#221 - Montato su un asinello - Giovanni 12:12-22

Se adesso torniamo al capitolo 12 del Vangelo di Giovanni troveremo una scena totalmente distinta. Le strade di Gerusalemme sono piene di pellegrini, mentre comincia a circolare la notizia dell’arrivo di Gesù in città. Perciò la folla va ad incontrarlo, desiderando di vedere chi aveva risuscitato Lazzaro.


Nemmeno i discepoli, i quali ben conoscevano le Scritture, si rendono conto che tutto ciò è il compimento delle parole del profeta Zaccaria: “Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme; ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino, sopra un puledro, il piccolo dell’asina. (Zaccaria 9:9). Colui che un giorno verrà cavalcando le nubi del cielo, ora entra a Gerusalemme cavalcando un asinello.


Così, moltissima gente stende rami di palme sulla sua strada e proclama: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il regno di Davide nostro padre, che viene nel nome del Signore.” (Giovanni 12:13). “Osanna” significa “t’imploriamo di salvarci”, però qua la salvezza che questo popolo ambisce è solo la liberazione dall’invasore romano. E solamente pochi giorni più tardi, questa stessa moltitudine griderà: “Crocifiggilo, crocifiggilo! (Giovanni 19:6). Sì, dopo averlo incoronato di spine, gli daranno un trono singolare: la croce.


Di solito nessuno vuole un simile Gesù, mansueto e umile, ma un re potente e implacabile. Inoltre tali giudei non capiscono che Israele ha una colpa maggiore rispetto ai romani, perché non sono stati capaci di essere i testimoni di Dio nel mondo. Seicento anni prima Dio l’aveva già annunciato tramite il profeta Ezechiele:


Ecco Gerusalemme! Io l'avevo posta in mezzo alle nazioni e agli altri paesi che la circondavano; essa, per darsi all'empietà, si è ribellata alle mie leggi più delle nazioni, e alle mie prescrizioni più dei paesi che la circondavano (Ezechiele 5:5-6).


Se dici di essere cristiano, se ti vanti di conoscere la Parola di Dio e vai in giro a proclamare “Osanna!” e “Alleluia!” come se fossero parole magiche, sappi che anche quelle persone lì facevano lo stesso. Volevano un Gesù che li liberasse dall’oppressione, gli moltiplicasse il pane e guarisse i loro malati, cioè un Gesù talismano della prosperità.


Forse in tal caso affermerai che al presente i tempi sono diversi e che i cristiani stanno veramente dando una buona testimonianza in questo mondo. Beh, allora questi suddetti cristiani devono essere differenti da quelli che Paolo denuncia come essendo peggiori dei pagani: “Si ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione, una tale fornicazione che non si trova neppure fra i pagani; al punto che uno si tiene la moglie di suo padre! (1 Corinzi 5:1).


Purtroppo la rovina della cristianità ha duemila anni di storia, e oggi un cristiano sincero ha davvero difficoltà a testimoniare la sua fede. Infatti, per l’incredulo, un cristiano sarà soltanto quel furbo predicatore che chiede dei soldi agli altri, oppure quello sciocco credente che glieli dà. Eppure ci saranno sempre delle persone come questi greci del versetto ventuno: “Questi dunque, avvicinatisi a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, gli fecero questa richiesta: «Signore, vorremmo vedere Gesù.» (Giovanni 12:21). E tu, vuoi vedere Gesù o sei alla ricerca di tutt’altro?


Nei prossimi 3 minuti il granello di frumento li avvisa della sua morte.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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