#175 - Gesù e null’altro - Giovanni 6:66-71

In questo capitolo 6 di Giovanni vediamo i principali elementi del vangelo. Gesù ci racconta di essere disceso dal cielo, parla della sua morte rappresentata dalla carne e dal sangue, accenna alla risurrezione e ci rivela il suo ritorno in cielo. Molti però lo seguono per i motivi sbagliati, più interessati a ciò che Gesù potrebbe offrirgli che alla sua persona.


Da quel momento molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Allora Gesù disse ai dodici: Volete andarvene anche voi? (Giovanni 6:66-67). Ma che strano, vero? Dov’è andata a finire tutta quella folla che lo seguiva all’inizio del capitolo, quelle migliaia di persone che ha sfamato, come nella moltiplicazione dei pani? Adesso purtroppo parla soltanto ai restanti dodici. E questi dodici, anche loro lo lascerebbero?


Viviamo in un’epoca in cui la cristianità si è trasformata in un gran circo, con sempre nuove attrazioni per attirare e intrattenere il pubblico. Dove prima c’era un predicatore del vangelo, oggi c’è un palcoscenico con musicisti e ballerini. Ci sono anche eventi sociali, aziendali e sportivi per attrarre persone con i più svariati interessi. E Gesù, dov’è?


Immagina di essere un cristiano del primo secolo. Tanto per cominciare non avresti potuto unirti a una denominazione religiosa, giacché un’idea del genere sarebbe emersa solo più di mille anni dopo. Sì, ti accontenteresti di essere chiamato semplicemente “cristiano”. Ti riuniresti in comunione con il Signore e con gli altri fratelli in Cristo per occuparvi della dottrina degli apostoli, delle preghiere e della cena del Signore. Chi comunque volesse vedere dei musicisti e dei ballerini, sarebbe dovuto andare alle festività romane dedicate ai loro dei.


E sarebbe unicamente lo Spirito Santo a guidare queste riunioni, non un uomo. Uno dei fratelli potrebbe suggerire un inno affinché cantassero insieme, un altro potrebbe fare una preghiera, e due o tre potrebbero portare la Parola di Dio, come c’è scritto: “Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino.” (1 Corinzi 14:29). Niente urla o attacchi isterici; ci sarebbero riverenza e ordine, poiché il Signore sarebbe proprio lì in mezzo a tutti. Dopotutto, sarebbe per lui e nel suo nome che sareste stati radunati (Matteo 18:20).


Gesù vi basterebbe, tuttavia sembra che per alcuni lui non sia sufficiente, come vediamo nel nostro capitolo, e perciò intendono abbandonarlo. Così, chiede ai dodici se vogliono fare lo stesso, e Pietro gli risponde: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio. (Giovanni 6:68-69).


Hai già creduto in Gesù? Ottimo! Pietro afferma: “abbiamo creduto e abbiamo conosciuto”; quindi ora desidererai saperne sempre di più su Gesù, riunirti per lui e non per te stesso o per le tue emozioni, e neppure a causa di un leader o di una religione. Vorrai essere dove si trova lui, dove è lui il centro delle attenzioni, dove è lui l’attrazione principale, e nessun altro o nient’altro. Pietro però ha torto quando dice “noi” abbiamo creduto e conosciuto, perché parla a nome dei dodici, senza rendersi conto che tra loro c’è un diavolo: Giuda, il traditore, che segue Gesù con un occhio ai soldi.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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