#148 - L’acqua viva - Giovanni 4:5-13

Adesso incontriamo Gesù presso un pozzo, stanco ed assetato. Nonostante fosse Dio, nella sua condizione umana ha sperimentato le stesse sensazioni e necessità che noi stessi proviamo, tranne le tentazioni interne, poiché era senza peccato. Colui che era in grado di moltiplicare il pane e di trasformare l’acqua in vino, qui lo vediamo affaticato, soffrendo sete, perché non ha mai usato i suoi poteri a proprio vantaggio.


Una donna samaritana si avvicina, portando con una brocca vuota, e lui le chiede dell’acqua. La donna, però, si meraviglia perché un giudeo non parlerebbe mai con una donna samaritana. Quello che lei non sa è che non si trova davanti a un semplice giudeo, ma dinanzi al Creatore stesso in forma umana. Per Gesù la discriminazione non esiste. Quella donna ha sete? Anche lui ce l’ha, quindi sa bene come lei si sente ora. E Gesù sa molto di più su di lei, perciò le dice: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: ‘Dammi da bere’, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva.” (Giovanni 4:10).


Pensando che Gesù le stesse parlando dell’acqua naturale, la donna argomenta che il pozzo è profondo e che lui non riuscirebbe ad attingere l’acqua. E poi, dove mai avrebbe preso tale acqua viva? Ma Gesù non si riferisce all’acqua del pozzo, né a qualsiasi altra acqua ottenuta tramite lo sforzo umano. “Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna.” (Giovanni 4:13-14).


Quello che vedi qua è il contrasto tra l’autoaiuto e l’aiuto dall’alto. La samaritana si preoccupa dei bisogni momentanei; Gesù le sta parlando dell’eternità. Lei valuta le difficoltà, la profondità del pozzo, lo sforzo e le tecniche necessarie per ottenere l’acqua; Gesù le sta mostrando la grazia di Dio, che si riceve chiedendo alla persona giusta. La donna pensa a delle soluzioni puntuali e temporanee; Gesù le sta offrendo qualcosa di definitivo.


L’idea dell’autoaiuto, con i suoi guru, libri e conferenze, può essere molto attraente, ma è miope. Ti propone soluzioni passeggere per esigenze fugaci. Non è capace di vedere la prospettiva eterna e definitiva che Dio ci dona in Gesù. E non ha una soluzione per la morte, ma continua a dirti che devi essere felice, essere prospero, essere una persona migliore, pensare positivamente, seguire il tuo cuore... e tornarci il giorno dopo per star lì a sentire una nuova rivelazione del guru, per comprare un libro diverso o per assistere a un’altra conferenza.


Chi beve quest’acqua dalle fonti umane dello sforzo personale, non può che avere di nuovo sete, tuttavia chi beve l’acqua che Gesù ci offre, essa “diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna.” Dopo aver sentito tutto ciò, nei prossimi 3 minuti la donna samaritana farà la richiesta che tu dovresti fare, se ancora non l’hai fatta.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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