#329 – Simeone – Luca 2:21-32

Nella lettera ai Galati, Paolo scrive che “quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio, nato da donna, sottoposto alla legge, perché riscattasse quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione.” (Galati 4:4-5). Nell’annunciare la nascita di Gesù ai pastori, l’angelo proclama che la buona novella era “per tutto il popolo” (Luca 2:10), cioè il popolo d’Israele, e non “per tutte le genti”.

Il Vangelo di Giovanni ci dice che Gesù “è venuto in casa sua” (il popolo d’Israele), ma quando “i suoi non lo hanno ricevuto”, Dio estese la portata della sua grazia, e “a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:11-12). Ecco perché vediamo Maria e Giuseppe adempiere i precetti della Legge: circoncidono Gesù l’ottavo giorno ed eseguono il rito della purificazione di Maria quaranta giorni dopo il parto. L’offerta di purificazione fatta rivelerà la loro povertà; infatti, la coppia offre solo due giovani colombi, e non un agnello di un anno, che sarebbe stata l’offerta richiesta dalla Legge per chi avesse avuto risorse.

Seguendo ancora il rituale ebraico, Maria e Giuseppe presentano il bambino al tempio di Gerusalemme, ignari del fatto che erano attesi lì. Simeone, uno dei pochi che aspettavano la venuta del Messia, era stato avvisato dallo Spirito Santo che “non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore” (Luca 2:25-26). E lo stesso Spirito lo spinge ad andare al tempio proprio nell’ora in cui Maria e Giuseppe sarebbero arrivati con il bambino. Così, prendendo il bambino tra le sue braccia, Simeone profetizza:

Ora, Signore, lascia che il tuo servo muoia in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza che tu hai preparato davanti a tutti i popoli; luce per illuminare le genti”, cioè, descrive il tempo presente, nel quale Gesù dona la salvezza a tutti coloro che credono, portandoli con sé quando verrà a rapire la sua chiesa. Poi Simeone prosegue: “e gloria del tuo popolo Israele”, riferendosi qui al ritorno di Gesù per liberare il popolo d’Israele e regnare su di esso (Luca 2:27-32).

La venuta di Cristo avviene per fasi: prima, Gesù “venne fra la sua gente”, però non l’hanno accolto. Allora, Dio raduna un popolo composto da ebrei e gentili, che chiama chiesa, il cui periodo potrebbe concludersi in qualsiasi momento con il ritorno segreto di Gesù nel rapimento. Da quel punto in poi, Dio tornerà ad occuparsi del popolo d’Israele oramai in grande tribolazione, per salvare un residuo e per compiere tutte le promesse che gli aveva fatto nell’Antico Testamento, introducendolo nel suo regno di mille anni di giustizia e di pace sulla terra, mentre la chiesa sarà già in cielo.

Nei prossimi 3 minuti Maria scoprirà che una spada le trafiggerà l’anima.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#328 – L’impatto di ‘Dio con noi’ – Luca 2:15-20

Il mondo non sarà più lo stesso da questo momento in poi, e tre cose segneranno l’arrivo di Gesù sul pianeta Terra. Innanzitutto, i cieli si riempiranno di gioia perché Dio è venuto tra noi in forma umana. Gli umili pastori sono avvolti dallo splendore della gloria di Dio e una moltitudine dell’esercito celeste prorompe in lode, dicendo: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi” (Luca 2:14).

Più tardi, l’apostolo Giovanni avrebbe detto: “Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita (e la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a noi), quello che abbiamo visto e udito, noi ve lo annunziamo” (1 Giovanni 1:1-3).

Il secondo effetto è che il male e il peccato, che hanno rovinato la creazione di Dio, hanno i giorni contati. Dio non viene in gloria, e per vendicarsi del peccatore, ma come un bambino indifeso, nato povero, che porta salvezza, misericordia e grazia a un mondo irrimediabilmente colpevole. “Poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli” (2 Corinzi 5:19). E gli angeli continuano, proclamando: “…pace in terra”.

