#208 - Una malattia per la gloria di Dio - Giovanni 11

Scopriamo che qui Gesù non guarirà Lazzaro proprio perché aveva in mente qualcos’altro, molto più grande e migliore. Le guarigioni e i miracoli compiuti da Gesù e dai suoi discepoli avevano un obiettivo ben definito per ogni individuo, momento e luogo. A volte servivano per mettere alla prova la fede di persone come Marta e Maria, altre volte per dimostrare l’incredulità di persone come i farisei.


Nel libro degli Atti degli apostoli leggiamo che “Dio intanto faceva miracoli straordinari per mezzo di Paolo; al punto che si mettevano sopra i malati dei fazzoletti e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie scomparivano e gli spiriti maligni uscivano. (Atti 19:11-12). Questi segni prodigiosi erano necessari per dimostrare che il suo messaggio proveniva da Dio. Tuttavia le buone novelle del vangelo non sono notizie di guarigioni e miracoli, ma di salvezza eterna per tutti coloro che credono in Gesù, “il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.” (Romani 4:25).


Gli apostoli stessi si ammalavano e usavano delle medicine. Paolo aveva “una spina nella carne”, una specie d’infermità o limitazione fisica. E tre volte ha pregato il Signore perché l’allontanasse da lui. Sai qual è stata la risposta di Gesù? “La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza. (2 Corinzi 12:7-9). Perché allora l’apostolo non guariva se stesso? Perché ha lasciato Trofimo infermo a Mileto? (2 Timoteo 4:20). Perché Paolo ha raccomandato a Timoteo di non bere più solamente acqua, ma anche un po’ di vino a causa del suo stomaco e per le sue frequenti infermità? Non potrebbe forse dargli un suo miracoloso fazzoletto affinché guarisse? (1 Timoteo 5:23).


Probabilmente Dio voleva insegnare loro, e altrettanto a noi, qualcosa sul suo modo di agire. Paolo, Trofimo e Timoteo non avevano bisogno di prove per credere che Gesù fosse il Salvatore. Chi crede cammina per fede, non per visione. Tommaso, che ha voluto vedere per credere, ha purtroppo dovuto ascoltare da Gesù che sarebbero stati tanto più beati quelli che avrebbero creduto pur non avendo visto.


Non so perché così tanta gente è fissata con guarigioni e segni miracolosi. Forse Gesù non è abbastanza per te? Ricordati che lui non si fidava di coloro che lo seguivano solo a causa dei prodigi che faceva. Così, se ti ammalerai, prega. Se Dio vorrà, ti guarirà, direttamente o attraverso medici e medicine. E se questo non succederà, devi sapere che Dio avrà sicuramente un proposito ben preciso per te o per le persone intorno a te.


La differenza tra un pagano idolatra e un cristiano veramente nato di nuovo è che il primo crede che Dio gli sia accanto solo quando tutto va bene. Il vero credente, però, si rallegra anche nella mancanza di salute, denaro, prosperità, libertà, ecc. L’apostolo Paolo ha scritto: “So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica. (Filippesi 4:12-13).


Se Paolo poteva dire “posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica”, pure tu riuscirai ad accettare la volontà di Dio per te, qualunque essa sia. Nei prossimi 3 minuti Gesù mostrerà a Marta e a Maria che la volontà di Dio è sempre la migliore.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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