#249 - Perché Egli vive - Giovanni 14:18-20

Gesù assicura ai discepoli che non li avrebbe lasciati orfani, giacché sarebbe tornato. Questa promessa si è realizzata con la sua risurrezione, e anche con l’avvento dello Spirito Santo perché abitasse in loro, così come più tardi si adempirà con il rapimento della chiesa, ossia il ritorno di Gesù per portarla via.


E gli dice: “Ancora un po' di tempo e il mondo non mi vedrà più, ma voi mi vedrete; poiché io vivo, anche voi vivrete.” (Giovanni 14:19). Eh già, entro breve tempo, coloro che l’avevano rifiutato non sarebbero più in grado di vederlo. Nessun incredulo ha visto Gesù dopo che è stato sepolto e risuscitato, e nessun incredulo lo vedrà quando la sua chiesa sarà rapita “sulle nuvole, per incontrare il Signore nell'aria (1 Tessalonicesi 4:17).


Successivamente, però, “egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo hanno trafitto (Apocalisse 1:7). Fatto sta che quelli che sono morti nei loro peccati avrebbero preferito non averlo mai più davanti. Tuttavia riceveranno la condanna eterna nello stagno di fuoco, in origine “preparato per il diavolo e per i suoi angeli (Matteo 25:41), e non per gli uomini. Sì, l’uomo non credente sarà gettato esattamente lì. Chiunque rigetta il Figlio di Dio in vita, non accettando la salvezza offertagli, piegherà le proprie ginocchia dinanzi a lui nella morte, subendo la condanna.


A chi crede, il Signore promette: “Poiché io vivo, anche voi vivrete. (Giovanni 14:19). Il credente contempla con gli occhi della fede un Gesù vivo e glorioso, e non un Gesù morto su un crocifisso. La croce, per l’appunto, è stata lo strumento di condanna del Salvatore. Così, per un cristiano, è assurdo voler inchinarsi di fronte a una replica della croce, tanto quanto lo sarebbe stato per i sudditi di Maria Antonietta in Francia, ad esempio, dover venerare una ghigliottina! Gesù non è più sulla croce.


Poiché egli vive, pure tu hai la vita eterna credendo in lui. La sicurezza del credente sta nel fatto che Gesù è morto e risuscitato. È morto per togliere il peccato del mondo e per pagare i peccati di coloro che credono in lui, ed è risorto per giustificarli (Romani 4:25). Se fosse rimasto nella morte, non ci sarebbe speranza per l’essere umano. La speranza sta nel sapere che proprio adesso c’è un Uomo in cielo, in carne e ossa: Gesù glorificato.


Gesù preannuncia ai suoi discepoli: “In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e che voi siete in me ed io in voi. (Giovanni 14:20). Forse si riferiva alla discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, quando la chiesa è stata formata, venendo ad abitare in essa e in ogni credente. Da quel momento in poi, qualsiasi persona che crede in Gesù riceve lo Spirito Santo e viene aggiunto dal Signore alla chiesa, che è il suo corpo. Nessuno può farsi membro da sé: è Gesù stesso colui che aggrega le membra al suo corpo.


Credendo in Gesù, sarai abitato dallo Spirito Santo, che ti darà la capacità di conoscere le cose di Dio. Come membro della chiesa, la quale è il corpo di Cristo, sei unito a Gesù che è il capo del corpo. E dato che lui è nel Padre, la connessione che hai con Dio è diretta e garantita dall’opera compiuta di Gesù e dal potere che il suo nome possiede.


Ok, certamente Gesù ti ama; ma come fai a capire se tu lo ami davvero? Lo scoprirai nei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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