#200 - Il buon Pastore - Giovanni 10:1-2

Il capitolo 10 si apre con l’espressione “in verità, in verità vi dicoper enfatizzare ciò che verrebbe in seguito. Il contesto, specialmente dal versetto 19 in poi, ci mostra che Gesù lo dichiara agli stessi farisei che nel capitolo precedente avevano creato tutta quella polemica sulla guarigione del cieco nato.


I farisei pensavano di essere i veri pastori del popolo, però qui Gesù gli spiega che erano ben lontani dall’avere gli attributi necessari per esserlo. I tre punti importanti di questo capitolo sono: Gesù entra dalla porta; Gesù è la porta; e Gesù è il Pastore delle pecore.


Chi entra dalla porta è colui che si sottomette alle condizioni stabilite dal padrone di casa. Gesù si è presentato in totale sottomissione al Padre, adempiendo ogni passo che era stato predeterminato al Messia promesso. Non ha sfondato la porta come l’avrebbe fatto un ladro o un leader rivoluzionario. No, non è venuto per rubare, uccidere o distruggere. Gesù è l’umile Servo di Filippesi 2:


Cristo Gesù... il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.” (Filippesi 2:5-8).


Forse ti ricorderai cosa è accaduto al battesimo di Gesù. Mentre i giudei erano battezzati da Giovanni Battista per il ravvedimento, anche Gesù, il quale non aveva nessun peccato di cui pentirsi, ha voluto essere battezzato. Oltre a compiere il cammino già stabilito per il Messia, ha potuto così identificarsi con coloro che erano battezzati.


Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: ‘Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?’ E Gesù, rispondendo, gli disse: ‘Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia.’ Allora egli lo lasciò fare. (Matteo 3:14-15).


Non dimenticarti che nei vangeli vediamo Gesù nella sua relazione con Israele. La Chiesa verrebbe ad esistere soltanto nel capitolo 2 del libro degli Atti; quindi, il suo gregge qua è Israele, e non la Chiesa. Eppure possiamo anche applicare tutto ciò a quelli che oggi credono in Cristo. E lo stesso si può dire dei diversi aspetti che Gesù assume come Pastore.


In questo capitolo Gesù è il “buon Pastore”, il quale dà la sua vita per le pecore. In Ebrei 13:20 lui è il “grande Pastore”, che è stato risuscitato ed ha compiuto l’opera di redenzione delle sue pecore. Nella prima epistola di Pietro 5, versetto 4, è il “supremo Pastore”, che ritornerà affinché le sue pecore ricevano la corona incorruttibile di gloria.


Ti piacerebbe esaminare questa stessa sequenza nei Salmi? Allora dovresti leggere i Salmi 22, 23 e 24 (nelle edizioni cattoliche della Bibbia la numerazione sarebbe 21, 22 e 23). In questi tre Salmi Gesù appare come il “buon Pastore”, il “grande Pastore” e il “supremo Pastore”, cioè colui che è morto, vive e tornerà.


Nei prossimi 3 minuti faremo un giro tra tali Salmi per seguire questa traiettoria del Pastore.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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