#261 - Peccato, giustizia e giudizio - Giovanni 16:8-11

Dopo che Caino aveva ucciso suo fratello Abele, Dio gli ha chiesto: Dov'è tuo fratello Abele? (Genesi 4:9). Caino, con fare difensivo, gli ha risposto di non essere il guardiano di suo fratello, ascoltando in seguito questo verdetto di Dio: “La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. E ora tu sei più maledetto della terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. (Genesi 4:10-11). Qualcosa di simile succede anche qui.


Abele è una figura di Cristo, che è stato ugualmente consegnato a morte dai suoi fratelli ebrei. Ora Gesù rivela ai suoi discepoli che lo Spirito Santo sarebbe venuto a colmare il vuoto creatosi a causa del rigetto e della morte che lui avrebbe subito, e così convincerebbe “il mondo di peccato” (Giovanni 16:8). Sarebbe come se Dio domandasse: “Dov’è mio figlio?”. Nel momento attuale, la presenza dello Spirito Santo tra di noi è la prova che Gesù è già stato cacciato via. L'avvento dello Spirito Santo induce il mondo ad essere convinto di peccato.


Oltre a convincere il mondo di peccato, lo Spirito lo convince “di giustizia”. Gesù, il giusto agli occhi del Padre, viene considerato posseduto da demoni dai giudei. Ma Dio stesso attesta la sua giustizia risuscitandolo dai morti (1 Corinzi 15:20). Pertanto, lo Spirito Santo sarebbe venuto solo dopo che Gesù fosse risuscitato e fosse andato al Padre, che l’aveva chiamato “il mio servo, il giusto (Isaia 53:11). E con la presenza dello Spirito nel mondo, lo convincerà di giustizia.


Il Signore dice pure che la venuta dello Spirito Santo convincerà il mondo “di giudizio, perché il principe di questo mondo è già stato giudicato (Giovanni 16:11). Ciò dimostra che Satana è il suo principe e che gli esseri umani sono suoi sudditi. Infatti, è riuscito a guidare l’umanità nel suo rifiuto del Figlio di Dio. Come promesso nell’Eden, il serpente ha ferito il calcagno del discendente della donna, però ha avuto il suo capo schiacciato dal seme di lei (Genesi 3:15).


Alla croce Satana è stato vinto e condannato. Adesso non gli resta che ricevere la pena ed essere lanciato “nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli (Matteo 25:41). Lo stagno di fuoco non era stato preparato per l’uomo, bensì per gli angeli. E chi insiste nel rimanere nell’incredulità, condividerà con gli angeli caduti un destino che Dio non aveva predisposto per gli uomini.


C’è chi dice che se Gesù fosse sulla terra non ci sarebbe tanta tristezza e tanto dolore. È vero, se fosse stato accolto, avrebbe dato inizio al suo regno. Tuttavia lui non c’è, e la sua assenza rende l’uomo ancora più colpevole. Lo Spirito non è disceso per mettere a posto questo mondo, ma per convincerlo di peccato, di giustizia e di giudizio. E anche per consolare, edificare ed esortare quanti appartengono a Cristo.


Il fatto che lo Spirito Santo abiti oggi nel corpo di Cristo, che è la chiesa, formata da tutti quelli che sono stati salvati dal Redentore, crea una sorta di barriera affinché Satana non agisca liberamente. Così, senza nessun dubbio, il mondo sarà molto peggiore dopo che la chiesa e lo Spirito saranno tolti. Gesù tornerà soltanto per venire a prendere coloro che sono suoi, cioè le persone a cui è stato dato tutto quanto è suo. “Tutto”? Sì, scoprilo nei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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