Se adesso torniamo al capitolo 12 del Vangelo di Giovanni troveremo una scena
totalmente distinta. Le strade di Gerusalemme
sono piene di pellegrini, mentre comincia a
circolare la notizia dell’arrivo di Gesù in città. Perciò la folla va
ad incontrarlo, desiderando di vedere
chi aveva risuscitato Lazzaro.
Nemmeno i discepoli, i quali ben conoscevano le Scritture,
si rendono conto che tutto ciò è il compimento delle parole del
profeta Zaccaria: “Esulta
grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme; ecco, il tuo re viene a
te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino,
sopra un puledro, il piccolo dell’asina.”
(Zaccaria 9:9). Colui che un giorno verrà cavalcando le nubi del cielo,
ora entra a Gerusalemme cavalcando un asinello.
Così, moltissima
gente stende rami di palme sulla sua strada e
proclama: “Osanna! Benedetto colui che viene nel
nome del Signore! Benedetto il regno di Davide nostro
padre, che viene nel nome del Signore.” (Giovanni
12:13). “Osanna” significa “t’imploriamo di salvarci”, però qua la salvezza che questo popolo ambisce è
solo la liberazione dall’invasore romano. E
solamente pochi giorni più tardi, questa stessa moltitudine griderà: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”
(Giovanni 19:6). Sì, dopo averlo incoronato di spine, gli daranno un
trono singolare: la croce.
Di solito nessuno vuole un simile Gesù, mansueto e umile, ma un re
potente e implacabile. Inoltre tali giudei non capiscono che Israele ha una colpa maggiore rispetto ai romani, perché non
sono stati capaci di essere i testimoni di Dio nel mondo. Seicento anni
prima Dio l’aveva già annunciato tramite il
profeta Ezechiele:
“Ecco
Gerusalemme! Io l'avevo posta in mezzo alle nazioni e agli altri paesi che la circondavano; essa,
per darsi all'empietà, si è ribellata alle mie leggi più delle nazioni, e alle mie prescrizioni più dei paesi che la circondavano”
(Ezechiele 5:5-6).
Se dici di essere cristiano, se ti vanti di conoscere la Parola di Dio e vai in
giro a proclamare “Osanna!” e “Alleluia!”
come se fossero parole magiche, sappi che anche quelle persone lì
facevano lo stesso. Volevano un Gesù che li liberasse dall’oppressione,
gli moltiplicasse il
pane e guarisse i loro malati, cioè un Gesù talismano della prosperità.
Forse in
tal caso affermerai che al presente i tempi
sono diversi e che i cristiani stanno
veramente dando una buona testimonianza in questo mondo.
Beh, allora questi suddetti cristiani devono essere differenti da quelli
che Paolo denuncia come essendo peggiori dei pagani: “Si
ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione, una tale fornicazione che non
si trova neppure fra i pagani; al punto che
uno si tiene la moglie di suo
padre!”
(1 Corinzi 5:1).
Purtroppo la rovina della cristianità ha duemila anni di storia, e oggi un cristiano
sincero ha davvero difficoltà a testimoniare la sua fede. Infatti,
per l’incredulo, un cristiano sarà soltanto
quel furbo predicatore che chiede dei soldi agli altri, oppure quello
sciocco credente che glieli dà. Eppure ci saranno
sempre delle persone come questi greci del versetto ventuno: “Questi dunque, avvicinatisi a Filippo, che
era di Betsaida di Galilea, gli fecero questa richiesta: «Signore, vorremmo vedere Gesù.»”
(Giovanni 12:21). E tu, vuoi vedere Gesù o sei alla ricerca di tutt’altro?
Nei prossimi 3 minuti il granello di
frumento li avvisa della sua
morte.