Se porti gli occhiali, probabilmente ti sarà già capitato di cercarli da qualche
parte, senza però renderti conto che erano proprio
sul tuo naso. Ed è questo il caso qui,
quando Filippo chiede a Gesù: “Signore, mostraci il
Padre”
(Giovanni 14:8). Certamente l’apostolo
si era ormai dimenticato di ciò che il Signore gli aveva detto
tempo prima: “Io e il
Padre siamo uno.”
(Giovanni 10:30). Ora, ogni vero cristiano sa che esiste un
solo Dio in tre Persone distinte - Padre, Figlio e Spirito
Santo - e che Gesù “è l’immagine del Dio invisibile” (Colossesi 1:15).
Di sicuro conoscerai l’espressione “tale
padre, tale figlio”, oppure “è spaccato suo
padre”. E devi pur aver identificato il figlio di qualche tuo amico
solamente dalla sua
forma particolare di essere, perché la maniera di parlare, di
guardare, di camminare e di agire ti rivelerà la parentela, anche non
essendo entrambi fisicamente identici. Ecco il
motivo per cui questa argomentazione di Gesù a Filippo ha un tono di rimprovero: “Da tanto tempo io
sono con voi e tu non
mi hai ancora conosciuto, Filippo?
Chi ha visto me, ha
visto il Padre; come mai dici: ‘Mostraci il
Padre’?”
(Giovanni 14:9).
Oggigiorno
quando abbiamo un rapporto con Dio come nostro “Padre”, potrebbe sembrarci scontato, tuttavia a quell’epoca, a un ebreo, non gli sarebbe mai passato
per la testa di rivolgersi al Creatore con tale confidenza. E spesso
si ascoltano frasi come “anch’io sono figlio di Dio”, nonostante questa condizione sia biblicamente
vera soltanto per coloro che
sono nati di nuovo per mezzo della fede in Gesù.
Per tutti gli altri, Dio rimarrà unicamente il
loro Creatore.
Sebbene nell’Antico
Testamento Dio venga chiamato “Padre” otto volte, sarà
solo in quanto Creatore o capo del popolo d’Israele. Nel Nuovo
Testamento, invece, il termine appare ben 272 volte con un
senso d’intimità considerato irrispettoso e persino
blasfemo dai giudei. Ogni tanto Gesù usava anche la parola “Abba”
per riferirsi al Padre, nello stesso
modo in cui era impiegata dai bambini, cioè qualcosa al pari di “Papà”
per noi oggi.
Filippo vuol vedere il
Padre e avere una profonda relazione con Dio, senza accorgersi che l’Uomo in
carne ed ossa di
fronte a lui è “uno” con il
Padre. Nella lettera agli Ebrei, il Signore è descritto come “l'immagine perfetta di ciò che Dio è” (Ebrei
1:3). Conoscere Gesù, è conoscere il Padre. Filippo aveva passato tre anni accanto al suo
Maestro senza comprendere che Gesù e il
Padre sono un unico e stesso Dio. E
tu, quanto ne sai di Gesù?
Ma
guarda un po’ com’è interessante la sollecitazione successiva di Filippo: “Signore, mostraci il
Padre e ci basta.”
(Giovanni 14:8). Tu ed io avremmo già fatto richieste del
tipo: “Signore, dammi questo o quello, poiché è tutto ciò che voglio!”. Sì, ecco qua un uomo che aveva
sempre goduto della compagnia di Gesù e ancora pensava che sarebbe stato
veramente felice soltanto se avesse avuto qualcos’altro. Purtroppo ci
sono non poche volte in cui mi ritrovo insoddisfatto giacché ritengo ci sia qualcosa di più che Gesù possa darmi o rivelarmi.
E che sciocca scontentezza è mai questa! Se hai già
visto Gesù con gli occhi della fede, hai già
visto il Padre. Se hai il Figlio di Dio, hai il
Padre! La questione essenziale adesso è sapere se sei già
nato di nuovo per poter chiamare Dio “Padre” e così vivere soddisfatto, tale e quale il
salmista quando dice: “Chi ho in cielo fuori di
te? E sulla
terra non desidero che te.”
(Salmo 73:25).
Nei prossimi 3 minuti crederai davvero alle parole di Gesù?