#266 - Amore o giudizio? - Giovanni 16:33

Negli ultimi 3 minuti Gesù ha affermato che i suoi discepoli lo avrebbero lasciato al momento della sua morte, però il Padre sarebbe stato con lui. Inoltre abbiamo pure visto che sarebbe stato abbandonato da Dio. Due verità apparentemente contraddittorie ci rivelano che “Dio è amore” (1 Giovanni 4:8), ma che “è anche un fuoco consumante” (Ebrei 12:29). Amore o giudizio: cosa vuoi tu?


Non siamo nati in questo mondo come Gesù è nato. Siamo stati generati “da volontà di carne” (Giovanni 1:13), portando in noi il peccato di Adamo, il primo uomo della vecchia creazione. E no, non nasciamo con il diritto di chiamare Dio Padre. Comunque lui non ci abbandona mai, anzi si aspetta che crediamo in Gesù, l’ultimo Adamo, il quale è anche il secondo uomo e le primizie della nuova creazione.


Gesù, a sua volta, è uscito dal Padre ed è entrato nel mondo in forma umana per generazione divina. È stato concepito dallo Spirito di Dio nel grembo della vergine Maria. Il Signore, diversamente da noi, è venuto senza peccato, cioè senza il principio attivo che ci porta a peccare. Essendo Dio e senza peccato, Gesù era incapace di peccare. Ed era l’unico che poteva chiamare Dio Padre.


Da un lato abbiamo l’uomo, peccatore e destinato al giudizio eterno quando incontrerà un Dio santo. Dall’altro abbiamo Gesù, Dio e Uomo perfetto, il Figlio eterno che ha lasciato il Padre per compiere una missione: prendere il posto del peccatore e ricevere su di sé la colpa dei nostri peccati, e il terribile giudizio di Dio. Nel Salmo 37:25 leggiamo: “Non ho mai visto il giusto abbandonato. Malgrado ciò, sulla croce Dio l’ha abbandonato per poter accogliere i peccatori, i cui peccati sono stati giudicati e condannati lì, in Gesù.


Ti rendi conto dell’importanza di quanto ha fatto? Sulla croce Gesù è stato fatto peccato, essendo abbandonato da Dio. Pensa un po’ a un tale amore, assumendo la colpa dei peccati che non ha commesso, per ricevere il castigo che non ha mai meritato! Tuttavia è andato fino alla fine, e Dio, soddisfatto del suo sacrificio, l’ha risuscitato dai morti. Ora vive per sempre in cielo, in un corpo umano, il primo uomo che ci sia mai entrato così, le primizie della nuova creazione.


Dio è un giudice santo, giusto e terribile nel giudicare. D’altra parte, il Padre è amorevole, pieno di grazia e voglia di salvare. Pertanto, coloro che ancora non hanno il perdono dei peccati mediante la fede in Gesù, Dio si presenterà loro come un giudice. Ma “a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12), perciò non verranno più in giudizio. E tu, in quale situazione ti trovi?


Gesù conclude il capitolo dicendogli: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo. (Giovanni 16:33). Non ci promette la pace nel mondo, però in sé. A differenza dei falsi predicatori, i quali ci promettono salute, prosperità e pace sulla terra, qui il Signore predice afflizioni ai suoi. Eppure ha vinto il mondo, e questo è sufficiente per chi crede.


Nei prossimi 3 minuti Gesù ci darà un’anteprima di ciò che sta facendo adesso in cielo.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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