Quattromila anni dopo la caduta di Adamo, che ha portato l’uomo alla
morte, Gesù si trova lì fermo davanti al sepolcro di un Lazzaro
morto da quattro giorni. Si sa però che
per Dio “un giorno è come mille anni, e mille anni
sono come un giorno.” (2 Pietro 3:8).
Perciò ordina che sia rimossa la pietra che blocca l’ingresso
della grotta, anche se Marta protesta. Infatti, un cadavere di quattro giorni sicuramente già manderebbe cattivo odore. Gesù qui richiederà da
Marta la fede che contempla l’invisibile e rende realtà l’impossibile. Il Signore avrebbe potuto benissimo togliere
via tale pietra lui stesso, o addirittura far sì che
Lazzaro la attraversasse, ma così non ci sarebbe stato l’atto di
credere, che precede quello del vedere. L’esercizio della fede è quel
passo di certezza che sfida ogni scetticismo della ragione.
Nei vangeli a volte incontriamo Gesù chiedendo ai discepoli i pochi pani e pesci che
avevano con sé, a volte spalmando del fango sugli occhi del cieco e indicandogli poi di andare a lavarsi in una determinata
vasca. Certamente l’opera è di Dio, tuttavia vuole che l’uomo risponda al
comando della sua Parola, nonostante sia
morto. E affinché questo avvenga, prima dovrà dargli vita, come ha fatto qua con Lazzaro.
Innanzitutto Gesù
si rivolge al Padre e afferma: “Padre,
ti ringrazio perché mi hai esaudito.”
(Giovanni 11:41). Ma come mai gli dice “mi hai esaudito”? E
quando in precedenza aveva parlato con il
Padre? Che cosa gli avrebbe domandato e in che modo il
Padre gli avrebbe già risposto? Chiaramente Gesù
si riferisce a una preghiera fatta nella comunione segreta tra lui e suo
Padre. Sì, ancora prima di ordinare a Lazzaro di uscire
vivo dal sepolcro, la richiesta del Figlio
era stata accolta. E questa sua preghiera, adesso udibile,
era stata pronunciata solo perché i presenti credessero che il Figlio fosse stato inviato dal
Padre. Lo spiega Gesù stesso, in seguito alle sue parole di gratitudine: “Io sapevo bene che
tu mi esaudisci
sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che
mi circonda, affinché credano che tu
mi hai mandato.”
(Giovanni 11:42).
Soltanto dopo griderà ad
alta voce: “Lazzaro, vieni fuori!” (Giovanni 11:43). La stessa Parola di Dio che ha portato all’esistenza l’Universo,
ora toglie dalla morte un
corpo in decomposizione, e dalla tomba lo
tira fuori risorto. E ci è ignoto il
modo in cui Lazzaro ne esce, giacché
sappiamo che aveva le mani e i piedi legati. Sarà allora necessario
slegarlo affinché possa camminare; e ancora una
volta Gesù lascerà questo compito agli uomini.
La storia
si conclude mostrandoci che “molti dei giudei, che erano venuti da Maria e avevano
visto tutto quello che Gesù aveva fatto, credettero in lui.”
(Giovanni 11:45). Peccato che lì ci sia scritto “molti”, e non “tutti”. Oggi ci
sono milioni di persone che vivono indifferenti al grido di Gesù: “Vieni fuori!” Sarai
tu una di loro?
Cosa ti fa pensare che
tu possa aspettare per decidere di dare retta alla voce di Gesù
solamente più tardi? Non importa quale sia la tua età, in qualsiasi
momento la finestra dell’opportunità che Dio ha stabilito
per te potrà chiudersi. Il tuo cuore ha un numero
finito di battiti. Quando meno
te lo aspetti, si fermerà.
È molto
significativo vedere che la vita che Gesù dà a Lazzaro avrà un prezzo: la
sua vita stessa. Nei prossimi 3 minuti i giudei trameranno
per ucciderlo.