#198 - Tradizione, famiglia e proprietà - Giovanni 9:13-23

Chi si converte a Gesù troverà senz’altro qualche opposizione, sia culturale o religiosa o familiare. In alcuni paesi si potrebbe anche perdere il proprio lavoro e proprietà a causa della fede in Gesù. Fortunatamente la tradizione, la famiglia e i beni materiali sono cose che appartengono a questa vita e non hanno nulla a che fare con il cielo.


Il fatto stesso di scoprire che Gesù è la verità, trasformerà tutto il resto in menzogne. Se Gesù è colui che salva, purtroppo la mia religione non potrà salvarmi. Se è attraverso Gesù che i miei peccati sono perdonati, allora nessun sacerdote umano potrà mai garantirmi il perdono. E se Gesù è l’unico intermediario tra Dio e gli uomini, cosa c’entrano i santi, considerati da molti come i mediatori dei peccatori?


A questo proposito l’apostolo Paolo ci rivela: “Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo (1 Timoteo 2:5). E guarda ancora ciò che l’apostolo Pietro ci dice nel libro degli Atti riguardo a Gesù: “Egli è la pietra... In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati. (Atti 4:11-12).


Il cieco che era stato guarito viene ora portato dai capi religiosi, i quali iniziano a contestare la sua guarigione perché era stata fatta di sabato, essendo il giorno del riposo obbligatorio della religione ebraica. Riferendosi a Gesù, che è il Creatore stesso e Signore del sabato, dichiarano: “Quest'uomo non è da Dio, perché non osserva il sabato. (Giovanni 9:16).


Quando ti converti a Gesù, l’opposizione religiosa ti dirà che non è mica successo niente, perché tale “guarigione” non si adatta agli standard che gli uomini hanno già stabilito. Oppure ci saranno delle persone che cercheranno di sminuirla, affermando che prima della conversione non eri poi così cattivo, come fanno qui i farisei, i quali dubitano che quell’uomo sia stato davvero cieco.


In seguito questi religiosi provano a interrogare i suoi genitori, che però non vogliono essere coinvolti. Hanno paura di essere cacciati via dalla sinagoga se riconoscono che Gesù è il Messia promesso a Israele. Se sei legato alla tua tradizione religiosa o al tuo status nella società, che ti garantiscono ricchezze e opportunità, non vorrai comprometterti a causa di Gesù. La tua preoccupazione sarà: “Come mi giudicheranno i miei amici se adesso divento un credente in Gesù?”. E tu, hai mai pensato in questo modo?


L’apostolo Pietro ha scritto così ai credenti in Gesù: “Sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di agnello senza difetto e senza macchia... che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria... perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno. (1 Pietro 1:18-23).


Quindi, dimmelo: preferisci aggrapparti alle cose terrene ed effimere, o a quelle celesti ed eterne? Nei prossimi 3 minuti l’ex cieco sarà cacciato fuori dalla loro presenza.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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