#166 - L’opera di Dio - Giovanni 6:27-29

Che cosa pretendi dalla vita? Se sei giovane, è probabile che desideri studiare o finire il corso che stai seguendo. E poi? Vorrai forse essere un professionista di successo, credo io. E poi? Magari ti piacerebbe trovare il tuo partner perfetto. E poi? Può darsi che formerai una famiglia e vedrai i tuoi figli crescere ed anche realizzarsi nella vita. E poi? Andrai in pensione, probabilmente viaggerai, avrai dei nipotini... e poi?


E poi... la morte. Se pensi che l’essere umano sia solo una felice combinazione di molecole, dovrà essere frustante vivere così. Insomma, ogni cosa che hai pianificato - come studiare, lavorare e mettere su famiglia - sembrerà avere uno scopo, ma non la tua vita nel suo insieme! Essa sarà soltanto un tic dell’orologio del tempo universale. Tu e tutti i tuoi sforzi, piani e aspirazioni diventeranno letteralmente polvere.


Diciamo, però, che tu sia uno di quelli che credono davvero che esista qualcosa dopo la morte, tuttavia preferisci non pensarci. Forse saresti altrettanto negligente riguardo all’impiego dei tuoi soldi? No, sicuramente cercheresti almeno di scoprire se stai investendo in un affare sicuro, per non buttare via qualche anno di sudato lavoro. E che dire rispetto all’investimento di tutta la tua vita?


Gesù afferma: “Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, che il Figlio dell'uomo vi darà, perché su di lui il Padre, cioè Dio, ha posto il suo sigillo. (Giovanni 6:27). E qui ci sono tre punti importanti: per prima cosa, tutto quello che fai in questa vita è fugace; in secondo luogo, esiste una vita eterna; infine, essa si riceve dal Figlio di Dio, Gesù, a cui Dio ha dato la propria approvazione.


A questo punto, preoccupato per tutto ciò, è possibile che tu mi faccia la stessa domanda che viene posta a Gesù nel capitolo 6 del Vangelo di Giovanni: “Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?” Gesù ti risponde: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato.” (Giovanni 6:28-29). Sai cosa richiama la mia attenzione in questi versetti? Il fatto che le “opere” siano menzionate al plurale da chi lo interroga, mentre Gesù ci parla di una solaopera”, al singolare.


Se sei il tipo che si preoccupa dell’eternità e che è disposto a fare qualsiasi cosa per Dio, eccoti la buona notizia: Dio non richiede nulla da te oltre a credere in Gesù, che è morto sulla croce al posto tuo, per pagare i peccati che tu hai commesso. Dopo avergli creduto, Dio si servirà di te come di uno strumento per le opere che ti ha preparato in precedenza. Non riceverai la vita eterna per averle praticate, ma le praticherai per aver già ricevuto gratuitamente la vita eterna.


Se tu lavorassi per tutta la vita senza preoccuparti di ciò che avverrebbe dopo, sarebbe tanto inutile quanto se tu lavorassi per tutta la vita pensando che così ti verrebbe dato il diritto di meritare la vita eterna. Hai mai sentito parlare di grazia? Già... da quando in qua una cosa ricevuta gratuitamente viene pagata da qualche tipo di sforzo?


Nei prossimi 3 minuti gli increduli giudei torneranno insistentemente a parlare dei segni e dei miracoli.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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