#192 - Eterno - Giovanni 8:51-59

Il termine “eterno” non ha molto senso per noi, che nasciamo e viviamo nel tempo. Così come i cieli e la terra, anche il tempo è stato creato ed è strettamente legato al mondo materiale. La Bibbia ci mostra proprio questo, e persino il fisico Albert Einstein l’ha dichiarato:


Supponendo che tutta la materia scomparisse dal mondo, allora, prima della relatività, si credeva che lo spazio e il tempo avrebbero continuato ad esistere in un mondo vuoto. Ma, secondo la Teoria della Relatività, se la materia e il movimento sparissero, non ci sarebbe più né lo spazio né il tempo.”


Molto prima di Einstein, Agostino, vissuto nel quarto secolo dopo Cristo, ha scritto: “Non c’è dubbio che il mondo non sia stato creato nel tempo, però con il tempo”; e, rispetto a Dio, continua: “I tuoi anni permangono nello stesso tempo... I tuoi anni sono un giorno, e il tuo giorno non è come la nostra sequenza di giorni, ma è oggi.”.


Leggendo questo capitolo possiamo immaginare la grande confusione nella mente dei giudei quando sentono dire da Gesù: “In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse nato, Io Sono.” (Giovanni 8:58). Non dice “prima che Abramo esistesse, io già esistevo”, infatti adopera ancora la stessa espressione usata da Dio per presentarsi a Mosè: “Io Sono”.


Tutto ciò dimostra che Gesù è Dio, il Figlio eterno, non soggetto al tempo, o almeno non più di quello a cui ha voluto sottomettersi nel suo rapporto con la creazione. Questo suo aspetto atemporale può essere incontrato nello stesso Vangelo di Giovanni, quando nel capitolo 3 Gesù afferma:


Or nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo, cioè il Figlio dell'uomo che è nel cielo. (Giovanni 3:13). Si osservi che in tale passaggio il “Figlio dell’uomo” è il Figlio eterno nella sua condizione umana, il quale è disceso dal cielo, è in cielo e allo stesso tempo parla con Nicodemo qui, in questo mondo. E c’è dell’altro. Guarda quello che si può trovare nel primo capitolo della lettera ai Colossesi:


Gesù “... è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili... Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. (Colossesi 1:15-17).


Nel capitolo 17 del Vangelo di Giovanni, Gesù prega così: “Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. (Giovanni 17:5). Il Figlio eterno era con il Padre prima che il tempo e la materia venissero a esistere. La lettera agli Ebrei ci svela che lui “sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza (Ebrei 1:3). Oltre ad essere il Verbo attivo della creazione, Gesù governa le leggi della fisica e mantiene coese le particelle che compongono la materia.


Il nostro capitolo termina segnalandoci che i giudei “presero delle pietre, per lanciarle addosso a lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio, passando in mezzo a loro, e così se ne andò. (Giovanni 8:59). Come ci è riuscito?


Nei prossimi 3 minuti Gesù ci rivelerà perché il cieco è nato in questo modo.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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