Gesù inizia il versetto 37 di questo capitolo 6 del Vangelo di Giovanni dicendoci che
“tutti quelli che il Padre mi dà, verranno a
me”, indicandoci la sovranità di Dio nello scegliere
chi vuole salvare. So che molti non
concordano con il fatto che Dio elegga alcuni alla salvezza e, così
pensando, dovrebbero anche essere in disaccordo con quest’affermazione
di Gesù.
Ci vorrebbe molta abilità e sagacia
per riuscire a negare questa verità così chiara della Parola di Dio. C’è
chi addirittura inverta quest’ordine, affermando che se andrai a Gesù il
Padre ti sceglierà, e non il contrario. Ed ho anche sentito dire che lui qui parlerebbe
solo di una classe speciale di persone, come ad esempio gli apostoli. Ma sai perché c’è tutto questo sforzo
per negare che i salvati siano già stati previamente eletti da Dio?
Per dare all’essere umano il merito della
sua salvezza.
Se potessimo avere una minima partecipazione alla nostra salvezza, allora saremmo soltanto
dei “semipeccatori”, essendo soltanto “semirovinati” dal peccato, e troveremmo al cimitero soltanto persone “semimorte”. Ci basterà leggere la lettera di Paolo ai Romani
per mettere da parte quest’idea romantica che in noi esista una qualche
simpatia per Dio. No, non c’è. Siamo
naturalmente suoi nemici.
“Sono tutti sotto peccato... non c’è alcuno che
ricerchi Dio... neppure uno.” (Romani 3:9-23). Se pensi che l’iniziativa di andare a Gesù sia venuta da
te, ti chiedo: qual è questa
parte di te che è diventata immune al peccato, che
anela a Dio ed è amica sua? La verità è che non cerchiamo Dio giacché “la
carne è inimicizia contro Dio.” (Romani
8:7). Questa è la verità assoluta, la quale fa aumentare ancor di più
lo splendore della grazia di Dio nel decidere di salvare alcuni in mezzo
a una razza
completamente perduta.
Gesù non
solo dichiara che chiunque il Padre gli darà, andrà a lui, però va oltre:
“... e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori”, cioè in nessun
caso, mai, never! Una volta salvato, salvato
per sempre. So che alcuni leader religiosi odiano queste parole perché amano minacciare i
loro seguaci con zolfo e fuoco, casomai non volessero più seguirli.
In un
certo senso hanno anche ragione, poiché non c’è nessuna garanzia di salvezza
per chi segue un leader
religioso o una religione. La garanzia è unicamente
per coloro che sono salvati da
Cristo, e non dalle loro buone opere, dalla
loro perseveranza, dalla loro religione ecc. Gesù garantisce la vita
eterna soltanto a quelli che il Padre gli ha dato, e non a quelli che credono di potersi guadagnare la propria salvezza tramite un cambiamento di vita.
Guarda cosa ci dice subito dopo:
“Perché
sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che
mi ha mandato. Questa è la volontà di colui che
mi ha mandato: che io non
perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno.” (Giovanni 6:38-39). E
tu, sarai tra questi che il Padre vuole dare la vita
eterna? Ci sono solo due modi
per scoprirlo: adesso e dopo. Adesso, è credendo in Gesù; dopo, sarà troppo tardi...
Nei prossimi 3 minuti Gesù ci rivela la soluzione
per il pungiglione della morte.