#244 - Il Padre - Giovanni 14:7-9

Se porti gli occhiali, probabilmente ti sarà già capitato di cercarli da qualche parte, senza però renderti conto che erano proprio sul tuo naso. Ed è questo il caso qui, quando Filippo chiede a Gesù: “Signore, mostraci il Padre (Giovanni 14:8). Certamente l’apostolo si era ormai dimenticato di ciò che il Signore gli aveva detto tempo prima: “Io e il Padre siamo uno. (Giovanni 10:30). Ora, ogni vero cristiano sa che esiste un solo Dio in tre Persone distinte - Padre, Figlio e Spirito Santo - e che Gesù “è l’immagine del Dio invisibile” (Colossesi 1:15).


Di sicuro conoscerai l’espressione “tale padre, tale figlio”, oppure “è spaccato suo padre”. E devi pur aver identificato il figlio di qualche tuo amico solamente dalla sua forma particolare di essere, perché la maniera di parlare, di guardare, di camminare e di agire ti rivelerà la parentela, anche non essendo entrambi fisicamente identici. Ecco il motivo per cui questa argomentazione di Gesù a Filippo ha un tono di rimprovero: “Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: ‘Mostraci il Padre’? (Giovanni 14:9).


Oggigiorno quando abbiamo un rapporto con Dio come nostro “Padre”, potrebbe sembrarci scontato, tuttavia a quell’epoca, a un ebreo, non gli sarebbe mai passato per la testa di rivolgersi al Creatore con tale confidenza. E spesso si ascoltano frasi come “anch’io sono figlio di Dio”, nonostante questa condizione sia biblicamente vera soltanto per coloro che sono nati di nuovo per mezzo della fede in Gesù. Per tutti gli altri, Dio rimarrà unicamente il loro Creatore.


Sebbene nell’Antico Testamento Dio venga chiamato “Padre” otto volte, sarà solo in quanto Creatore o capo del popolo d’Israele. Nel Nuovo Testamento, invece, il termine appare ben 272 volte con un senso d’intimità considerato irrispettoso e persino blasfemo dai giudei. Ogni tanto Gesù usava anche la parola “Abbaper riferirsi al Padre, nello stesso modo in cui era impiegata dai bambini, cioè qualcosa al pari di “Papàper noi oggi.


Filippo vuol vedere il Padre e avere una profonda relazione con Dio, senza accorgersi che l’Uomo in carne ed ossa di fronte a lui è “uno” con il Padre. Nella lettera agli Ebrei, il Signore è descritto come “l'immagine perfetta di ciò che Dio è” (Ebrei 1:3). Conoscere Gesù, è conoscere il Padre. Filippo aveva passato tre anni accanto al suo Maestro senza comprendere che Gesù e il Padre sono un unico e stesso Dio. E tu, quanto ne sai di Gesù?


Ma guarda un po’ com’è interessante la sollecitazione successiva di Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta. (Giovanni 14:8). Tu ed io avremmo già fatto richieste del tipo: “Signore, dammi questo o quello, poiché è tutto ciò che voglio!”. Sì, ecco qua un uomo che aveva sempre goduto della compagnia di Gesù e ancora pensava che sarebbe stato veramente felice soltanto se avesse avuto qualcos’altro. Purtroppo ci sono non poche volte in cui mi ritrovo insoddisfatto giacché ritengo ci sia qualcosa di più che Gesù possa darmi o rivelarmi.


E che sciocca scontentezza è mai questa! Se hai già visto Gesù con gli occhi della fede, hai già visto il Padre. Se hai il Figlio di Dio, hai il Padre! La questione essenziale adesso è sapere se sei già nato di nuovo per poter chiamare Dio “Padre” e così vivere soddisfatto, tale e quale il salmista quando dice: “Chi ho in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te. (Salmo 73:25).


Nei prossimi 3 minuti crederai davvero alle parole di Gesù?


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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