#225 - Stiamo per chiudere - Giovanni 12:23-26

Sei mai stato in un posto dove, da un momento all’altro, senti qualcuno che dice: “Andatevene tutti perché stiamo per chiudere”? Questo è più o meno quanto succede da Giovanni 12:24-26 in poi: “In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io sarà anche il mio servitore”.


Per non tornare in cielo da solo, Gesù deve morire, ponendo così fine alla prima Creazione. In Romani 5:14 il primo Adamo “è figura di colui che doveva venire. Gesù è l’Uomo conforme al disegno originario di Dio, è “l’ultimo Adamo” (1 Corinzi 15:45). Gesù, il Figlio Eterno di Dio, è venuto nella carne ma senza ereditare la sua corruzione e il peccato. È stato “fatto per un po’ di tempo inferiore agli angeli” (Ebrei 2:7). Il primo uomo è stato tratto dalla terra ed ha ricevuto la vita fisica. Il secondo Uomo è venuto dal cielo e dà la vita eterna.


Associandosi alla prima Creazione, Gesù ha glorificato Dio come Uomo perfetto. Con la sua morte ha risolto una volta per tutte la questione del peccato, e per questo è “l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo (Giovanni 1:29). Anche se nessuno fosse stato salvato, il suo sacrificio avrebbe tolto il peccato del mondo, rimuovendo ciò che aveva macchiato la Creazione originale. Ora Gesù sta per morire, risuscitare ed essere glorificato come “la primizia” (1 Corinzi 15:20-23), ossia il “primo frutto” della nuova Creazione (Galati 6:15). Per quanto riguarda la prima Creazione, Dio ha messo questo cartello sulla porta: “Andatevene via tutti, perché stiamo per chiudere.”.


Prova a leggere la prima lettera ai Corinzi 15, dal versetto 35 in avanti, per poter capire meglio. Troverai sempre un raffronto tra due situazioni: l’una della Creazione originaria, l’altra della nuova Creazione. Infatti, c’è il chicco di grano e c’è la pianta di grano; c’è il corpo seminato corruttibile e c’è il corpo risuscitato incorruttibile; c’è il corpo naturale e c’è il corpo spirituale; c’è il primo uomo, Adamo, che è diventato anima vivente, e c’è l’ultimo Adamo, Cristo, che è spirito vivificante; c’è l’uomo terrestre e c’è l’uomo celeste; c’è il corpo mortale e c’è il corpo rivestito d’immortalità.


In Giovanni 12 il “chicco di grano” sta per morire perché ponga fine all’uomo nella sua condizione terrena, e poi risusciterà, affinché ci riveli l’uomo nella nuova Creazione. Chi crede in Gesù salirà al cielo a sua somiglianza, così come lui è asceso: in un corpo di carne ed ossa, però incorruttibile e immortale. I nuovi cieli e la nuova terra appartengono allo stato eterno, il “grand finale” di cui la Bibbia ce ne parla a malapena (2 Pietro 3:13). Gesù afferma: “Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore (Giovanni 12:26).


La Creazione originale, di corpi terrestri, mortali e corruttibili, ha i suoi giorni contati. Tuttavia Dio ci ha già fornito un trasferimento sicuro alla nuova Creazione in corpi risuscitati, incorruttibili e immortali. “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. (2 Corinzi 5:17).


E tu, sei in Cristo per fede in lui? Allora, come mai continui qui in questo mondo? La risposta la saprai nei prossimi 3 minuti.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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