#270 – Nessuno di loro è perito - Giovanni 17:10-19

Gesù glorifica il Padre salvando i peccatori, ed è glorificato da ognuno che salva. Lui stesso lo afferma: “Io sono glorificato in loro (Giovanni 17:10). Inoltre, in questo mondo, Gesù non è glorificato soltanto attraverso i suoi, ma anche dalla cura che ha di loro, affinché nessuno vada perso. Tanto il ricevere la salvezza, quanto il mantenerla, non provengono da noi, però da Dio. Altrimenti sarebbe l’uomo ad essere glorificato dalla sua salvezza e dalla sua perseveranza nel conservarsi salvato.


Nel tempo in cui era qui, il Signore proteggeva i suoi discepoli; infatti, nessuno di loro è perito tranne Giuda, il quale era destinato alla perdizione. Ed ora chiederà al Padre di custodire tutti coloro che sono suoi; questa stessa intercessione Gesù continuerà a farla in cielo per ciascuna anima da lui salvata. Se credi veramente in Cristo, sappi che niente e nessuno può toglierti dalle mani del Padre.


Sì, Gesù salvaguardava i suoi discepoli mentre era con loro, e ancora di più dopo la formazione della chiesa nel giorno di Pentecoste (Atti 2). Da quel giorno in poi ogni persona che crede in Gesù è sigillata con lo Spirito Santo, la sua garanzia affinché non perisca in eterno. Guarda cosa ci mostrano questi versetti tratti dalle lettere di Paolo agli Efesini e ai Corinzi:


Or colui che ci conferma assieme a voi in Cristo e ci ha unti è Dio, il quale ci ha anche sigillati e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori… In lui anche voi, dopo aver udita la parola della verità, l'evangelo della vostra salvezza, e aver creduto, siete stati sigillati con lo Spirito Santo della promessa; il quale è la garanzia della nostra eredità, in vista della piena redenzione dell'acquistata proprietà a lode della sua gloria… Or colui che ci ha formati proprio per questo è Dio, il quale ci ha anche dato la caparra dello Spirito… lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione. (2 Corinzi 1:21-22; Efesini 1:13-14; 2 Corinzi 5:5; Efesini 4:30).


Anticamente i re convalidavano un documento apponendovi sopra il loro sigillo, il marchio del loro anello premuto su una goccia di cera fusa, o solo con l’inchiostro, come se fosse un timbro. Il sigillo era la garanzia di proprietà. Così fa Dio quando sigilla con lo Spirito Santo tutti coloro che sono salvati da Gesù, come a dire: “Questa è mia proprietà, nessuno può togliermela dalle mani.”. Il credente che ritiene di poter perdere la sua salvezza o lo Spirito Santo con cui è stato suggellato come garanzia, in realtà non ha la minima idea di chi sia Dio e di quanto lui sia pieno di zelo per quello che è suo.


Ma che pensare di quelli che un giorno sembravano si fossero davvero convertiti e poi sono tornati ad essere ciò che erano o pure peggio? Beh, forse non sono mai nati di nuovo, non hanno mai creduto in Gesù, ma hanno semplicemente adottato una religione cristiana, imparando a fingere. L’apostolo Giovanni ci parla di tale tipo di persona nella sua prima lettera: “Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri. (1 Giovanni 2:19).


Nei prossimi 3 minuti Gesù ci rivelerà cosa desidera per quelli che, nelle future generazioni, crederebbero in lui, cioè tu ed io.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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