Che cosa pretendi dalla vita? Se sei giovane, è probabile che desideri studiare o finire
il corso che stai seguendo. E poi? Vorrai forse essere un professionista di successo,
credo io. E poi? Magari ti piacerebbe
trovare il tuo partner perfetto. E poi? Può darsi che formerai una
famiglia e vedrai i tuoi figli crescere ed anche realizzarsi nella vita.
E poi? Andrai in pensione, probabilmente viaggerai,
avrai dei nipotini... e poi?
E poi... la
morte. Se pensi che l’essere umano sia solo
una felice combinazione di molecole, dovrà essere frustante vivere
così. Insomma, ogni cosa che hai pianificato - come studiare, lavorare e
mettere su famiglia - sembrerà
avere uno scopo, ma non la tua vita nel suo insieme! Essa sarà soltanto un tic dell’orologio del
tempo universale. Tu e tutti i tuoi sforzi, piani e aspirazioni diventeranno letteralmente polvere.
Diciamo, però, che
tu sia uno di quelli che credono davvero che esista qualcosa dopo la
morte, tuttavia preferisci non pensarci. Forse saresti altrettanto
negligente riguardo all’impiego dei tuoi soldi? No, sicuramente cercheresti almeno di scoprire se stai investendo in un affare sicuro,
per non buttare via qualche anno di sudato lavoro. E che dire rispetto all’investimento di tutta la tua vita?
Gesù afferma: “Adoperatevi
non per il cibo che perisce, ma per il cibo che
dura in vita eterna, che il Figlio dell'uomo vi darà, perché su di lui il
Padre, cioè Dio, ha posto il suo sigillo.”
(Giovanni 6:27). E qui ci sono tre punti importanti:
per prima cosa, tutto quello che fai in questa vita è fugace; in secondo luogo, esiste una vita
eterna; infine, essa si riceve dal Figlio di Dio, Gesù, a cui Dio ha dato la propria approvazione.
A questo punto, preoccupato
per tutto ciò, è possibile che tu
mi faccia la stessa domanda che viene
posta a Gesù nel capitolo 6 del Vangelo di Giovanni: “Che cosa dobbiamo fare
per compiere le opere di Dio?” Gesù ti risponde: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha
mandato.” (Giovanni 6:28-29). Sai cosa richiama la mia attenzione in questi versetti? Il fatto che le “opere” siano menzionate al plurale da
chi lo interroga, mentre Gesù ci parla di una
sola “opera”, al singolare.
Se sei il
tipo che si preoccupa dell’eternità e che è
disposto a fare qualsiasi cosa per Dio, eccoti la buona notizia: Dio non richiede nulla da
te oltre a credere in Gesù, che è morto sulla croce al
posto tuo, per pagare i peccati che
tu hai commesso. Dopo avergli creduto, Dio
si servirà di te come di
uno strumento per le opere che ti ha preparato in precedenza. Non riceverai la vita
eterna per averle praticate, ma le praticherai
per aver già ricevuto gratuitamente la vita
eterna.
Se
tu lavorassi per tutta la vita senza preoccuparti di ciò che avverrebbe dopo, sarebbe
tanto inutile quanto se
tu lavorassi per tutta la vita pensando che così ti verrebbe dato il diritto di meritare la vita
eterna. Hai mai sentito parlare di grazia? Già... da
quando in qua una cosa ricevuta gratuitamente viene pagata da qualche
tipo di sforzo?
Nei prossimi 3 minuti gli increduli giudei torneranno
insistentemente a parlare dei segni e dei miracoli.