Quattro giorni
prima della scena presso il sepolcro di Lazzaro, che abbiamo appena
visto, i discepoli di Gesù lo consigliavano a non tornare in Giudea, proprio
per timore che fosse lapidato. In quell’occasione aveva risposto
loro già rivelandogli che Lazzaro era ormai
morto, ma che sarebbe andato lì per risuscitarlo.
In più ha aggiunto che
era grato di non essere stato presente
quando Lazzaro si
era ammalato, poiché avrebbe potuto guarirlo. Lasciando che la
morte portasse via per un po’ il suo amico, Gesù dava ai discepoli l’opportunità di credere in lui, non
solo come il Messia d’Israele, però come Dio stesso incarnato, il Signore della risurrezione e della vita.
Hai notato che il
testo menziona Tommaso subito dopo questa
breve lezione sul credere? Costui è ben
noto per la sua incredulità, tuttavia il versetto 16 gli dà un
voto di fiducia, perché dice: “Andiamo anche noi a morire con lui.”
Tommaso amava il Signore al punto da essere disposto anche a morire con lui, e lo Spirito
Santo si è premurato di registrarlo nelle sacre pagine.
Gesù conosce tutte le nostre debolezze ma non
manca di riconoscere che lo amiamo. Non
cerca superuomini e superdonne, soltanto esseri umani come
te e me, con difetti, dubbi e paure. Eppure “l'amore perfetto caccia
via la paura.” (1 Giovanni 4:18). Viviamo
senza timori quando comprendiamo quanto Dio ci ami. E
quanto ci ama Dio?
La risposta è semplice: la misura dell’amore di qualcuno è il valore di ciò che questa
persona è disposta a dare come prova di questo amore. “Perché Dio ha
tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio”
(Giovanni 3:16). Tale è la grandezza dell’amore di Dio per te e
per me. Se
per caso hai un figlio, sicuramente preferiresti morire piuttosto che metterlo a
morte, vero? “Ma Dio
manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori,
Cristo è morto per noi.” (Romani 5:8).
La risurrezione di Lazzaro sarà l’innesco degli eventi che culmineranno nell’arresto
e nella morte di Gesù. Alcuni di coloro che avevano
constatato di persona la sua risurrezione dai morti, compiuta da Gesù,
credono in lui e decidono di seguirlo. Altri invece sembrano
semplicemente divertirsi ad aggiungere
benzina sul fuoco, non interessati a godersi la
sua compagnia. E sono appunto questi che corrono a dirlo ai giudei religiosi.
“I
capi dei sacerdoti e i farisei, quindi, riunirono il sinedrio e
dicevano: ‘Che facciamo? Perché quest'uomo fa molti segni miracolosi. Se
lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani verranno e ci
distruggeranno come città e come nazione’.”
(Giovanni 11:47-48).
Poveri giudei! Temono di perdere quello che i romani gli hanno già portato
via molto tempo fa. Qui Israele è una nazione invasa e tributaria dell’invasore
romano. Povero incredulo! Teme di perdere quello che Satana gli ha già portato
via molto tempo fa. Esattamente come i giudei di allora, ogni essere umano è una nazione invasa e tributaria dell’invasore della
sua mente e della
sua volontà: il diavolo.
Nei prossimi 3 minuti Dio userà Caiafa
per annunciare che un uomo deve morire
per la nazione d’Israele.