Chi
si converte a Gesù troverà senz’altro qualche opposizione, sia culturale o
religiosa o familiare. In alcuni paesi
si potrebbe anche perdere il proprio lavoro e proprietà a
causa della fede in Gesù. Fortunatamente la tradizione, la famiglia e i beni materiali sono cose che appartengono a questa vita e non hanno nulla a che fare con il cielo.
Il fatto stesso di scoprire che Gesù è la verità, trasformerà tutto il
resto in menzogne. Se Gesù è colui che
salva, purtroppo la mia religione non potrà salvarmi. Se è attraverso Gesù che i miei peccati
sono perdonati, allora nessun sacerdote
umano potrà mai garantirmi il perdono. E se Gesù è l’unico
intermediario tra Dio e gli uomini, cosa c’entrano i santi, considerati
da molti come i mediatori dei peccatori?
A questo proposito l’apostolo Paolo ci rivela: “Vi
è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore
tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo”
(1 Timoteo 2:5). E guarda ancora ciò che l’apostolo Pietro ci dice nel libro degli Atti riguardo a Gesù: “Egli è la pietra...
In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro
nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati.”
(Atti 4:11-12).
Il cieco che
era stato guarito viene ora portato dai capi religiosi, i quali iniziano a contestare la
sua guarigione perché era
stata fatta di sabato, essendo il giorno del riposo obbligatorio della
religione ebraica. Riferendosi a Gesù, che è il Creatore stesso e
Signore del sabato, dichiarano: “Quest'uomo
non è da Dio, perché non osserva il sabato.” (Giovanni 9:16).
Quando
ti converti a Gesù, l’opposizione religiosa ti dirà che non è
mica successo niente, perché tale “guarigione” non
si adatta agli standard che gli uomini hanno già stabilito. Oppure ci saranno delle persone che cercheranno di sminuirla, affermando che
prima della conversione non eri poi così cattivo, come fanno qui i farisei, i quali dubitano che quell’uomo sia stato davvero cieco.
In seguito questi religiosi provano a interrogare i suoi genitori, che però non vogliono
essere coinvolti. Hanno paura di essere cacciati via dalla
sinagoga se riconoscono che Gesù è il Messia promesso a Israele. Se sei legato alla tua tradizione
religiosa o al tuo status nella società, che ti garantiscono ricchezze e opportunità, non vorrai comprometterti a
causa di Gesù. La tua preoccupazione sarà: “Come
mi giudicheranno i miei amici se adesso divento un credente in Gesù?”. E
tu, hai mai pensato in questo modo?
L’apostolo Pietro ha scritto così ai credenti in Gesù: “Sapendo
che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano
modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso
sangue di Cristo, come di agnello senza difetto e senza macchia... che
per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria... perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile,
per mezzo della parola di Dio vivente e che
dura in eterno.”
(1 Pietro 1:18-23).
Quindi, dimmelo: preferisci aggrapparti alle cose terrene ed effimere, o a quelle celesti
ed eterne? Nei prossimi 3 minuti l’ex cieco sarà cacciato fuori dalla
loro presenza.