Mentre la parola ipocrisia significa voler “sembrare” ciò che non si è, la parola invidia significa voler “essere” chi non si è, oppure voler avere quello che non si ha. Il peccato di Adamo è stato una forma d’invidia quando volle essere come Dio. Satana, con l’aspetto di un serpente, ha detto a Eva: “Sarete come Dio” (Genesi 3:5). Satana stesso era già stato espulso dalla presenza di Dio per voler essere uguale a Dio.
La religione ti trasforma in un ipocrita, richiedendoti di essere all’altezza di uno standard che non sei in grado di raggiungere. Allora fai finta di essere una brava persona e inizi a disdegnare coloro che non la pensano o non agiscono come te. Questo clero giudaico è esattamente così.
Inoltre, la religione ti rende invidioso, proprio com’è successo ai farisei. Il Signor Gesù, il Salvatore, è proprio lì, davanti a loro, ma sarà un intoppo per chiunque voglia essere un signore e un salvatore di se stesso.
Quando ritieni che soltanto la tua condotta potrà salvarti, Gesù diventa un ostacolo. Al massimo lo considererai un esempio, un martire o persino un talismano, fuorché il tuo Salvatore. Dopotutto, perché avresti bisogno di un altro salvatore se credi nell’auto salvezza? Perché avresti bisogno di un altro signore, se vuoi essere il padrone di te stesso?
Alla fine del Vangelo di Matteo si può scoprire che Pilato sapeva che Gesù era stato consegnato a morte dai farisei solo per invidia. E ancora oggi le persone religiose continuano a essere ipocrite e invidiose come i farisei, volendo sembrare quello che non sono, ed essere e avere ciò che non possono né essere né avere.
Nonostante tutto, Dio prova compassione per noi e vuole offrirci un posto elevato, ma a modo suo. Dopo che Gesù ha versato il suo sangue sulla croce per purificarci dai nostri peccati, Dio t’invita a credere in lui affinché tu diventi un figlio di Dio e coerede di Cristo (Romani 8:17). Tutto quello che volevi conquistare con i tuoi sforzi, ora Dio te lo offre gratuitamente.
I religiosi farisei rifiutano l’offerta di Dio e commettono il peccato per il quale non c’è perdono. Questo è ciò che vedrai nei prossimi 3 minuti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)