#236 - Il falso apostolo - Giovanni 13:18-22

Lavando i piedi ai suoi discepoli, Gesù gli rivela di averlo fatto perché soltanto i loro piedi necessitavano di essere puliti a causa del continuo contatto con questo mondo. Per il resto, erano tutti già stati mondati, giacché rigenerati per mezzo della Parola di Dio (1 Pietro 1:23). Tranne uno: Giuda.


Infatti, qui vediamo un apostolo che aveva ricevuto privilegi uguali agli altri, però sul quale l’acqua della Parola non ha mai avuto alcun effetto. Giuda ha camminato con il Signore, ma aveva un’altra “agenda” in mente. Il suo pensiero e il suo proposito erano focalizzati su ciò che avrebbe potuto lucrare seguendo Gesù.


La fine del capitolo 6, di questo Vangelo di Giovanni, mette in chiaro che Gesù l’aveva scelto pur sapendo quale sarebbe stata la sua intenzione: “Non ho io scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un diavolo!’ Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota, perché questi, uno dei dodici, stava per tradirlo.(Giovanni 6:70-71).


Come quelli descritti in Ebrei 6:4-7, Giuda è stato illuminato, ha gustato il dono celeste e “la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro”, ed è anche stato fatto partecipe dello Spirito Santo. Gli mancava solo di credere, che è la condizione essenziale per essere salvati. Era impossibile che una tale persona fosse riportata un’altra volta al ravvedimento.


Dopo aver lavato i piedi ai suoi discepoli, Giuda compreso, Gesù afferma che lì, tra di loro, c’era un traditore, affinché gli altri potessero identificarlo quando sarebbe arrivato il momento. E cita la profezia del Salmo 41:9, scritta mille anni prima: “Persino il mio intimo amico, su cui facevo affidamento e che mangiava il mio pane, ha alzato contro di me il suo calcagno.”.


Poi Gesù dichiara: “Ve lo dico fin d'ora, prima che accada; affinché quando sarà accaduto, voi crediate che IO SONO.” (Giovanni 13:19). Qua userà un’altra volta l’espressione già usata da Geova per rivelarsi a Mosè: “IO SONO” (Esodo 3:14). Ossia, se tradisci Gesù, tradisci Dio stesso. E chi lo fa, non resta impunito.


I discepoli non hanno idea di chi sia il traditore, e ciò dimostra quanto Giuda fosse simile agli altri apostoli. Nessuno avrebbe sospettato di lui, così come oggi molti non sospettano nemmeno dei lupi travestiti da agnelli, infiltrati nei templi e nei canali radiofonici e televisivi.


Gesù, però, li avverte: “Chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato. (Giovanni 13:20). Per quanto incredibile possa sembrare, Giuda era stato inviato a predicare la buona novella insieme agli altri dal Signore stesso.


Se ti rifiuti di credere in Gesù a causa dei truffatori che ci sono in giro, predicando il vangelo, sappi che, con Dio, questa scusa non funziona. Sei invitato a credere in Gesù, il Salvatore, e non in colui che annuncia il suo nome. Riferendosi ai falsi predicatori, Paolo ha scritto: “Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è annunciato; di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora. (Filippesi 1:18).


Nei prossimi 3 minuti il diavolo entrerà in Giuda.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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