Mentre il capitolo 7 del Vangelo di Giovanni termina indicandoci che ciascuno se n’è
andato a casa sua, il capitolo 8 inizia così: “E Gesù se ne andò al
monte degli Ulivi.” (Giovanni
8:1). Sarà lì che trascorrerà tutta la notte in preghiera. “Le volpi hanno delle tane, e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha neppure dove posare il capo”
(Matteo 8:20), se non sulla spalla del Padre.
E la mattina presto lo troveremo di nuovo nel tempio di Gerusalemme, insegnando al popolo.
Allora gli scribi e i farisei, volendo far cadere Gesù in contraddizione, gli portano una donna “colta in
flagrante adulterio” (Giovanni
8:4). Gli ricordano che Mosè, nella Legge, ordinava che gli adulteri fossero lapidati a
morte, e vogliono conoscere la sua opinione.
Se magari Gesù gli dicesse che la donna non dovrebbe essere lapidata, lo avrebbero accusato
di andare contro la Legge mosaica. Se invece sostenesse tale lapidazione, negherebbe di essere il Salvatore, oltre a disprezzare la legge dell’invasore
romano, che era il
solo a poter condannare qualcuno a morte.
Intanto che parlavano, Gesù, chinatosi, scriveva in
terra con il dito. Queste, infatti, saranno le uniche parole stese da Gesù, di proprio pugno, di cui siamo a conoscenza. Eppure
sono state cancellate dal vento duemila anni fa. Cosa avrà mai scritto? Nessuno lo sa.
Nell’Antico
Testamento incontriamo che Dio ha scritto col suo
dito su due tavole di pietra quando ha dato la Legge agli israeliti, non avendo essa lo scopo di salvare ma di condannare. E nel libro di Geremia 17:13 leggiamo: “Quelli che
si allontanano da te saranno iscritti sulla polvere, perché hanno abbandonato il Signore, la sorgente delle acque vive.”. Starebbe forse Gesù segnando
per terra i nomi di quelli che accusavano questa donna?
La Legge di Mosè comandava che entrambi, l’uomo e la donna, fossero lapidati. Così,
affermando che la donna era stata “sorpresa
sul fatto”, automaticamente si
sono resi colpevoli di trasgredire la Legge, poiché qui gli accusatori stavano incolpando unicamente la donna. Sarebbe forse tra
loro stessi l’uomo adultero?
Siccome insistevano, Gesù conferma
loro che la Legge dovrà essere applicata, e la donna lapidata, dicendogli: “Chi
di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di
lei.”
(Giovanni 8:7). Ed essendo accusati dalle loro proprie coscienze colpevoli,
si allontanano, a cominciare dal più vecchio, con il più
grosso bagaglio di peccati e la più grande reputazione da sostenere.
Prima erano arrivati tutti insieme, tuttavia
ora vanno via uno per
uno, ognuno per
sé.
Alla fine soltanto la donna rimarrà davanti a Gesù, l’unico senza peccato e che potrebbe
lapidarla. Questo però lui non lo fa, perché non è venuto per condannare ma
per salvare. Sì, un giorno tornerà per giudicare; nel frattempo la parola di salvezza che ha
per il peccatore è la stessa che ha rivolto a questa donna: “Neppure io ti condanno; va' e non peccare più.”
(Giovanni 8:11).
Oggi l’unico
posto sicuro dove ogni peccatore può rifugiarsi è alla presenza di Gesù.
Quando ti ritrovi di fronte a lui in qualità di reo colpevole, meritevole del giudizio di Dio, è il suo perdono che ricevi, non la
sua condanna. Perciò, perché si continua a fuggire da lui come hanno fatto i farisei?
Nei prossimi 3 minuti vedremo perché le persone scappano da Gesù.