Dopo che i fratelli di Gesù partono
verso Gerusalemme per la
festa dei Tabernacoli, ci va pure lui ma di nascosto. A Gerusalemme la
gente è curiosa
nei suoi riguardi: chissà dove sarà adesso? Alcuni dicono che sia
buono, altri che sia un ingannatore, tuttavia la paura che le persone
hanno, rispetto ai capi religiosi, impedisce
loro di parlare apertamente di Gesù.
Eh
sì, questa paura esiste fino ad oggi.
Durante secoli le autorità religiose di Roma hanno impedito al popolo di leggere le Scritture. Il
possesso o la lettura della Bibbia erano riservati esclusivamente ai religiosi, e
durante l’Inquisizione migliaia di persone
sono state bruciate vive semplicemente perché leggevano o possedevano copie della Parola di Dio. Fatto sta che qualsiasi leader
religioso ha il terrore di perdere il controllo sugli altri, il che non accade
solo nel cattolicesimo, però purtroppo anche nel protestantesimo.
Attualmente ci
sono molti che credono che tu
possa essere capace di comprendere le scritture e insegnarle soltanto
dopo aver seguito un apprendimento formale in un seminario sacerdotale o
in una facoltà teologica.
E nonostante alcuni sostengano che tutti dovrebbero avere il libero
accesso alla Bibbia, la cristianità continua a dividere i cristiani in
laici e
clero. Nel capitolo 2 di Apocalisse Gesù condanna questa idea, e la chiama dottrina dei
“nicolaiti”, che in greco significa “conquistatori del popolo”.
La stessa questione è sollevata qui dai giudei religiosi,
quando Gesù va al tempio e inizia a insegnare.
Si domandavano: “Come mai conosce così bene le Scritture senza aver fatto studi?” (Giovanni 7:15). Allora Gesù gli risponde che il suo insegnamento non veniva da se stesso, ma da colui che lo aveva
mandato. Sebbene fosse Dio, ricordati che
ha camminato in questo mondo nel carattere di un Figlio obbediente, il
quale faceva e diceva unicamente
quanto fosse in conformità alla volontà di suo
Padre. Ed è appunto questo il segreto per conoscere i pensieri di Dio nella
sua Parola, le Scritture.
Gesù afferma: “Se qualcuno vuol fare la
sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da
me stesso.” (Giovanni 7:17). Come
potevano sapere quei giudei religiosi se ciò che lui dichiarava
proveniva davvero da Dio? La condizione perché ciò avvenisse,
era il voler fare la volontà di Dio. Come
possiamo adesso capire la Parola di Dio e sapere se questa comprensione
viene da Dio o dagli uomini? La premessa rimane la stessa: il desiderio
di fare la volontà di Dio.
E la spiegazione è semplice: Dio non perde il suo
tempo rivelando le sue perle ai porci, i quali non hanno altro
interesse che calpestarle (Matteo 7:6). La
Parola di Dio non è soggetta alla curiosità umana, e le verità più
preziose possono essere trasformate in cose abominevoli se mescolate
all’avidità dell’uomo che vuole
sempre esercitare potere sui suoi simili.
Nei
prossimi 3 minuti Gesù ci insegnerà a identificare i falsi maestri.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)