#143 - Il serpente di rame - Giovanni 3:14-15

Adesso Nicodemo riceverà la chiave che gli dà la capacità d’intendere le Scritture. Senza lo Spirito Santo e senza questa chiave è impossibile capire la Bibbia, la Parola di Dio. E questa chiave si trova nel versetto quattordici del terzo capitolo del Vangelo di Giovanni: “E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figliuol dell’uomo sia innalzato”.


Gesù va all’Antico Testamento per cercare quell’episodio successo agli israeliti e per collegarlo a se stesso e alla sua morte sulla croce. Questa è la chiave: senza il Nuovo Testamento e senza l’opera compiuta di Cristo è impossibile comprendere l’Antico Testamento, perché ciò che è accaduto nel passato sono simboli e figure di Cristo. Quando leggi un brano dell’Antico Testamento dovresti sempre chiederti: dov’è Cristo qui?


Nicodemo conosceva bene quest’evento narrato nel capitolo ventuno del libro dei Numeri. Durante il loro pellegrinaggio attraverso il deserto verso la Terra Promessa, gli israeliti sono stati attaccati da serpenti velenosi. Molti sono morti e, così, il popolo è andato da Mosè perché pregasse per la sua salvezza. Allora Dio gli ha ordinato di fondere un serpente di rame e di metterlo all’estremità di un’asta, affinché potesse essere sollevato. E tutti quelli che lo guardassero, dopo essere stati morsi, erano immediatamente guariti.


La figura del serpente ci riporta al giardino dell’Eden, al peccato originale. Il serpente di rame, a volte tradotto come il “serpente ardente” (Numeri 21:8), è dovuto passare attraverso il fuoco per essere modellato; e c’era anche l’asta su cui il serpente è stato innalzato. Tutto questo ci indica Gesù sulla croce. Nonostante fosse senza peccato, è stato fatto peccato per noi, ha sopportato il fuoco del giudizio di Dio ed è stato innalzato su una croce. Gli israeliti guardavano il serpente di rame innalzato sull’asta ed erano guariti. Gesù crocifisso è la guarigione per il peccato dell’uomo.


Troverai perdono e pace solo se guarderai Gesù, il Crocifisso, credendo che lui abbia preso il tuo posto, che abbia ricevuto sul suo corpo i tuoi peccati e che abbia sopportato tutto il castigo di Dio che era dovuto al peccatore. Il benedetto risultato di quell’opera compiuta sulla croce è che ora tu puoi essere salvato, puoi ricevere gratuitamente da Dio una vita completamente nuova, ed essere reso atto da lui per vivere eternamente in cielo.


E da questo momento in poi avrai due nature: la vecchia, che hai ereditato da Adamo e che è stata condannata sulla croce, anche chiamata “carne”, e la nuova natura, la quale viene da Dio. Nessuna di queste due nature è in grado di migliorare: la vecchia, perché è totalmente rovinata, e la nuova, perché è già perfetta. Esse sono antagoniste. La prima perché la sua condizione normale è peccare ed essere totalmente avversa a Dio e a tutto quello che proviene da lui. La seconda perché proviene da Dio e ha avversione al peccato. La lettera di Paolo ai Romani ce lo spiega meglio. Per ora, però, torniamo a Nicodemo e al versetto che riassumerà tutto ciò, nei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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