#250 - Un tipo speciale di amore - Giovanni 14:21

Nel versetto 21, del capitolo 14 di Giovanni, Gesù afferma: “Chi ha i miei comandamenti e li osserva, è uno che mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio; e io lo amerò e mi manifesterò a lui.”. Beh, se il Signore ci ha già tanto amato, fino al punto di dare la sua vita per noi, di quale amore ci sta parlando adesso? Sì, sarà di sicuro un certo tipo speciale d’amore.


Quando nasci di nuovo, diventi parte della famiglia di Dio e ottieni il privilegio di chiamarlo Padre. In una grande famiglia, un padre amerà tutti i suoi figli in ugual modo, ma si rallegrerà maggiormente del figlio obbediente. Un vero figlio di Dio esprime il suo amore verso il Padre non trasgredendo i comandamenti di Gesù, e così godrà di tale speciale genere di amore qui menzionato.


Quali, però, sarebbero questi comandamenti di Gesù? Non penso che siano specificamente il Decalogo o la Legge che vediamo nell’Antico Testamento. L’apostolo Paolo, prima della sua conversione, era molto zelante per la Legge, tuttavia non amava Gesù né i suoi discepoli. Quindi, osservare la Legge non è proprio la stessa cosa che osservare i comandamenti di Gesù.


Nei quattro vangeli ci sono diversi comandamenti di Gesù. Qualche esempio? In Matteo si legge: “Risplenda la vostra luce davanti agli uomini”, “non resistere al malvagio”, “da’ a chi ti chiede”, “amate i vostri nemici”, “siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli (Matteo 5:16-48)...


Li troviamo anche nelle epistole, impartiti tramite gli apostoli a ciascun credente individualmente, e alla chiesa collettivamente. La lettera ai Romani, capitolo 12, ci dice: “Non vi conformate a questo mondo”, “siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera”... E quando si tratta di quelli per la chiesa, ne abbiamo un esempio nella prima lettera ai Corinzi 14:37, con queste parole dell’apostolo Paolo: “Se uno si stima essere profeta o spirituale, riconosca che le cose che vi scrivo sono comandamenti del Signore..


Quando ti converti a Cristo, comincia a esserci un rapporto che non è più governato da un elenco di regole, però dall’amore, dal rispetto e.… dall’imitazione! Proprio così. Invece di chiederti: “Cosa posso e non posso fare?”, la tua domanda dovrebbe essere: “Come lo farebbe il Signore?”. Più lo conosci, più ti soffermi sulla sua Parola e sei in comunione con lui, meglio capirai ciò che gli piace.


Ed è per questo che Paolo, in Efesini 5:1-2, esorta coloro che credono in Cristo a essere “imitatori di Dio, come figli carissimi”, e a vivere “nell'amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave.”. L’apostolo Giovanni lo conferma: “Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch'egli come camminò lui.” (1 Giovanni 2:6).


Nei prossimi 3 minuti: cosa succede quando Dio viene ad abitare in te.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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