#253 - La vera vite - Giovanni 15:1-6

Il Salmo 80:8 dichiara: “Tu portasti fuori dall'Egitto una vite; scacciasti le nazioni e la piantasti.”. Fa attenzione al fatto che una vite è stata piantata nella terra. Più avanti, in Isaia 5:7, leggiamo: “Infatti la vigna del Signore degli eserciti è la casa d'Israele”. È necessario tenerlo presente per poter capire cosa afferma Gesù in questo capitolo 15 del Vangelo di Giovanni. E che dice?


Io sono la vera vite e il Padre mio è l'agricoltore.” (Giovanni 15:1). Israele, che avrebbe dovuto fruttificare in questo mondo, ha fallito nel suo ruolo di vite o di testimone di Dio. Allora Dio l’ha messo da parte e ci ha inviato suo Figlio per occupare detto posto. Mentre era nel mondo, Gesù era la vera vite, l’unico capace di portare frutto.


E qui lui non parla di salvezza, la quale non si ottiene come ricompensa per aver realizzato qualche opera o prodotto qualche frutto. La salvezza la ricevi soltanto gratuitamente, attraverso la fede in Gesù e nella sua opera sulla croce. Quindi, l’argomento in questione è la vita sulla terra, non in cielo. Il Signore parla di frutto o risultato, qualcosa che ha senso solo mentre siamo nel mondo, e non nella gloria.


Poi prosegue, spiegandogli: “Ogni tralcio che in me non porta frutto, [il Padre] lo toglie via(Giovanni 15:2). Colui che soltanto professa di essere in Cristo, ma non è davvero nato di nuovo, ovviamente non fa parte di questa vite. Allora, niente di più logico che tale ramo venga escluso. E ci avvisa: “Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati. (Giovanni 15:6).


Dopo aver detto che il tralcio che non porta frutto sarà tolto, giacché Dio vuole unicamente l’autentico frutto di una vita nuova, Gesù precisa: “Ogni tralcio che in me non porta frutto, [il Padre] lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più. (Giovanni 15:2). Chiunque abbia mai visto una vite in seguito alla potatura, è sorpreso di come la pianta venga spogliata di foglie e rami superflui. Così, tutto quel che resta sono il tronco principale e alcuni tralci tra i più robusti. Infatti, scompaiono i rami che non servono a nulla, e anche le foglie che compongono la bellezza esterna della pianta. Se tutto ciò non fosse fatto, non ci sarebbe frutto in quella stagione.


Come, però, si puliscono e si potano i rami? Il Signore ci risponde: “Voi siete già mondi a motivo della parola che vi ho annunziata. (Giovanni 15:3). Sì, perché è leggendo la Parola di Dio che il cristiano è tenuto pulito da contaminazioni, apparenze e futilità inutili. Ma non basta leggere la Bibbia. È pure necessario essere in comunione con la vite, da cui proviene la linfa che dà vita ai tralci.


Ed è quanto Gesù ci mostra qua: “Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla. (Giovanni 15:4-5).


Infine, siccome stiamo parlando di “frutto”, che ne dici di dare un’occhiata alla lettera di Paolo ai Galati per approfondire questo tema? Nei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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