Dopo esserci occupati del “buon Pastore” del
Salmo 22, il quale dà la sua vita
per le sue pecore, e del “grande Pastore” del
Salmo 23, che pasce le sue pecore, arriviamo al
Salmo 24. Qui il “supremo Pastore” stabilisce il suo regno sulla
terra. Lo stesso Gesù che è morto e risorto, sarà colui che tornerà affinché
prenda possesso di ciò che è suo.
Quando
Cristo farà ritorno in questo mondo, regnerà
per mille anni sul suo popolo terreno, cioè Israele. Allora la Chiesa, ossia il popolo
celeste che il Signore sta riunendo in un solo
corpo nel nostro periodo della grazia, ritornerà con lui perché regnino insieme sulle nazioni.
Il
Salmo 24 ci dice che la terra è
sua, poiché l’ha fatta lui. Nel primo capitolo del Vangelo di Giovanni, riferendosi a Gesù, l’evangelista scrive: “Tutte
le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola),
e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta.”
(Giovanni 1:3). In tale Salmo colui che è chiamato il “Re di gloria” è lo stesso che ha creato il mondo e ha
assunto forma umana per morire su di una croce e poi risuscitare.
Infatti, capirai la Bibbia soltanto
quando ti renderai conto
che è un’unica storia, quella di Gesù, presentatoci nei suoi molteplici
aspetti da personaggi ed episodi diversi. Nella Genesi, ad esempio, lui
appare come Creatore
quando “Elohim”, parola ebraica al plurale, dichiara: “Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza”
(Genesi 1:26).
Lo
si vede anche rappresentato in ogni sacrificio di animali, i quali erano fatti morire a
causa del peccato dell’uomo, a cominciare da quello che è stato ucciso
per coprire con tuniche di pelle la nudità di Adamo ed Eva. Man
mano che si procede nella lettura della Bibbia, le figure diventano
sempre più nitide, soprattutto quando i profeti iniziano ad annunciare l’avvento di Gesù come uomo.
Nel capitolo 7 del suo libro, scritto settecento anni
prima della venuta di Cristo,
era già stato rivelato da Isaia che una vergine partorirebbe un figlio. Nel capitolo 9 del medesimo libro, il
profeta ci fornisce dettagli su chi sarebbe questa persona: “Poiché un bambino ci è
nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio
potente, Padre
eterno, Principe della pace” (Isaia 9:5).
Lui è umano e allo stesso
tempo divino. Porta il
governo sulle sue spalle. Gesù è il “Re di gloria” di questo
Salmo. È il “Consigliere ammirabile”, dato che è onnisciente, conoscendo ogni cosa. È “Dio
forte”, giacché è onnipotente. È il “Padre dell’eternità”, l’origine di tutto. Infine, è il “Principe della pace”. Gesù è Dio.
L’incarnazione però continuerà ad essere un mistero più
grande della nostra capacità di comprendere. Puoi accettarla e goderne i benefici
solamente per fede. Nei prossimi 3 minuti torneremo a dedicarci a Gesù nella
sua umanità, nel capitolo 10 del Vangelo di Giovanni.