Il termine “eterno” non ha molto
senso per noi, che nasciamo e viviamo nel
tempo. Così come i cieli e la terra, anche il
tempo è stato creato ed è strettamente legato al mondo materiale. La Bibbia ci
mostra proprio questo, e persino il fisico Albert Einstein l’ha dichiarato:
“Supponendo che tutta la materia scomparisse dal mondo, allora,
prima della relatività, si credeva che lo spazio e il
tempo avrebbero continuato ad esistere in un mondo vuoto. Ma, secondo la
Teoria della Relatività, se la materia e il
movimento sparissero, non ci sarebbe più né lo spazio né il
tempo.”
Molto
prima di Einstein, Agostino, vissuto nel quarto secolo dopo
Cristo, ha scritto: “Non c’è dubbio che il mondo non sia stato creato nel
tempo, però con il tempo”; e, rispetto a Dio, continua: “I tuoi anni permangono nello stesso
tempo... I tuoi anni sono un giorno, e il tuo giorno non è come la nostra sequenza di giorni, ma è oggi.”.
Leggendo questo capitolo possiamo immaginare la
grande confusione nella mente dei giudei
quando sentono dire da Gesù: “In verità, in verità vi dico:
prima che Abramo fosse
nato, Io Sono.” (Giovanni 8:58). Non dice “prima che Abramo esistesse, io già esistevo”, infatti adopera ancora la stessa espressione usata da Dio
per presentarsi a Mosè: “Io Sono”.
Tutto ciò dimostra che Gesù è Dio, il Figlio
eterno, non soggetto al tempo,
o almeno non più di quello a cui ha voluto sottomettersi nel suo
rapporto con la creazione. Questo suo aspetto atemporale può essere
incontrato nello stesso Vangelo di
Giovanni, quando nel capitolo 3 Gesù afferma:
“Or
nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo, cioè il Figlio dell'uomo che è nel cielo.”
(Giovanni 3:13). Si osservi che in tale passaggio il “Figlio dell’uomo” è il Figlio
eterno nella sua condizione umana, il quale è disceso dal cielo, è in cielo e allo stesso
tempo parla con Nicodemo qui, in questo mondo. E c’è dell’altro.
Guarda quello che si può trovare nel
primo capitolo della lettera ai Colossesi:
Gesù “...
è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in lui
sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla
terra, le visibili e le invisibili... Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.”
(Colossesi 1:15-17).
Nel capitolo 17 del Vangelo di Giovanni, Gesù
prega così: “Ora dunque, o
Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di
te prima che il mondo fosse.”
(Giovanni 17:5). Il Figlio eterno era con il
Padre prima che il
tempo e la materia venissero a esistere. La lettera agli Ebrei ci svela che lui “sostiene tutte le cose con la parola della
sua potenza” (Ebrei 1:3). Oltre ad essere il
Verbo attivo della creazione, Gesù governa le leggi della fisica e mantiene coese le particelle che compongono la materia.
Il nostro capitolo termina segnalandoci che i giudei “presero
delle pietre, per lanciarle addosso a lui; ma Gesù
si nascose e uscì dal tempio, passando in mezzo a loro, e così se ne andò.”
(Giovanni 8:59). Come ci è riuscito?
Nei prossimi 3 minuti Gesù ci rivelerà perché il cieco è
nato in questo modo.