#144 - Giovanni 3:16 - Giovanni 3:16

Giovanni 3:16 deve essere il versetto più conosciuto al mondo, oltre al versetto “Il Signore è il mio pastore: nulla mi manca”, del Salmo 23. Il Salmo 23 è così popolare perché siamo sempre più preoccupati dei nostri propri bisogni, ma pochi si rendono conto che affinché ci fosse il Salmo 23, c’è voluto prima il Salmo 22. In alcune traduzioni cattoliche della Bibbia la numerazione dei capitoli è diversa; se questo è il tuo caso, allora starò parlando qua dei Salmi 21 e 22 di queste edizioni.


Il Salmo 23 - che ci parla di cose belle come pascoli verdeggianti, acque calme, abbondanza, ristoro, amore, conforto, bontà, misericordia e coppa traboccante - non esisterebbe se Gesù non fosse stato sulla croce. Troviamo nel Salmo 22:1 l’invocazione che Gesù innalzerebbe solo mille anni dopo, sulla croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Ed è in questo stesso Salmo che lo vediamo abbandonato da Dio, massacrato dagli uomini, circondato da malfattori, e con le mani e i piedi trafitti da grandi chiodi.


Prima che venisse la salvezza, e tutti i benefici che Dio ha preparato per quelli che sono salvati, era necessario che il Figlio di Dio morisse al posto del peccatore. E quest’opera magnifica è riassunta in un versetto, Giovanni 3:16, che ci presenta non solo la base per poter nascere di nuovo, ma anche la ragione o il motivo di Dio: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.”.


Per primo abbiamo l’origine di tutto, che è Dio, e il suo motto, che è l’amore: “Dio ha tanto amato”. Poi c’è l’oggetto del suo amore: “il mondo”, il che non significa il pianeta Terra, né la società che gli uomini hanno creato, ma semplicemente le persone che vivono in questo mondo. Troviamo anche che non ci è detto qui esattamente quanto Dio ci abbia amati, perché non esisterebbe un termine umano in grado di quantificarlo, ed è per questo che lo Spirito Santo ha ispirato l’apostolo Giovanni a dire soltanto che Dio ha amato “tanto”.


Dio non solo ha amato gli esseri umani persi nei loro peccati, ma ha pure preso l’iniziativa di consegnarci quello che aveva di più prezioso, Gesù, suo Figlio. Se la consegna di un figlio è già una misura estrema, figuriamoci allora di dover dare il proprio figlio per salvare dei peccatori. Ed è questo che ha fatto Dio. Ci ha amato in un modo indicibile, fino al punto di consegnare suo Figlio Gesù perché morisse per togliere i nostri peccati, e per risuscitare per la nostra giustificazione.


Sebbene l’amore di Dio sia universale e il sacrificio di Cristo sia sufficiente per salvare tutti gli uomini, solo alcuni saranno salvati. Dio non ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio unigenito affinché tutti non periscano e abbiano la vita eterna. No. Ha dato il suo Figlio affinché “chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.”. E tu, cosa ne pensi? Dio ti ha incluso in questa salvezza o no? Nei prossimi 3 minuti Nicodemo scoprirà che non si tratta di una scelta tra due opzioni. C’è solo un’opzione.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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