirittura lo ripete ben due volte in questo capitolo: “Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. (Giovanni 17:14, 16).


Non tutti i passeggeri del Titanic, i quali hanno avuto accesso alle scialuppe di salvataggio, sopravvissero. E tutti quelli che il Padre ha dato a Gesù, saranno eternamente al sicuro? La risposta è nei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

Popular Posts