Il capitolo 9 del Vangelo di Giovanni inizia mostrandoci un
importante dettaglio: è Gesù che vede
per primo il cieco, e non i suoi discepoli. E anche in quell’incontro con il paralitico, nel capitolo 5,
prima ancora di parlargli, Gesù sapeva già che giaceva infermo da molto
tempo. Vedendo e conoscendo ogni cosa, Gesù personalizza la
cura in base alle necessità di ognuno di noi.
Nel
caso del cieco nato, Gesù sputa
per terra, fa un po’ di fango e glielo spalma sugli occhi. Poi gli ordina di andare a lavarsi nella
vasca di Siloe. Ma perché proprio il fango? Non lo so, però se l’ha fatto, significa che
era necessario agire così
in quel momento e con quella persona specifica.
Gesù opera in differenti modi con persone diverse. Spesso non lo capiamo, tuttavia crediamo che qualsiasi cosa faccia, sarà
sempre ben fatta. E pure quello che non fa.
L’apostolo Paolo aveva un
problema, descritto da lui come “una spina nella
carne”, la quale non gli è
stata tolta nonostante avesse pregato il Signore
per ben tre volte affinché la allontanasse da lui. Sai
qual è
stata la risposta alle sue preghiere? “La mia grazia ti
basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza.” (2 Corinzi 12:9). Pensi forse che Paolo
si sia indignato o sia caduto in depressione, non volendo
più saperne di
servire
Cristo? Anzi,
guarda ciò che ha detto:
“Perciò molto volentieri
mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di
Cristo riposi su di me. Per questo io
mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità
per amore di Cristo, perché
quando io sono debole, allora
sono forte.” (2 Corinzi 12:9-10).
Oggigiorno sui canali televisivi
si possono ascoltare predicatori che promettono la fine di tutti i tuoi problemi se crederai in Gesù. È una
bugia. Ciò che Dio ci offre è il perdono dei peccati e la vita
eterna. Anche dopo esserti convertito a
Cristo, ti ritroverai ancora in un mondo rovinato dal peccato e nello stesso
corpo di prima, il quale continuerà a essere soggetto alle malattie e alla
morte. E se per caso riuscirai a vivere
fino a centoventi anni, la tua morte in seguito sarà ugualmente causata da qualche infermità o insufficienza degli organi vitali.
Pertanto, qualunque guarigione compiuta da Gesù o dai suoi discepoli aveva
sempre uno scopo ben
preciso. Una volta raggiunto tale obiettivo, tutti coloro che
precedentemente erano stati guariti o risuscitati,
si sono poi ammalati e
sono morti. Oppure ti pare che Lazzaro sia tuttora in
giro?
I pagani ritengono che gli dei siano
loro propizi soltanto quando tutto va bene. Il
vero credente invece è sicuro che il Signore sia
sempre al suo fianco, nella gioia e nel dolore. Ecco perché il
profeta Abacuc ci dà questa bella testimonianza di fede e di fiducia in Dio mentre dichiara:
“Anche
se il fico non fiorirà e non ci sarà alcun
frutto sulle viti, anche se il lavoro dell'ulivo sarà deludente e i
campi non daranno più cibo, anche se le greggi scompariranno dagli ovili
e non ci saranno più buoi nelle stalle, esulterò nell'Eterno e mi
rallegrerò nel Dio della mia salvezza.”
(Abacuc 3:17-18). E tu, ti rallegrerai in Dio nel
caso tutto vada storto?
Nei prossimi 3 minuti i vicini del cieco
nato non lo riconosceranno più dopo esser stato guarito.