Quando i discepoli arrivano alla spiaggia, sono ancora sorpresi dal
risultato di aver gettato la rete seguendo le indicazioni del Signore.
Lì incontrano appunto Gesù, un falò, pesci sulle braci e del pane. Sei
forse uno di quelli che credono che il tuo sostentamento
sia il risultato del proprio lavoro e non della divina provvidenza? E
se tu fossi nato in Somalia, quali sarebbero state le tue possibilità di
svolgere il lavoro che hai oggi?
Dio “fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Matteo
5:45), anche se non lo sanno. Tuttavia, chi ha creduto in Gesù come suo
Salvatore, a cui sono stati perdonati tutti i peccati, ed è
stato accolto nella famiglia di Dio mediante la fede, dovrebbe almeno
riconoscere colui che lo sostiene e che vuole guidare la sua vita. Ecco
cosa Gesù aveva insegnato ai suoi discepoli pochi giorni prima: “Senza di me non potete far nulla.” (Giovanni
15:5).
Hai notato che in questo loro incontro è Gesù che provvede a tutto? Le
braci, il pesce, il pane e perfino una rete stracarica che li avrebbe
sfamati per parecchi giorni. Non andare da Gesù pensando che sarà
tramite i tuoi sforzi e le tue offerte che riceverai
da lui riposo e sostentamento. Nel Salmo 50 Dio stesso mette in chiaro
cosa pensa delle persone che cercano di avvicinarsi a lui attraverso,
per così dire, un baratto:
“Non prenderò alcun torello dalla tua casa né capri dai tuoi
ovili. Mie, infatti, sono tutte le bestie della foresta; mio è il
bestiame che sta a migliaia sui monti. Conosco tutti gli uccelli dei
monti, e tutto ciò che si muove nei campi è mio. Se avessi
fame, non te lo direi; perché il mondo e quanto esso
contiene è mio. Mangio forse carne di tori, o bevo sangue di
capri? Offri a Dio sacrifici di lode” (Salmo 50:9-14).
Tutto ciò che Dio si aspetta da te è la tua gratitudine, ma prima dovrai avere qualcosa per cui ringraziare. Gesù ci esorta: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo.” (Matteo 11:28). E negli Atti, Pietro spiega:
“E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome
sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo
essere salvati.” (Atti 4:12).
“Venite a mangiare” (Giovanni 21:12), invita Gesù. Aveva già
preparato tutto: compagnia, conforto e alimento. Lì magari Pietro si sia
ricordato di un altro recente falò nel cortile della casa del sommo
sacerdote, quando l’apostolo aveva voluto scaldarsi
in compagnia dei nemici del Signore. Sì, tutto va storto in compagnia
delle persone sbagliate. E tu, continui a illuderti pensando che
troverai compagnia, conforto e alimento tra i tuoi amici non credenti?
Attenti alla consolazione illusoria dei falò degli
uomini! Pietro ha dovuto addirittura negare di conoscere Gesù per non
subire il rifiuto dei suoi nemici.
Il desiderio di Pietro di ritornare alla sua vecchia vita, e di così
trascinare pure gli altri con sé, potrebbe essere stato il risultato di
una questione in sospeso nel suo cuore: fino ad ora non si era ripreso
dall’aver fallito giacché aveva rinnegato il
Signore per ben tre volte. Insomma, cosa succede quando falliamo?
Vedrai la risposta nei prossimi 3 minuti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)