La terza conseguenza della presenza del Figlio di Dio nel mondo è la rivelazione del suo affetto verso le sue creature: “pace… agli uomini che egli gradisce”. Dio ama l’umanità, e il libro dei Proverbi lo esprime in questo modo: “Mi rallegravo nella parte abitabile del mondo e trovavo il mio diletto con i figli degli uomini.” (Proverbi 8:31). Il Salmo 85 riassume l’esito di questa visita così illustre: “La benignità e la verità si sono incontrate; la giustizia e la pace si sono baciate. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia guarderà dal cielo. Sì, l'Eterno darà ciò che è bene, e la nostra terra produrrà il suo frutto. La giustizia camminerà davanti a lui e preparerà la via ai suoi passi.” (Salmo 85:10-13).

Tutto ciò è rappresentato in questo bambino, inosservato agli occhi del mondo, però acclamato dagli abitanti del cielo. Ci è voluta la fede dei poveri pastori per poter vedere la grandiosità di tale evento. “Andiamo fino a Betlemme”, dicono i pastori, “per vedere ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto conoscere. Andarono quindi in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, che giaceva in una mangiatoia. Dopo averlo visto, divulgarono quanto era stato loro detto a proposito di quel bambino. E tutti coloro che li udirono si meravigliarono delle cose raccontate loro dai pastori.” (Luca 2:15-18).

Nei prossimi 3 minuti conoscerai Simeone.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#327 – In una mangiatoia – Luca 2:8-14

In questo capitolo 2 del Vangelo di Luca siamo stati trasportati dalle ricche stanze reali di Cesare Augusto, a Roma, a una squallida stalla a Betlemme, dove una povera coppia depone in una mangiatoia il neonato Gesù, “perché non c'era posto per loro nell'albergo.” (Luca 2:7). Ora veniamo condotti in campagna, da alcuni pastori di pecore che, di turno di notte, sarebbero i meno qualificati in questa professione.

Un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore risplendette intorno a loro”, il quale gli ha detto: “Vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà; poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia.”. Allora “ad un tratto si unì all'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio, dicendo: Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore.” (Luca 2:9-14).

L’annuncio della venuta del Figlio di Dio sul pianeta Terra in forma umana non è stato comunicato al clero, però a uomini semplici che avevano nel petto un cuore da bambino per credere nelle cose di Dio. Come mai? Perché il clero giudeo attendeva la venuta del Messia in potenza e gloria, e non credeva che il Salvatore del mondo potesse entrare in scena sotto forma di un “fanciullino fasciato, coricato nella mangiatoia”.

Se cerchi la verità, sappi che non è nelle mani dei leader religiosi. Sono troppo impegnati con i loro dogmi, le loro posizioni e i loro ruoli per credere nella semplicità della Parola di Dio, o per riconoscere che la verità è data ai semplici. La conoscenza di Dio non proviene dalle facoltà di teologia, ma da ciò che lo Spirito Santo insegna attraverso i diversi doni concessi alla chiesa.

In 1 Corinzi 14:26-40 troviamo chiare istruzioni su come i cristiani dovrebbero riunirsi: “Quando vi riunite… parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino. Ma se è rivelata qualcosa ad uno che è seduto, si taccia il precedente. Tutti, infatti, ad uno ad uno, potete profetizzare affinché tutti imparino e tutti siano incoraggiati.”. Si può notare che non c’è un leader a capo della congregazione, poiché è lo Spirito Santo che dirige la riunione e distribuisce i doni come desidera. Ma dimmi: per caso succede tutto questo dove ti riunisci? Se così non fosse, sarebbe meglio scegliere l’ordine indicata da Dio invece dell’organizzazione determinata dall’uomo.

Nei prossimi 3 minuti scoprirai cosa accade quando Gesù entra nel mondo e nella vita delle persone.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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