I giudei che
ora parlano con Gesù cercano di giustificarsi in vari modi. Oltre a fare appello al lignaggio di Abramo,
si paragonano anche ad altre persone, e addirittura
si considerano migliori dei samaritani, dei nati da prostituzione e della donna adultera.
Sembrano persino insinuare che siano migliori di Gesù. Del
resto loro non
sono mica dei “samaritani demonizzati”, essendo questa l’accusa che fanno a Gesù, e non
sono nemmeno nati da una gravidanza inspiegabile come la
sua. Ancora oggi i giudei chiamano Gesù “ben Panthera”, ossia “figlio di
Pantera”, che era un soldato
romano.
Eh
sì, ci piace giustificarci, specialmente confrontandoci con persone peggiori di noi. Il
problema è che la sola giustificazione plausibile, affinché qualcuno possa essere accettato da Dio, è l’essere
puro, santo e giusto
quanto l’unico Uomo perfetto che abbia mai messo piede sulla
terra: Gesù. Così come per il perdono, che deve provenire da
chi è stato offeso, anche la giustificazione non può provenire da noi, però da Dio.
Quando
credi in Cristo, non sei soltanto
perdonato, ma sei pure giustificato, cioè considerato giusto secondo il
giudizio di Dio, che comincerà a vederti attraverso ciò che
Cristo rappresenta per
lui. La giustificazione non cambia il fatto che siamo peccatori, e
neanche diminuisce la gravità del nostro peccato. Essa modificherà
l’opinione di Dio su di noi, passando da empi
a giustificati ai suoi occhi. Nel perdono, Dio dice al peccatore: “Va’, non
mi devi più niente”. Nella giustificazione, gli dice: “Puoi venire a vivere con
me, sei idoneo”.
E in che
modo qualcuno potrebbe mai cambiare la propria opinione riguardo a un trasgressore? Immagina, ad esempio, che all’improvviso
uno studente in una classe, senza nessuna ragione apparente, mettesse knock-out con un pugno il suo compagno di
banco. Poi, prima di mandare l’aggressore dal preside
per essere probabilmente espulso da questa scuola, l’insegnante trovasse una
pistola nella tasca del ragazzo svenuto e scoprisse che costui aveva intenzione di ucciderlo.
Immediatamente l’aggressore
passa da cattivo a eroe agli occhi
dell’insegnante. Non c’è stato nessun cambiamento rispetto alla violenza
inflitta al compagno. Ciò che è cambiato, però, è stato il concetto che
ora il preside ha iniziato ad avere di quello studente.
Nel capitolo 3 della lettera ai Romani leggiamo che “mediante
le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui...
tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ma
sono giustificati gratuitamente per la
sua grazia, mediante la redenzione che è in
Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio
mediante la fede nel suo sangue,
per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza
verso i peccati commessi in passato, al
tempo della sua divina pazienza; e
per dimostrare la sua giustizia nel
tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù.”
(Romani 3:20-26).
Puoi essere giustificato da Dio
solo tramite queste tre cose: la grazia, il
sangue e la fede. Dunque, ti chiederei: cerchi forse di essere giustificato in
base ai tuoi sforzi o paragonandoti con quelle persone che consideri peggiori di
te?
Nei prossimi 3 minuti Gesù ci rivelerà di essere
sempre esistito.